www.resistenze.org - popoli resistenti - ucraina - 12-10-14 - n. 515

Intervista al Presidente del Soviet Supremo della Repubblica Popolare di Donetsk Boris Alekseievič Litvinov 1

Rianovosti | ria.ru
Traduzione e note a cura di Pablo Genova (e-mail pablo.genova@yandex.ru)

29/08/2014

Questa intervista è uscita sull'agenzia di stampa ufficiale russa RIA NOVOSTI in lingua russa il 29 Agosto 2014 e in traduzione inglese il 1 Settembre 2014. Ci sembra di interesse anche al lettore italiano, qualunque sarà l'esito della dura battaglia antifascista in corso nel Donbass.

Nella traduzione, fatta da un semplice cittadino antifascista di ideologia comunista, e non da un traduttore professionista, abbiamo tenuto presente sia la versione russa sia quella inglese, conformemente alle nostre limitate conoscenze linguistiche.2 Le note sono tutte da attribuire al traduttore e saranno superflue per il lettore già esperto di questioni russe o sovietiche, mentre, crediamo, potranno essere di un qualche aiuto al lettore non esperto.

- Boris Alekseievič, come si è formato il Soviet della Repubblica di Donetsk, e quanto è legittimo?

- Da un punto di vista formale esso non è legittimo, poiché una elezione diretta e generale non c'è stata. Siamo stati scelti dalla strada 3. Oggi il corpus di deputati consiste in 150 parlamentari, che rappresentano praticamente tutte le regioni del nostro stato, il precedente oblast di Donetsk 4.

Le elezioni si sono tenute il 6 Aprile 5 ed hanno partecipato 10-15 mila persone, che in quel giorno sono convenute in assemblea presso la sede amministrativa dell'oblast.

Nello stesso momento abbiamo adottato la Dichiarazione di Indipendenza. Ovviamente dal punto di vista del suffragio universale, queste elezioni non sono legittime.

Lo capiamo perfettamente. Infatti il nostro compito è di preparare e condurre l'elezione generale diretta del Soviet Supremo della Repubblica. Tuttavia, mentre nel nostro territorio è in corso la guerra civile, non è possibile fare ciò. Quando libereremo il nostro stato dalle truppe ucraine, allora terremo le elezioni in accordo con le norme internazionali esistenti.

- Però nel vostro territorio c'è anche il Soviet dell'oblast di Donetsk precedentemente eletto. Ne risulta forse che l'assemblea, che ha eletto il Soviet Supremo per alzata di mano in piazza, ha preso il potere di un organo legalmente eletto?

- Il fatto è che il Soviet dell'oblast di Donetsk allora si era discretitato agli occhi della popolazione. Già a Febbraio, quando a Kiev, secondo la stessa logica, un'assemblea ha scelto direttamente l'attuale governo dell'Ucraina, mentre in piazza Maidan di fatto era avvenuto un colpo di stato, il rovesciamento del potere, noi, abitanti dell'oblast di Donetsk, durante assemblee e riunioni ci siamo appellati ai nostri deputati dell'oblast di chiedendo di non riconoscere tale decisione. 6 Ma i deputati non ci hanno ascoltati, adducendo come pretesto che tutto era stato deciso a Kiev.

E poi l'assemblea presso l'edificio dell'amministrazione dell'oblast, secondo lo stesso scenario che era avvenuto a Kiev, elesse il proprio Soviet Supremo. Così anche noi abbiamo incomiciato a lavorare. Dopo di ciò sono passati quattro mesi, e questa è già la nostra storia, la nostra repubblica popolare. Certo prendendo queste decisioni ci siamo basati sull'opportunità rivoluzionaria, ciò è illegittimo 7, ma anche il potere attuale di Kiev è illegittimo. In seguito a ciò, come è noto, l'11 Maggio di questo anno 8 abbiamo tenuto un referendum in cui la maggioranza della popolazione dell'oblast di Donetsk ci ha sostenuto, pertanto noi abbiamo dichiarato la nostra sovranità, ci siamo ritirati dallo stato ucraino e abbiamo formato, insieme con la Repubblica Popolare di Lugansk un nuovo stato: la Nuova Russia.

