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Il PC dello Swaziland fa appello ai Partiti Comunisti e Operai per una rinnovata solidarietà alla luce dell'intensificarsi della lotta per la libertà nello Swaziland


Partito Comunista dello Swaziland (PCS) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/07/2021

Il Partito Comunista dello Swaziland (PCS) invita tutti i partiti comunisti e operai a prestare attenzione ed esprimere solidarietà riguardo alla nuova situazione nel nostro paese, poiché le proteste a favore della democrazia stanno ora prendendo piede mentre il regime autocratico di Mswati III sta reprimendo ferocemente e sanguinosamente i suoi oppositori.

Le proteste sono state principalmente guidate dai giovani, che sono stati in prima linea nel movimento progressista per il cambiamento. Il PCS ha stretti legami con il movimento giovanile e studentesco e ha lavorato con esso durante i precedenti scontri contro il regime per il diritto all'istruzione.

Da alcuni mesi, il PCS e i suoi sostenitori portano avanti la campagna Democracy Now incentrata sulle richieste di:
- Legalizzazione dei partiti politici
- Rientro in sicurezza degli esuli
- L'abolizione di tutte le restrizioni alla libertà di riunione
- Fine della censura della stampa e dei media
- Lo svolgimento di elezioni libere ed eque.

L'attività giovanile per la democrazia è iniziata concretamente di recente con l'elaborazione di petizioni comunitarie per fare pressione sulle strutture feudali locali di governo per i diritti democratici. Questi sforzi si sono presto trasformati in manifestazioni e proteste contro la mancanza di diritti democratici.

Dall'inizio delle proteste per la democrazia, la polizia e l'esercito hanno ucciso circa 50 giovani attivisti e ne hanno feriti altre decine.

Il regime ha imposto episodici interruzioni di internet e sta usando i media come portavoce del regime per diffondere menzogne sugli attivisti coinvolti nelle proteste, incluso il fatto che sarebbero "mercenari e anarchici".

Lo Swaziland è un paese a reddito medio, eppure la stragrande maggioranza della nostra popolazione vive in profonda povertà.

La maggior parte della ricchezza del paese viene deviata per sostenere lo stile di vita lussuoso dell'élite al potere. La nostra piccola popolazione di circa 1,3 milioni di persone sopporta il peso più elevato al mondo di HIV e TB ed è ora colpita dalla pandemia di Covid che il regime non è riuscito ad affrontare.

Vi esortiamo a rimanere in contatto con noi per sviluppare attività di solidarietà in questa nuova fase della nostra lotta. In particolare, c'è bisogno di far conoscere ampiamente ciò che sta accadendo nel nostro Paese, di esercitare pressioni sulle autorità dei rispettivi Paesi affinché condannino il regime di Mswati, di esercitare pressioni sui Paesi della Comunità per lo Sviluppo dell'Africa Meridionale (SADC) e dell'Unione Africana (AU) a prendere ferme posizioni sulla situazione nello Swaziland e a fare pressione sul Sudafrica (come paese che circonda territorialmente lo Swaziland) affinché assuma posizioni più decise contro la mancanza di democrazia e diritti umani nello Swaziland.

La richiesta di democrazia è, a nostro avviso, un primo passo in una lotta in corso per impostare il nostro paese su un percorso di sviluppo completamente diverso, nella direzione del soddisfacimento di tutti i bisogni del nostro popolo e la creazione di un sistema socialista.

Per ora, la lotta è rimuovere la dittatura e installare un'amministrazione democratica sotto una nuova costituzione che rimuova la monarchia e l'aristocrazia da tutti i settori della vita pubblica.


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