www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 07-06-21 - n. 792

Vittime a Tarajal e Lavapiés

Álvaro Luque | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

05/06/2021

Di nuovo i lavoratori migranti sono carne da cannone di un conflitto di interessi tra due paesi capitalisti. Nel quadro degli attacchi del governo marocchino contro la sovranità del popolo saharawi, la popolazione subsahariana e gli stessi lavoratori marocchini si sono convertiti per giorni in un'arma di pressione e ricatto contro il governo spagnolo per sottomettere il Sahara.

La scusa del governo di Mohamed VI per alimentare lo sciovinismo è l'ingresso in un ospedale di La Rioja di un leader del Fronte Polisario, Brahim Gali. La sua risposta diplomatica è stata quella di spingere migliaia di innocenti a rischiare la vita per attraversare la frontiera di Ceuta che ci hanno lasciato immagini terrificanti dove si vedevano le persone trasformate in semplici burattini nelle mani dei governi. Così ha cercato di fabbricare una "crisi migratoria" e costringere il governo spagnolo, alleato naturale del Marocco, a giudicare il leader saharawi.

La risposta di Pedro Sánchez è stata immediata: mandare l'esercito alla frontiera e difendere apparentemente la sovranità nazionale. Ma è stato reale? No, è stata una bella messa in scena alla quale siamo abituati ma vuota e priva di fermezza. Nella pratica continua a rendere omaggio alla monarchia alawita, come va facendo da anni con la vendita di armi al Marocco. Nega nuovamente i diritti al popolo saharawi, converte la spiaggia del Tarajal in uno scenario militare e focalizza il conflitto sulla popolazione innocente. Il Marocco ne esce rafforzato, gli vengono elargiti 30 milioni di € per la gestione della frontiera, Gali viene segnalato per esser giudicato, i leader del Fronte Polisario vengono mostrati al mondo come terroristi e ottiene che la Spagna assuma le sue posizioni.

Non è una novità che si impongano gli interessi geostrategici in questioni diplomatiche tra Spagna e Marocco quando si parla del Sahara, di Ceuta o dei movimenti migratori. Non lo è nemmeno che si usi la disperazione della popolazione come forza di negoziazione e di ricatto. Non sorprende lo sciovinismo, né nel caso spagnolo, né in quello marocchino. La nuova variabile in questo scenario politico è la capacità di mobilitazione e di penetrazione nelle masse del discorso dell'ultradestra. Un argomentario carico di odio nazionalista e travisamento della realtà che sta penetrando facilmente tra la popolazione. Non solo in settori politicamente propensi ma anche in quelli opposti.

L'assurdità della manipolazione delle immagini è stata la sessualizzazione di un abbraccio tra una lavoratrice della Croce Rossa e un migrante di origine senegalese. Uno dei tweet più noti dell'ultradestra ha affermato con totale impunità e spudoratezza che questo disperato abbraccio era un abuso sessuale.

Come se non bastasse, Santiago Abascal (leader di Vox, ndr) ha provato ad andare a Ceuta per proclamare il suo discorso di estrema destra e fomentare ulteriormente l'odio nazionalista. Il suo asso: fomentare la divisione tra lavoratori di differenti nazionalità e incitare le rivalità nazionali. Lo strumento storico per ingannare la popolazione con cortine di fumo che nascondono le vere cause dei loro problemi.

Il 24 maggio erano quasi 2.000 i minori ad aver attraversato la frontiera alla disperata, trasformandosi nella punta dell'iceberg che rappresentano le vittime di questo gioco di interessi diplomatici. Minori che sono bambini che saranno considerati MENAS (Minori non accompagnati) e bersaglio facile di molti. Sono i più deboli e la vittima propizia per gli uni e per gli altri. La carne da cannone, nella spiaggia del Tarajal (di Ceuta, ndr), nelle strade di Lavapiés (quartiere multietnico di Madrid, ndr) o in quelle di Ruzafa (quartiere multietnico di Valencia, ndr). Pagano i soliti e si rafforzano i soliti, fino a quando?


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