- In che cosa siete in disaccordo con le idee dell'attuale governo ucraino? Per quale motivo non avete riconosciuto le decisioni dell'Euromaidan, perché avete deciso di creare la vostra Repubblica Popolare di Donetsk ?

Ci dividono tre principali contraddizioni insormontabili. In primo luogo l'attuale governo dell'Ucraina ha preso un orientamento verso l'Unione Europea. Già il presidente Iušenko voleva che qui venisse la NATO. Noi non siamo d'accordo su questo. L'Ucraina Orientale, l'oblast di Donetsk è stato sempre orientato sia economicamente che mentalmente verso la Russia.
In secondo luogo l'attuale potere ucraino costruisce uno stato mononazionale ucraino 9. Il Donbass è la regione più giovane dell'Ucraina, si è formata da una popolazione di nuovi venuti provenienti da tutta l'Unione Sovietica 10 e quindi lo stato mononazionale per noi è una variante non percorribile. E in terzo luogo l'immagine del nemico. Per l'attuale Ucraina il suo vicino orientale è la Russia. Ma noi siamo sempre stati e rimaniamo parte del mondo russo, la Russia mai è stata né mai sarà per noi un nemico. Durante questi 23 anni dalla cosiddetta indipendenza dell'Ucraina sono cresciute due generazioni che sono state educate ad atteggiamenti ostili nei confronti della Russia. Noi non possiamo essere d'accordo con tutta questa visione complessiva dell'attuale governo, approvato e voluto dall'Euromaidan. E queste contraddizioni sono per noi, come ho già detto, insuperabili. Da questo segue la creazione della Repubblica popolare di Donetsk, la dichiarazione di indipendenza, la formazione dei suoi organi di potere, tra cui il Soviet Supremo.

- Il Soviet Supremo lavora su una base professionale?

No, questo è un "servizio pubblico" con impegno volontario non pagato 11, anche se una parte dei deputati li paghiamo, ma non con uno stipendio, ma piuttosto con un'indennità.
Il fatto è che ci sono deputati, che rappresentano le regioni occupate dalle truppe ucraine. Poiché essi devono vivere a Donetsk, affittare un appartamento, essi hanno bisogno di soldi per vivere. Pochi di loro, ma ci sono, li paghiamo 1500 grivnie 12 al mese (corrispondono a circa 100 dollari al mese [nota RIA NOVOSTI]).

- Come è formato il budget del governo della RPD (Repubblica Popolare di Donetsk) e il budget del Soviet Supremo della repubblica?

- Sì, attualmente non abbiamo fondi propri, le fabbriche non funzionano, le tasse non sono raccolte. Il nostro budget è davvero modesto, è formato grazie a fondi di sottoscrizione, cioè quel denaro che è stato donato dai cittadini sia entro i confini della nazione sia all'estero.

Ad esempio recentemente a Donetsk è venuto un uomo d'affari dal Guatemala. Non nominerò il suo nome. Egli ha detto: "Io aiuto tutti coloro che lottano per la democrazia e il potere popolare". Ci ha dato 10 mila dollari. Già ha organizzato in Guatemala e in Canada dei cittadini mediante i quali sta raccogliendo sottoscrizioni per il fondo della Repubblica Popolare di Donetsk ...

Ecco un altro esempio. Una delle principali organizzazioni religiose russe anch'essa ha raccolto e donato nel nostro fondo denaro che è stato distribuito a coloro che ne avevano bisogno. Devo dire che c'è un buon numero di benefattori, che trasmettono fondi per la sussistenza della Repubblica Popolare di Donetsk. In alcuni casi concreti si può trattare di poco denaro, ma che comunque c'è. Questi fondi sono trasferiti in varie direzioni, abbiamo persino cominciato a confonderci su chi quando e come aiutare, poiché gli aiuti vengono in differenti direzioni e differenti strutture della repubblica. Ora, per mettere in ordine le cose e fare un registro, abbiamo creato un'organizzazione speciale, il Goscomreserv - Comitato di Riserva Statale - che accumula i fondi, le informazioni sui finanziamenti, sugli gli aiuti umanitari e materiali e li distribuisce tra le varie strutture della RPD.

