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Dichiarazione del Partito Comunista di Svezia sulla proposta di limitazione del diritto di sciopero

Partito Comunista di Svezia (SKP) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/06/2018

Ulteriori limitazioni del diritto di sciopero

Il 5 giugno, le tre principali federazioni sindacali hanno annunciato che, in collaborazione con le organizzazioni dei capitalisti, avevano raggiunto un accordo su come limitare ulteriormente il diritto di sciopero.

Il diritto di sciopero dei lavoratori è già limitato dall'obbligo di notificare lo sciopero con sette giorni lavorativi di anticipo e con l'obbligo di mantenere la pace durante i periodi in cui sono in vigore gli accordi collettivi di lavoro. In questo caso, gli scioperi e conflitti che non hanno come obiettivo un accordo collettivo di lavoro sono vietati. Sebbene le azioni di solidarietà, gli scioperi politici e altri tipi di misure siano esclusi dalla proposta, il rischio è che vengano vietati gli scioperi o altre azioni a favore di lavoratori licenziati o nei casi in cui l'impresa infranga la legge.

Appena conclusi i negoziati tra i capitalisti e i sindacati riformisti, Ylva Johansson, ministro socialdemocratico del lavoro, ha proclamato il suo sostegno alla proposta. L'attacco del partito socialdemocratico contro i lavoratori della Svezia ha fatto sì che anche le parti più reazionarie della borghesia svedese siano state impressionate. Tuttavia, le conseguenze sono ancora più ampie.

Come risultato di questo accordo tra riformisti e capitalisti, si aprono le porte a un totale scadimento dei sindacati svedesi, proprio quello a cui mirava l'indagine sul diritto di sciopero lanciata dal partito socialdemocratico questa primavera. La prassi esistente nel mercato del lavoro svedese vuole che le azioni dei lavoratori e dei sindacati mirate a sostituire o modificare gli accordi della contrattazione collettiva esistenti siano vietate e che sia soprattutto l'accordo sul posto di lavoro a regolare le condizioni dei lavoratori. Attraverso questa nuova proposta, tale prassi dovrebbe diventare legge.

Se queste misure saranno attuate, verrà data ai capitalisti l'opportunità di firmare accordi collettivi di contrattazione con i loro sindacati gialli. Questi accordi regolerebbero le condizioni dei lavoratori e sarebbe impossibile per i sindacati dei lavoratori agire nei limiti della legge borghese. Ciò lascia ai sindacati dei lavoratori due opzioni: giocare al ribasso con i sindacati gialli per vincere il contratto o sfidarli andando contro la legge esistente.

I cambiamenti concordati dai sindacati e dai capitalisti, che i socialdemocratici vogliono adesso trasformare in legge quanto prima, sono finalizzati a preparare il terreno per un'offensiva generale contro i lavoratori in Svezia.

Il Partito Comunista di Svezia denuncia ogni attacco al diritto d'azione degli operai nelle industrie e rifiutia categoricamente il diritto della legge borghese che limita la lotta della classe operaia.

Alla fine, i capitalisti e i loro politici, così come i loro leader sindacali gialli, non saranno in grado di fermare la lotta degli operai. Cosciente della propria classe e del suo obiettivo, la classe operaia ignorerà la legge borghese e dimostrerà che la legge altro non è che il diritto dei lavoratori.

Quando le contraddizioni tra i centri imperialisti crescono, quando aumenta la competizione, aumenta la necessità di schiacciare la propria classe lavoratrice per essere più efficaci nella competizione con gli imperialisti di tutto il mondo. Allo stesso modo in cui i socialdemocratici svedesi attaccano i lavoratori in Svezia, i politici dei capitalisti attaccano i lavoratori di altri paesi. Anche loro devono esser in grado di competere.

Gli attacchi non sono casuali. E' il meccanismo del sistema capitalista che li costringe ad attaccare. Senza affrontare il sistema capitalista, il suo Stato, i suoi politici e i suoi capi sindacali, nessun diritto di sciopero può mai esser garantito.

Il Partito Comunista di Svezia non ha interessi separati da quelli dei lavoratori. E' solo nella lotta contro il capitalismo e per il socialismo che si può conquistare il vero progresso e la sicurezza reale per il popolo lavoratore in Svezia e nel mondo.

Chiamiamo i lavoratori in Svezia a:
Agire contro l'attacco capitalista!
Combattere i capi sindacali gialli; riprendere il controllo del proprio sindacato!
Combattere ogni limitazione del diritto di sciopero – quelli proposti come quelli già esistenti!
Trasformare la lotta difensiva contro l'attacco capitalista in una lotta offensiva per il socialismo!


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