www.resistenze.org - popoli resistenti - tunisia - 24-01-11 - n. 348

da Civilizacion socialista - http://civilizacionsocialista.blogspot.com/
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Chi sono le forze patriottiche, democratiche e antimperialiste tunisine
 
22/01/11
 
Il Partito Comunista tunisino (PCT) fondato nel 1920 e attivo nella lotta per l'Indipendenza, scomparve codardamente a fronte dell'ondata controrivoluzionaria scattata con la caduta dell'URSS e nel 1993, decise (come successo ai partiti di Malta, Italia, Messico, Haiti, Brasile e altri ancora) di abbandonare il comunismo e di trasformarsi nel "Movimento Ettajdid" (rinnovamento) di centrosinistra. Il suo primo segretario, Ahmed Brahim, accetta di essere ministro in un governo diretto dai caporioni del regime neocoloniale abbattuto dalle masse. Afferma di voler la "rottura definitiva" col regime dispotico ma il suo gesto collaborazionista provoca seria sfiducia. Sono vecchi gorbachoviani traditori.
 
Il Movimento Ettajdid aveva formato la Coalizione "Iniziativa nazionale per la democrazia e il progresso" con altri due partiti di sinistra: il Partito Socialista di Sinistra il cui responsabile è Mohamed Kilani e il Partito del Lavoro Patriottico e Democratico di Tunisi (PTPD) che ha appena concluso la partecipazione all'Incontro dei Partiti Comunisti in Sudafrica, e che si può considerare di sinistra radicale. Il suo presidente è Abderrazak Hammami e suo portavoce Mohamed Jmour. In Belgio ha collaborato col Partito del Lavoro belga.
 
Il PTPD rifiuta ogni collaborazione con un governo formato da elementi della dittatura.
 
Nel 1986 è nato il Partito Comunista degli Operai di Tunisini (PCOT) il cui organo di stampa è il giornale "Al Badil" e i suoi giovani dell'Unione dei Giovani Comunisti Tunisini. Legato alla Conferenza Internazionale dei Partiti e Organizzazioni Marxiste-Leniniste (CIPOML) è stato messo fuorilegge dalla tirannia neocoloniale ed ha sofferto la persecuzione poliziesca e giudiziaria. Il suo lider principale è Hamma Hammami, che rifiuta ogni collaborazione con il governo post Ben Alì formato da Benalisti e qualcuno dell'opposizione. Il PCOT faceva parte della coalizione chiamata "Collettivo 18 Ottobre" insieme a un partito liberale e islamista progressista chiamato Partito Democratico Progressista (PDP) e al partito Ennahdha, ora nel nuovo governo. Anche il PDP fa parte del nuovo governo. In pratica, PCOT e PTPD si avvicinano e sono alleati, insieme a settori dell'Unione Generale dei Lavoratori di Tunisi (UGTT) e al Congresso per la Repubblica del Dottor Moncef El Mazourki, che rifiutano categoricamente ogni collaborazione con i boia benalisti.
 
Esiste anche un Foro Democratico per il Lavoro e le Libertà (FDTL) diretto dal medico Mustafa Ben Jaafar, che è membro consultivo dell'Internazionale "Socialista" (cui appartiene il partito ufficiale della dittatura benalista, in realtà autentica mafia braccio armato dell'apparato di repressione, RCD) e che collabora col nuovo governo.
 
Esiste pure un Movimento Baatista che ha solidarizzato attivamente col Baat iracheno e alla resistenza nazionale di quel paese invaso ed occupato dagli imperialisti.
 
Poi esistono il Movimento Unionista Nasserista la cui influenza non conosciamo ed il Partito dell'Unità Popolare tunisino amico del Baat iracheno.
 
In un momento di ebollizione sociale e politica vedremo come si evolveranno questi gruppi, se costruiranno un governo indipendente o se al contrario, saranno sconfitti dalle forze imperialiste che nonostante il colpo subito, continuano a cospirare contro il popolo e godono dell'ovvio sostegno internazionale.
 
La lotta delle masse sarà decisiva per sconfiggere i piani imperialisti. Effettivamente, la lotta del popolo tunisino per la sua vera Indipendenza e Socialismo non è che appena cominciata.
 

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