- Noi capiamo che il denaro non costituisce lo stimolo principale per i deputati del Soviet Supremo della Repubblica Popolare di Donetsk. E quindi qual è lo stimolo principale?

- Tutti noi siamo entrati nel nostro parlamento sull'onda dell'entusiasmo rivoluzionario. All'inizio, quando furono costituite le prime liste di membri del Soviet Supremo, molti non volevano firmare, poiché non era chiaro dove sarebbero poi finite queste liste se al SBU 13, alla polizia ... Certo alcune esitazioni ci furono. E molti, anche se avevano superato le procedure elettorali semplificate, non volevano entrare nelle liste degli eletti. Ma poi i tempi sono cambiati. Ora non abbiamo più paura di essere nelle liste, le abbiamo fatte e conservo persino la lista del primo gruppo, il più rivoluzionario.

Ma da allora il tempo è passato, taluni sono morti, altri sono stati catturati. Al posto di chi non c'è più, ne abbiamo cooptati di nuovi, cosicché, malgrado tutto, nel Soviet Supremo tutto il territorio della nostra repubblica è rappresentato.
Certo essere un membro del Soviet Supremo non è facile. Noi non introduciamo semplicemente nuovi deputati nell'ambito del Soviet Supremo, essi devono giurare fedeltà alla Repubblica Popolare di Donetsk, c'è una procedura completa. E poi ... abbiamo una serie di deputati che per questa loro attività hanno pagato pesantemente, ci sono coloro che ancora sono nelle galere del SBU 14. Sono finiti lì nelle galere in vari modi, per lo più catturati durante le operazioni militari delle truppe ucraine o dei mercenari di Kolomoiskij, i cosiddetti eserciti privati 15. Essi fanno mettere un cappuccio in testa ai nostri deputati, li sbattono in galera, poi iniziano gli interrogatori, le percosse, spaccano le ossa, le braccia, le costole... Lo sappiamo perché uno dei nostri deputati è stato fortunato, è stato in grado di fuggire da questo inferno.

Sapete che anche tra gli impiegati del SBU ci sono delle persone normali. Proprio una di queste ha aiutato un nostro deputato a presentare un protocollo legale in cui era scritto che lui non era un deputato, ma soltanto un partecipante alle assemblee. Di conseguenza, anche se era stato picchiato, con un braccio rotto, è stato rilasciato e poi ci ha messo tre giorni a raggiungerci, viaggiando su mezzi di trasporto diversi, senza denaro, come un vagabondo, ora sta meglio ed è di nuovo in servizio. E' chiaro perché non dico ora il cognome, per non danneggiare né lui, né il funzionario che lo ha salvato 16.

Abbiamo anche altri problemi. I nostri deputati provengono dal popolo, sono ottimi ingegneri, ottimi medici, ottimi insegnanti, ma pochi di loro hanno esperienza amministrativa, esperienza nel lavoro parlamentare. E persino gli impiegati che hanno lavorato precedentemente nelle strutture dell'economia, nazionale o cittadina, possono contarsi sulle dita di un mano. Sì abbiamo un problema di quadri. Ma gradualmente insieme superiamo una sorta di scuola, imparamo, proviamo a non fare errori. Il principale compito dei deputati, come ho detto, è preparare la popolazione, preparare tutto ciò che serve, in modo da condurre, non appena ci sarà la pace, legittime elezioni, ovvero elezioni a suffragio universale diretto del parlamento della nostra nazione. Non tutti i deputati, tra l'altro, capiscono questo correttamente, ci sono alcuni attorno al cui capo è cresciuta l'aureola, voglio dire "io sono rivoluzionario, ho fatto tutto, perché mai qualcuno dovrebbe venire al mio posto". Ma noi lavoriamo con loro, gli spieghiamo i nostri compiti e la nostra responsabilità nei confronti del popolo.

Io personalmente, per esempio, ho non poca esperienza lavorativa nei consigli a vari livelli, dal raion alla città e più volte sono stato eletto.

- E qual è la vostra professione?

- Oh ... io ho una professione veramente inusuale: io sono un artista dell'orchesta sinfonica, suono il contrabbasso. Ma questo come prima specializzazione. Ho suonato nella filarmonica, nel teatro dell'opera. E in seguito dopo essermi diplomato al Conservatorio, in realtà, io ero un attivista del Komsomol 17, conducevo il lavoro del Komsomol, mi piaceva molto. Probabilmente sono i geni ereditati da mio nonno. Poiché mio nonno fu un vero rivoluzionario, lavorava già in questi luoghi ... Successivamente mi sono diplomato all'istituto tecnico minerario, ho lavorato per un periodo in miniera, quindi ho preso il secondo titolo di educazione superiore: mi sono laureato presso la facoltà economica della filiale di Donetsk dell'Università di Mosca. Ho lavorato in diverse mansioni presso varie industrie, poi durante la perestroika 18 ho lavorato in incarichi pubblici, sono stato deputato, in breve sono un rivoluzionario professionale "ereditario" 19. Recentemente ho compiuto sessanta anni.

- Quanto a lungo può sopravvivere la repubblica e che cosa accadrà poi?

- Sapete che io da solo due settimane ho l'incarico della presidenza del Soviet Supremo, recentemente è avvenuto un cambio nella dirigenza. Ora io ricevo ogni giorno dalla controparte del conflitto mediatori che offrono una tregua, la conclusione della pace, la fine della guerra. Essi dicono: noi, come voi, non vogliamo la guerra, noi, come voi, non vogliamo combattere qui e morire per gli interessi di Kolomoiskij, noi, come voi siamo contro gli oligarchi, facciamo dunque la pace. Dovete soltanto riconoscere Poroshenko come presidente, rimanere in Ucraina e dovrete dare alcune tasse a Kiev. Ma noi è proprio questo ciò che non possiamo fare, rimanere nell'ambito di uno stato mononazionale, orientato verso l'Unione Europea, contro la Russia. Questo contraddice i nostri principi di base. E noi questo non lo faremo.

Io chiedo loro chi rappresentate, le autorità ucraine? Essi dicono di no, siamo dei mediatori, gli attuali capi delle brigate e dei reggimenti dell'esercito ucraino. Allora chiedo che, affinché ci siano ulteriori negoziazioni, essi confermino il loro mandato in forma scritta. Ora stanno pensandoci. 20

- Ma lo considerate che nella cosiddetta operazione anti-terrorismo potreste venire sconfitti e quindi voi personalmente verrete arrestati per aver preso il potere? E non solo voi, ma tutti i deputati e il governo verrà giudicato. Che farete in tal caso?

-Tale situazione teorica non la consideriamo. Perché noi difendiamo il nostro territorio. Come dicono i nostri partigiani, con un rapporto numerico di forze 1 a 5 21 noi vinciamo lo stesso. Non sottovalutate il morale delle nostre truppe è un fattore molto importante. Ma anche assumendo teoricamente che lo stesso il Donbass verrà conquistato dall'esercito ucraino, noi siamo pronti ad entrare nella tattica della guerra partigiana, organizzando realmente atti terroristici, non solo nel Donbass, ma in tutta l'Ucraina. 22

A Donetsk, secondo le nostre stime indirette (non abbiamo statistiche dirette, ma si ricava dalla vendita del pane, e da altri dati che conosciamo 23) è rimasta una popolazione di 450-500 mila persone. Quelli che volevano andare via, sono già andati. In totale sotto il nostro controllo odierno ci sono 1.5 milioni di persone. Quelli che sono rimasti sono quelli che vogliono difendere la nostra indipendenza con le armi. Credetemi questa è una forza notevole.

- Dove avete preso le armi? Con quali armi combattete?

- In linea di principio, abbiamo abbastanza armi leggere, le abbiamo prese dai depositi, e alcune le abbiamo prese dall'esercito ucraino.
Siamo in grave carenza di armi pesanti. Sfortunatamente la Russia, nella quale noi confidavamo, non ce le fornisce. In questo abbiamo un fattore uno a dieci, in questo siamo superati notevolmente dall'esercito ucraino. Ma noi lentamente sottraiamo ai nostri nemici i lanciamissili Grad 24, i mezzi di trasporto blindati, l'artiglieria e altre armi. Recentemente, ad esempio, abbiamo preso circa cento unità. Tutto ciò che si è danneggiato durante la guerra o volutamente è stato distrutto dai nostri nemici, lo aggiustiamo qui a Donetsk o in altre città del'oblast e nuovamente lo mettiamo in funzione. Inoltre, come già ho detto, i nostri benefattori agiscono anche in questa direzione. Non sorprendetevi di ciò!

