www.resistenze.org - popoli resistenti - transnistria - 16-12-06

Da: www.sovross.ru/2006/143/143_3_2.htm
http://civilizacionsocialista.blogspot.com/2006/12/smirnov-reelecto-como-presidente-de.html
 
Smirnov rieletto per la quarta volta presidente della Transnistria
 
A.  Safarin
 
13 dicembre 2006
 
L’articolo sulle elezioni presidenziali del 10 dicembre 2006 svoltesi nella cosiddetta “Repubblica Moldava della Transnistria” è apparso in “Sovetskaja Rossija” del 12 dicembre 2006 (giornale fiancheggiatore del Partito Comunista della Federazione Russa) ed è stato tradotto in spagnolo da Josafat S. Comin.
 
A Tiraspol sono stati resi noti i risultati delle elezioni di domenica scorsa per il presidente della Repubblica Moldava di Pridnestrovie (Transnistria) (RMP). Vincitore è risultato l’attuale presidente della RMP, Igor Smirnov. Egli ha ottenuto una vittoria più che convincente, ricevendo il voto di 212.000 elettori (82,3%) e risultando rieletto per la quarta volta consecutiva. In precedenza Smirnov aveva vinto le elezioni nel 1991, 1996 e 2001 (la Costituzione della RMP non pone limiti alla permanenza nell’incarico di presidente della Repubblica).
 
Per quanto riguarda gli altri candidati, la rappresentante del Partito Comunista della Transnistria N. Bondarenko ha ottenuto l’8,1%, il candidato dell’opposizione A. Safonov il 3,2% e il deputato del Soviet Supremo della RMP P Tomaily il 2,1% . Secondo i dati del Consiglio Elettorale Centrale, la partecipazione è stata del 66,1% (perché le elezioni possano essere considerate valide, la partecipazione deve superare il 50% del numero degli abitanti aventi diritto al voto).
 
La popolazione della RMP è di 550.000 persone. Attorno a queste elezioni si è scatenata come sempre un’accanita lotta internazionale. Il Ministero degli Esteri della Moldavia si è appellato alla comunità internazionale, perché si astenessero dall’invio di osservatori nella Transnistria. L’OSCE si è rifiutata di inviare osservatori. Ma gli osservatori arrivati da Russia, Ucraina, Francia, Moldavia, Italia, Polonia, Abkhazia, Ossezia del Sud, Nagorno Karabakh ed altri paesi sono giunti alla conclusione che le elezioni nella RMP si sono svolte nel rispetto degli standard internazionali.
 
La preoccupazione della Moldavia e dei suoi soci occidentali è comprensibile. E’ certo che le attuali elezioni presidenziali rappresentano per la Transnistria un passo importante sulla strada della propria sovranità statale e verso un futuro ingresso nella Federazione Russa (a cui la “comunità internazionale, rappresentata dall’Unione Europea e dagli USA, si oppone con tutte le sue forze).
 
Come non cercare di impedirlo? Ai tempi dell’Unione Sovietica, la Transnistria era il locomotore industriale della Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia. La Moldavia attuale senza la Transnistria non interessa per nulla all’Occidente. La NATO è profondamente interessata a liquidare l’influenza della Russia in questa repubblica e soprattutto la presenza militare della Federazione Russa nella RMP, dal momento che si tratta di un importante avamposto della Russia sulla via dei Balcani. In Transnistria si conservano importanti depositi di munizioni e di armi dai tempi sovietici. C’è un’importante aeroporto capace di servire all’utilizzo di bombardieri strategici e di aerei militari da trasporto. Di modo che il significato geopolitico di questa stretta fascia territoriale sulle rive del Dniestr, va ben al di là del suo piccolo territorio e del numero dei suoi abitanti.
 
Pochi in Transnistria dubitavano della vittoria di Smirnov. Nell’ottobre del 2006 ha compiuto 65 anni. Ingegnere di professione, ha lavorato come direttore della fabbrica “Elektromash” di Tiraspol. E’ diventato il leader della Transnistria a partire dal momento della proclamazione della repubblica il 2 settembre 1990. I. Smirnov è stato alla guida della RMP nei momenti più duri, quando i nazionalisti di Chisinau (capitale della Moldavia), che aspiravano a trasformare la Moldavia in una provincia romena, diedero inizio alla loro sanguinosa invasione della Transnistria.
 
La grande popolarità del presidente si spiega con la particolare attenzione con cui ha trattato lo stato sociale: gran parte del bilancio è destinata a garantire le pensioni, i salari dei lavoratori del settore statale e i privilegi per i veterani.
 
E’ inoltre fermo sostenitore dell’alleanza strategica della Transnistria e della Russia, che ha come obiettivo finale l’incorporazione della RMP nella Federazione Russa. In tal senso, la vittoria di Smirnov sta a dimostrare che la stragrande maggioranza degli abitanti della Transnistria non immagina un futuro per la propria repubblica senza la Russia.
 
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare