www.resistenze.org - popoli resistenti - ungheria - 26-09-07 - n. 195

Un’altra testimonianza del movimento di solidarietà che si sta creando attorno ai comunisti ungheresi è l’appello lanciato da alcune personalità della politica e della cultura del nostro paese, che pubblichiamo con un primo provvisorio elenco di firmatari
 
Appello
 
In Ungheria si sta consumando l'ennesimo attacco ai diritti democratici di un partito comunista. Gyula Thurmer, il Presidente del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese ha inviato una lettera alle forze democratiche di numerosi paesi, chiedendo solidarietà per il nuovo episodio di repressione che sta subendo il suo partito. L’intero gruppo dirigente del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese
 
(Munkaspart) infatti, si trova sotto la minaccia della condanna a due anni di prigione per essersi permesso di criticare una sentenza del tribunale di Budapest.
 
I fatti: nel Munkaspart si era aperta una discussione profonda tra una minoranza interna, volta ad un’alleanza con i socialisti ungheresi (di natura moderata, neoliberista e filoatlantica), e la maggioranza del partito, contraria a tale alleanza. La discussione, dai toni accesi, era sfociata in un allontanamento dal partito di alcuni esponenti della minoranza.
 
Qui entra in gioco, inopinatamente, il Tribunale di Budapest, che “invalida” la decisione del comitato centrale del Munkaspart e “ordina” al partito di reintegrare i dissidenti allontanati.
 
E’ chiaro che siamo di fronte ad un fatto gravissimo, che lede i principi elementari della democrazia: la magistratura che esautora i poteri di una libera organizzazione politica!
 
Il Munkaspart, naturalmente, si opponeva alla sentenza del Tribunale di Budapest e per questa opposizione è stato inviato sotto processo.
 
Il processo, che doveva tenersi il 21 settembre u.s, anche grazie alla solidarietà internazionale che le forze comuniste, democratiche e di sinistra hanno espresso nei confronti del Munkaspart (spicca tra queste l’interrogazione parlamentare di 31 senatrici e senatori della Repubblica italiana) è stato rinviato al prossimo 6 novembre.
 
Il caso dei comunisti ungheresi è solo uno dei numerosi episodi di repressione di formazioni comuniste che si stanno susseguendo sempre più in Europa di cui ultimo allarmante esempio è stata la sostanziale messa fuori legge dei Giovani Comunisti della Repubblica Ceca, per non parlare delle persecuzioni anticomuniste in atto nella Polonia dei gemelli Kaczynski o della condizione di illegalità in cui operano i comunisti nei Paesi baltici, dove viceversa si moltiplicano le manifestazioni di riabilitazione delle SS naziste.
 
Verso quale Europa stiamo andando? Non è certo questa l'Europa i cui statuti formali vorrebbero fondata sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto.
 
Il silenzio di piombo che rischia di calare su episodi come quello ungherese non può che vederci profondamente allarmati e, nell’associarci alla solidarietà che già si sta manifestando nel mondo verso i comunisti ungheresi impegnati a difendere l’esistenza del loro partito, ci auguriamo che anche i rappresentanti istituzionali delle forze democratiche e di sinistra presenti in Italia facciano la loro parte, innalzando una vigorosa protesta nei confronti delle autorità ungheresi e intervenendo presso la Comunità Europea per porre fine agli episodi di repressione.
 
Prime adesioni:
 
Giovanni Russo Spena
capogruppo Prc-Se al Senato
 
Fosco Giannini
senatore Prc-Se, capogruppo Commissione Difesa al Senato
 
Milziade Caprili
senatore Prc-Se, vicepresidente del Senato
 
Manuela Palermi
capogruppo PdCI-Verdi al Senato, segreteria nazionale PdCI
 
Armando Cossutta
senatore PdCI-Verdi
 
Franca Rame
senatrice IdV
 
Iganzio Marino
Professore di Chirurgia presso il “Jefferson Medical College” in Philadelphia (Usa), senatore Gruppo Ulivo, presidente Commissione Sanità al Senato
 
Josè Luiz Del Roio
senatore Prc-Se, membro del Consiglio europeo
 
Rina Gagliardi
senatrice Prc-Se, vice-capogruppo al Senato
 
Adelaide Gaggio Giuliani
senatrice Prc-Se
 
Lidia Menapace
senatrice Prc-Se, commissione Difesa al Senato
 
Silvana Pisa
senatrice Sinistra Democratica, capogruppo Commissione Difesa al Senato
 
Silvana Amati
senatrice, Gruppo dell’Ulivo
 
Mauro Bulgarelli
senatore PdCI-Verdi
 
Piero Di Siena
senatore Sinistra Democratica
 
Tommaso Sodano
senatore Prc-Se, vice-capogruppo al Senato
 
Francesco Martone
senatore Prc-Se, commissione Affari Esteri al Senato
 
Dino Tibaldi
senatore PdCI-Verdi
 
Maria Agostina Pellegatta
senatrice PdCI-Verdi
 
Erminia Emprin Gilardini
senatrice Prc-Se
 
Franco Turigliatto
senatore Sinistra Critica
 
Tiziana Valpiana
senatrice Prc-Se
 
Anna Maria Palermo
senatrice Prc-Se
 
Olimpia Vano
senatrice Prc-Se
 
Salvatore Allocca
senatore Prc-Se
 
Raffaele Tecce
senatore Prc-Se
 
Martino Albonetti
senatore Prc-Se
 
Salvatore Bonadonna
senatore Prc-Se
 
Giovanna Capelli
senatrice Prc-se
 
Giovanni Confalonieri
senatore Prc-Se
 
Celeste Nardini
senatrice Prc-Se
 
Daniela Alfonzi
senatrice Prc-Se
 
Fernando Rossi
senatore Guppo Misto
 
Santo Liotta
senatore Prc-Se
 
Giampaolo Silvestri
senatore PdCi-Verdi
 
Anna Donati
senatrice PdCI-Verdi
 
Dario Fo
premio Nobel
 
Enrico Vigna
portavoce del Forum Belgrado Italia e dei Nuovi Partigiani della Pace
 
Marino Severini
gruppo musicale “La Gang”
 
Mauro Gemma
redazione Resistenze.org