Se l'oligarca Kolomoiski, o Liaško 25, benché essi siano solo dei singoli individui, possono armare i loro propri eserciti privati, perché non possono fare la stessa cosa anche i nostri sostenitori? Sì ci sono uomini d'affari russi che con i loro fondi hanno comprato armi da varie parti del mondo e ce le hanno date. Queste armi sono poche, ma ci sono. Quante armi pesanti abbiamo, non posso dirlo per ovvi motivi. 26

- Secondo i rapporti delle agenzie di informazione ufficiali ucraine, dei canali televisivi centrali, ora il vostro è un "territorio di fuorilegge". Essi sostengono che voi controllate solo l'edificio del governo e il Soviet Supremo, ma intorno vi è latrocinio, criminalità, anarchia. Come stanno veramente le cose?

- Questo non è vero. Noi controlliamo pienamente il nostro territorio, manteniamo l'ordine. Da noi è in funzione il Ministero degli Affari Interni, nel quale lavorano gli ex - ufficiali di polizia che sono passati dalla nostra parte. A proposito, recentemente la televisione ucraina ha mostrato la vicenda riguardo al fatto che nel centro di Kiev persone incappucciate hanno provato ad assaltare un ristorante. Ma lì a Kiev non c'è guerra, così pare. Ovviamente in tempi di guerra, ci sono persone che voglio approfittare di ciò. A costoro noi la facciamo pagare molto cara. Inoltre, secondo la legge del periodo rivoluzionario, ci sono una serie di pene. Coloro che hanno commesso crimini non troppo seri per la prima volta, li mandiamo al fronte a scavare dighe, c'è un battaglione penale dove sono mandati a scontare la pena coloro che, commesso un crimine, vogliono discolparsi combattendo al fronte. Per crimini particolarmente gravi c'è una sola misura di punizione: la fucilazione. Questo per coloro che sono stati coinvolti in sequestri di persone o saccheggi.
 
- Questa misura punitiva è già stata utilizzata?

- Sì, sono a conoscenza di due casi. A proposito, uno dei funzionari del nuovo governo è stato beccato ad intascarsi tangenti. Anche lui è stato punito secondo la legge del periodo rivoluzionario. Il cognome non lo rivelo.

- Pensate che la pace tra di voi, la Repubblica Popolare di Donetsk e l'Ucraina sia possibile? A quali condizioni?

- La pace è possibile a condizione che finiscano i tentativi di annettere il nostro territorio, di stabilire qui uno stato mononazionale, orientato verso l'Unione Europea. Cioè, a condizione del riconoscimento, de facto o de iure, 27 dell'indipendenza del nostro stato. Noi crediamo che, in questo caso, si possa introdurre un contingente di truppe di pace 28 al confine tra Ucraina e Repubblica Popolare di Donetsk, che assicurerebbe la protezione dei confini e la non interferenza nei nostri fatti interni. Noi vorremmo che le truppe di pace fossero rappresentate principalmente da russi. Non stiamo parlando di altre armi. Deve essere stabilita soltanto la linea del confine. Contemporaneamente vorremmo che nel territorio della Nuova Russia fosse stabilita la zona di divieto di sorvolo 29. Questo perché le più gravi distruzioni delle miniere, delle zone residenziali delle infrastrutture della Repubblica sono state causate dall'aviazione ucraina. Perché nel mondo gli USA possono stabilire tale zona, mentre qui è impossibile farlo? Vorremmo vedere che la Russia dichiarasse questo. Ma questa decisione, ovviamente, non dipende da noi, ma dalla dirigenza della Federazione Russa.

