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Il totale fallimento del capitalismo in Ucraina spiega il forte sentimento pro-Socialismo e pro-URSS

Civilizacion Socialista | civilizacionsocialista.blogspot.it
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/04/2014

L'Ucraina e la Moldavia sono le due repubbliche sovietiche che più hanno sofferto il crollo dell'economia in seguito alla caduta dell'URSS alla fine del 1991. Si tratta di qualcosa di veramente scandaloso vista la grande industria, le centrali elettriche, la produttività della classe operaia e le ingenti risorse naturali che il paese ha ereditato dall'URSS nel 1992. Secondo Wikipedia, il PIL di questo paese tra il 1989 e il 1999 ha subito una caduta di addirittura il 60%, passando, in termini assoluti, da 467 miliardi di dollari internazionali a 172 miliardi. In seguito è cresciuto un po', ma la crisi finanziaria mondiale del 2009 ha portato a una nuova caduta del PIL del 15%.



Il recente declino della produzione industriale ucraina.



Nel 1991, nell'ultimo anno dell'era sovietica, il tasso di disoccupazione in Ucraina era 0%.

Nel 2012 il PIL pro capite dell'Ucraina era pari a quello del Paraguay e del Marocco e alla metà di quello della vicina Bielorussia, governata da una valida politica collettivista filosovietica.

L'industria dei beni di consumo è quasi scomparsa e il paese è costretto ad importare dall'estero il 98% di tali beni. Mentre in epoca sovietica l'Ucraina produceva il proprio materiale agricolo, oggi ne importa l'89%. La produzione di carbone si è ridotta del 50% dal 1991. Le privatizzazioni iniziate nel 1993 hanno creato una potente e ristretta oligarchia antipopolare tra le più ricche del mondo, mentre il popolo affonda nella miseria. Gli ucraini sono 3 volte più poveri dei loro vicini polacchi. La popolazione è calata da 51,6 milioni nel 1991 agli attuali 45,5, secondo il governo francese. Il tasso di natalità al 10 per mille non assicura la riproduzione della popolazione. Secondo il governo, il 25% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà mentre, secondo le stime dell'esperto belga Jean Marie Chauvier, è l'80% della popolazione che vive in queste condizioni. Il salario medio mensile ucraino, pari a 332 $, è uno dei più bassi d'Europa.

L'Ucraina sovietica esportava prodotti agricoli e industriali, oggi esporta operai specializzati nei paesi dell'UE e in Russia. 6,6 milioni di ucraini hanno dovuto emigrare all'estero per sopravvivere, e i soldi che essi spediscono in patria (3,3 miliardi di dollari) sono un'entrata fondamentale per l'Ucraina, come un paese semicoloniale. La popolazione che soffre di malnutrizione è tra il 3% ed il 16% secondo le stime. Nel 2011 l'80% della popolazione pensava che le proprie condizioni di vita fossero peggiorate a partire dal 1991, ultimo anno della gloriosa era sovietica.



E' evidente che la soluzione dei problemi economici e sociali sarà la restaurazione della proprietà collettiva dei mezzi di produzione in alleanza fraterna con i popoli sovietici vicini.



L'oligarca criminale sionista Kolomojskuj, che vive nella propria villa in Svizzera ridendo alle spalle degli operai ucraini, nominato dalla giunta di Kiev governatore della regione del Dnepropetrovsk. Che fortuna per lui che Stalin sia morto nel 1953!

Leggete il magnifico lavoro del compagno Camponotus "Ucraina, 21 anni di indipendenza" che abbiamo avuto l'onore di pubblicare nell'agosto del 2012 su questo blog.


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