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Il Partito Comunista dello Swaziland sostiene le richieste per la fine delle atrocità commesse dai militari camerunesi sulle popolazioni camerunesi del sud

Partito Comunista dello Swaziland (CPS) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

26/06/2020

Il Partito Comunista dello Swaziland (CPS) condanna le continue atrocità commesse contro il popolo del Camerun del Sud (Ambazonia) dal governo camerunese e dalle sue forze di sicurezza. Nell'ex mandato britannico, al popolo di Ambazonia è stato per decenni negato il diritto all'autodeterminazione. La regione è stata caratterizzata dall'incendio sistematico di interi villaggi, da rapimenti e uccisioni mirate di attivisti per i diritti umani, dallo stupro e dall'uccisione di donne, uomini e bambini da parte dell'esercito camerunese. Il governo ha in alcuni casi chiuso internet nel tentativo di occultare le atrocità.

Il CPS chiede che la classe operaia del mondo si unisca agli appelli per la cessazione delle violazioni dei diritti umani nella regione. Il CPS sostiene inoltre la richiesta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite affinché predisponga una missione internazionale indipendente di accertamento dei fatti su questo conflitto e perché l'Unione Africana agisca attivamente per risolvere il conflitto.

Da settembre 2016, l'esercito camerunense ha intrapreso una campagna militare sistematica e spietata contro le minoranze comunitarie Ambazoniane. Aperta nel 2016 per sopprimere le manifestazioni pacifiche per i diritti delle popolazioni regionale, la campagna ha incessantemente violato il diritto internazionale e i diritti umani. Questi atti includono, tra gli altri, l'incendio di oltre 400 villaggi e l'aver bruciato vecchi e i malati nelle loro case. I militari hanno costretto decine di migliaia di persone a cercare rifugio nella vicina Nigeria e il numero degli sfollati interni si avvicina al milione. Nel marzo 2019, le Nazioni Unite hanno riferito che circa 4 milioni di persone nella regione erano state colpite dal conflitto.

Il governo camerunese e i militari hanno ignorato tutte le richieste di porre fine alle atrocità commesse dai loro soldati nella regione, tra cui un appello proveniente dal Relatore speciale dell'Unione Africana sui diritti umani per il Camerun a:

1. Indagare sulle presunte uccisioni, stupri, trattamenti disumani e violazioni dei diritti umani contro manifestanti pacifici da parte della polizia antisommossa, di elementi della gendarmeria, di militari e dei BIR [Battaglioni di intervento rapido] a Bamenda, Buea e Kumba;

2. Porre immediatamente fine alle violenze contro i civili e adottare le misure necessarie per garantire il rispetto dei diritti umani dei suoi cittadini e di tutti i suoi abitanti;

3. Sostenere il diritto alla libertà di espressione e di riunione;

4. Cessare tutti gli arresti arbitrari e la detenzione;

5. Rilasciare tutti gli individui illegalmente arrestati durante le proteste.

Nei mesi successivi ci sono state proteste pacifiche da parte del popolo della regione, contrastate da ferocissime persecuzioni di manifestanti pacifici da parte del governo camerunese.

La violenta soppressione delle voci degli Ambazoniani è chiaramente organizzata e non finirà senza un'azione decisiva e congiunta da parte delle persone amanti della pace in tutto il mondo. Il Partito Comunista dello Swaziland chiede all'Unione africana di svolgere anche un ruolo di guida decisivo nel conflitto. La Commissione africana per i Diritti umani e dei Popoli ha il dovere di promuovere e proteggere i diritti umani all'interno del continente africano. Il Camerun ha firmato la Carta africana dei Diritti umani e dei Popoli. Il Partito Comunista dello Swaziland invita quindi anche la Commissione a impegnarsi in programmi pratici di azione contro queste atrocità commesse sul popolo Ambazoniano dal governo camerunese.


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