Note:


1 Борис Алексеевич Литвинов per una breve biografia vedasi la pagina russa della wikipedia o quella francese: https://ru.wikipedia.org/wiki/Литвинов,_Борис_Алексеевич - https://fr.wikipedia.org/wiki/Boris_Litvinov

Il compagno Litvinov, nato nel 1954 a Džerzinsk presso a Donetsk, è stato membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1979, successivamente membro del Partito Comunista Ucraino e segretario della cellula del Partito nel raion (~ quartiere) Kirov di Donetsk.

Nota relativa alla traslitterazione dei toponimi: adottiamo la traslitterazione Donetsk per la città di Донецк, si può talvolta trovare anche la traslitterazione Doneck, Donec'k (che considera la versione ucraina del nome) o Donez.
Quella da noi preferita Donetsk è la più vicina alla pronucia russa che è [dɐˈnʲet͡sk] con accento sulla "je".

La città di Donetsk si chiamava Iuzovska dal 1869 al 1924, in onore dell'industriale gallese John James Hughes a cui il potere zarista concesse l'autorizzazione di estrarre carbone. Nel 1924 la città assunse il nome di Stalino, in onore del Segretario Generale del Partito Pansovietico Comunista (bolscevico) - ВКП(б) - compagno Giuseppe Vissarionovič Džugasvili detto Stalin (Acciaio). Nel 1961, la città venne ribatezzata Donetsk.

2 Talvolta le due versioni si discostano, per esempio il titolo nella versione russa è "Il Presidente del Soviet Supremo della Repubblica di Donetsk «Con Kiev dissentiamo sui principi fondamentali»", mentre il titolo inglese dell'intervista è "L'Ucraina ha alimentato ostilità nei confronti della Russia per due generazioni".

3 Letterale nel testo, il soviet si è formato direttamente a partire dalle proteste nelle strade, nel fuoco della lotta, come accade usualmente in condizioni rivoluzionarie, mentre ovviamente è del tutto anormale in situazioni non rivoluzionarie.

4 Si ricorda che la Russia e l'Ucraina sono suddivise amministrativamente in regioni chiamate oblast. Il territorio rivendicato dalla Repubblica Popolare di Donetsk corrisponde all'estensione dell'oblast di Donetsk che la Repubblica Ucraina, attualmente in mano ad una giunta fascista, ha ereditato dalla Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina, stato, quello ucraino, fondato da Vladimir Ilič Ulianov detto Lenin, che faceva parte dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Come dice il nome, l'URSS era una federazione di repubbliche socialiste sovietiche. A sua volta la cosiddetta Russia, oggi Federazione Russa, era la RSFSR Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. La natura federale o meglio federativa di questi stati non è casuale, ma ha dei ben precisi motivi storici e politici che affondano nella storia della Russia (o delle Russie).

5 Dell'anno 2014.

6 il colpo di stato a Maidan.

7formalmente.

8sempre 2014.

9Si noti la concezione di stato mononazionale, мононациональное государство, corrisponde alla visione nazionalista o, nel caso estremo apertamente fascista, di stato fondato su basi etniche o linguistiche o religiose. Pur tenute presenti le varie differenze, si possono notare le analogie con gli stati di apartheid esistiti ed attualmente esistenti o le varie forme nazionaliste fino al fascismo aperto, in cui è consentita SOLO un'unica lingua, cultura, religione etc etc. Su questa impostazione, con varie sfumature al suo interno, si muove la giunta golpista di Kiev. Oppostamente a ciò, l'Unione Sovietica era uno stato multinazionale, in cui in modo statutario e fondante si prevedeva la coesistenza pacifica e la tutela di tutte le culture, lingue, nazionalità (innumerevoli), con adeguata rappresentanza politica ai massimi livelli (Soviet delle Nazionalità). Sia pure con grandi contraddizioni, l'attuale Federazione Russa conserva la natura di stato multinazionale, benché, evidentemente, le contraddizioni di classe introdotte col capitalismo determinano crescenti tensioni tra le varie nazionalità (non egualmente tutelate, come sotto il socialismo). Ma si noti la radicale differenza tra uno stato che almeno formalmente tutela le varie nazionalità e uno stato che fin dalla sua stessa natura costitutiva ne accetta una sola e perseguita tutte le altre. Per fare un paragone si pensi alla situazione delle minoranze linguistiche (slavofone, francofone, germanofone) in varia misura perseguitate sotto il fascismo in Italia, in particolar modo quella slavofona nella Venezia Giulia e nei territori Jugoslavi occupati dallo stato fascista italiano. Mutatis mutandis è ciò che accade alle minoranze russofone e polaccofone in Lituania, Lettonia ed Estonia (dalla fine dell'Unione Sovietica ai giorni nostri) duramente perseguitate, mentre precedentemente, nell'URSS, si trovavano in posizione del tutto equa e paritaria. Il complesso di politiche di tutela delle nazionalità dell'Unione Sovietica, risalenti a Lenin e Stalin, si può riassumere nella formula "politica sovietica delle nazionalità".

10Come indicato nella nota precedente, la politica sovietica delle nazionalità prevedeva la coesistenza pacifica tra le varie nazionalità, e quindi si favoriva il "mescolamento" delle varie etnie, favorendo gli scambi (lituani in Kazakstan ad esempio). Un esempio, tra i tanti, è dato dalla città di Slavutič, in Ucraina, costruita vicino alle rovine di Pripiat e di Černobyl (in seguito al grave incidente alla centrale nucleare). I quartieri di Slavutič furono costruiti ognuno col contributo, di progettazione e di lavoro concreto, di una diversa repubblica sovietica, forse uno degli ultimi esempi "eclatanti" della politica sovietica delle nazionalità (http://it.wikipedia.org/wiki/Slavutyč vedasi voce architettura. Anche nella versione ucraina della pagina di wikipedia, ad oggi – Settembre 2014 –, si cita correttamente la fondazione multinazionale della città, evidentemente a Slavutič la propaganda nazionalista-fascista non ha ancora cancellato "il passato", speriamo che non avvenga ora, magari con la ridenominazione dei quartieri con nomi tratti dagli Stati Uniti d'America o dalla Germania nazista...). L'esempio di Slavutič è istruttivo perché recente, situato proprio in Ucraina e anche legato ad una situazione ben difficile che l'Unione Sovietica dovette affrontare, una Unione Sovietica ormai in piena crisi dovuta alla disastrosa prerestroika-catastroika gorbacioviana, ma tuttavia ancora dotata di qualche capacità di risposta "positiva", come il guerriero ferito che, con la parte ancora sana del suo organismo, ancora lotta, pur mezzo tramortito, prima di venire ucciso definitivamente dal nemico.

11Il termine russo общественная нагрузка corrisponde ad un lavoro volontario al servizio della collettività non pagato, e non ha un vero equivalente in italiano, probabilmente data la scarsa presenza di un analogo impegno in Italia, se si escludono le notevoli esperienze delle Repubbliche Partigiane (territori liberati dal fascismo, prima della caduta del fascismo stesso) o anche l'impegno, spesso non pagato, che veniva profuso dai militanti dei partiti comunisti e socialisti (nei periodi di corretto funzionamento degli stessi). Non ci piace tradurlo come "volontariato" per la sua natura sociale generale, statuale, che tipicamente il volontariato non ha (essendo settoriale e in accompagnamento allo stato, non sostitutivo di esso).

12La grivnia è l'attuale moneta dell'Ucraina, nel Donbass si sta valutando l'ipotesi di dotarsi di propria moneta o di utilizzare il rublo russo, come in Crimea (ora ritornata parte della Federazione Russa).

13SBU СБУ è il famigerato servizio segreto ucraino, in mano alla giunta fascista golpista.

14Vedi nota precedente.

15Gli "eserciti privati" di Kolomoiskij sono bande di mercenari (anche non ucraini) lautamente pagati dall'oligarca di Dnipropetrovsk Igor Valerievič Kolomoiskij. Arricchitosi enormemente durante le privatizzazioni post-sovietiche, concentra attualmente un enorme potere politico, economico e militare ed è indagato in Russia, in contumacia, per assassinio, utilizzo di metodi di guerra proibiti, sequestro di persona, impedimento dello svolgimento dell'attività di un giornalista. La magistratura russa ha anche richiesto il mandato di arresto internazionale all'Interpol. Si noti che Kolomoiskij risiede a Ginevra e ha tre passaporti quello ucraino, quello cipriota e quello di Israele (discende da una famiglia ebraica di Dnipropretrovsk). L'ebreo Kolomoiskij non disdegna l'alleanza con i fascisti e le sue bande punitive adottano esattamente i metodi efferati che ai tempi utilizzò Stefan Bandera insieme con gli occupanti nazisti (durante la Grande Guerra Patriottica/II Guerra Mondiale). Ai tempi della Guerra Patriottica sarebbe stato definito un ebreo collaborazionista dei fascisti e nazisti, alleato proprio di chi sterminava gli ebrei (e come tale liquidato secondo la legge di guerra).

16Naturalmente i servizi segreti ucraini, saputo il nome, farebbero immediata rappresaglia, come faceva l'OVRA o la Gestapo, ai tempi del fascismo italiano e tedesco.

17Il Komsomol, abbreviazione per KOMmunističeski SOiuz MOLodëzi, Unione della Gioventù Comunista, fondato da Lenin il 29 Ottobre 1918, era l'organizzazione politica che univa tutti i giovani militanti comunisti dell'Unione Sovietica.

18La controriforma e distruzione del sistema sovietica attuata dal segretario revisionista M. S. Gorbacëv.

19Si riferisce sempre al nonno che già era un rivoluzionario di professione, in un'inedita ed ironica interpretazione di comunismo ereditario.

20Infatti pochi giorni dopo sarebbe avvenuta la tregua (l'intervista è precedente).

21 a vantaggio dei fascisti, come, ad esempio, nelle guerre partigiane anticoloniali di Corea, Vietnam, Cuba, e la stessa nostra Resistenza, la sproporzione delle forze dell'occupante può essere compensata dal più alto morale delle truppe, dalla migliore conoscenza del territorio, dallo spirito di sacrificio che ha solo chi difende la propria terra e non potrà mai avere chi la occupa.

22Quest'ultima frase sulla guerra partigiana è assente nella traduzione inglese (m presente nell'originale russo).

23non c'è, evidentemente, un censimento ufficiale, tuttavia dalle stime del pane e di altri beni consumati si può risalire alla quantità di persone ancora residenti in città.

24Il lancia razzi Grad, che vuol dire grandine, è a ben vedere l'evoluzione dello storico Katiuša/(Katiuscia) della Grande Guerra Patriottica. Anche noto come BM-21, può portare anche 40 razzi, opportunamente posizionati su un camion (quindi è assai mobile). Ha una gittata di circa 20 km, e una potenza distruttiva notevole: http://it.wikipedia.org/wiki/BM-21

25Oleg Valerievič Liaškò, giornalista noto per essere stato condannato negli anni 90 per appropriazione indebita di denaro pubblico di 1 milione e 300 mila rubli personalmente e 1 100 mila rubli collettivamente con complici. Condannato a 6 anni di prigione e sequesto delle proprietà, successivamente fu amnistiato e rilasciato nel 1995 per il "Cinquantesimo Anniversario della Vittoria sulla Germania nazista" (!! l'ironia della storia sa essere atroce e ben si capisce come fin dall'inizio la nuova Ucraina post-sovietica era tutt'altro che antifascista anche se formalmente nei primi anni '90 il governo manteneva una parvenza solo formale di antifascismo, vi ricorda qualche altro paese?). In questo modo Liaško ha potuto continuare l'attività politica in vari partiti fascisti e distinguersi in questi tempi per gli eserciti privati che commettono atrocità denunciate anche da agenzie umanitarie occidentali quali Amnesty International e Humans Right Watch, vedasi per approfondimento: https://en.wikipedia.org/wiki/Oleh_Lyashko.

26Anche questa parte sulla fornitura di armi è parzialmente omessa nel testo inglese (ma presente nell'originale russo).

27Ufficialmente (de iure) o tacitamente (de facto).

28I cosiddetti caschi blu, ma un po' diversi da quelli che piacciono ai nordamericani ...

29 La no fly zone tanto cara agli angloamericani.


Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.