www.resistenze.org - popoli resistenti - uruguay - 24-05-04

fonte: www.solidnet.org
traduzione dallo spagnolo di FR

da: Partito Comunista di Uruguay -  20-5-2004
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Commissione Relazioni Internazionali

Stimati compagni:
Alleghiamo l’articolo giornalistico della Cra. Adelaida Marín, membro della Commissione Relazioni Internazionali del P.C.U. Ringraziando per la sua diffusione,
Vi saluta fraternamente,
Carlos Flanagan -  Relazioni Internazionali.

L'offensiva imperialista mira a tutta l’America Latina


I metodi usati oggi dall'imperialismo yankee non si limitano solo alla minaccia certa di invasione armata contro Cuba o all'appoggio dei paramilitari colombiani per creare instabilità al governo di Chávez in Venezuela; quando parliamo di offensiva globale, parliamo anche dei media
. In tutta nostra la rassegnata America Latina, si diffonde attraverso vari canali il programma di Andrés Oppenheimer, giornalista del Miami Herald, pluripremiato da Istituzioni funzionali all'impero e prodigo di editoriali che coincidono con la sua predica.

Quello, infatti, quando si trova di fronte qualcuno che non si comporta in tal modo, o toglie loro la parola o li interrompe. Di recente, ha analizzato col Presidente del Perù, Alejandro Toledo, ed un gruppo di conservatori (più qualcuno "mascherato" da progressista), la realtà della democrazia nel nostro continente alla luce della relazione delle Nazioni Unite. L’obiettivo era evidentemente sostenere che la maggior parte dei latinoamericani sono indifferenti alla democrazia, un’evidente falsità.. La relazione indica che più di un 75 percento dei latinoamericani appoggia la democrazia, ed un'enorme percentuale la democrazia participativa con rappresentatività. Al punto che la direttrice dello studio, quando ha potuto esprimerlo, ha detto chiaramente che gli odierni fermenti di massa che attraversano molti paesi dell'America Latina, sono il risultato della necessità di portare avanti la democrazia partecipativa e che i governi dovrebbero tenerlo in conto.

Ma ritornando a come gioca il messaggio dell'impero, ogni volta che si riferivano a Cuba o al Venezuela, parlavano di dittature, tentando di mettere nella testa degli ascoltatori questa idea. Il problema è che se lo fanno è perché quella predica dà loro dei buoni risultati, per questo dobbiamo aprire gli occhi e resistere il più possibile nelle poche opportunità che abbiamo per farlo. Non c'è miglior modo per far sì che la bugia si trasformi in realtà, ripetendola fino alla noia, e questo è un fatto già ben conosciuto dall'insieme dei paesi latinoamericani. Bisogna pertanto screditare i suoi messaggi e mostrare a che reali interessi rispondono questi signori.

In questa cornice, gli attacchi diretti alla Rivoluzione Bolivariana del Venezuela appoggiata  dal 70 percento dell'elettorato, dalla disinformazione fino all'appoggio della "opposizione" con l'invio di paramilitari colombiani, dimostrano ciò di cui è capace l'imperialismo per non perdere terreno nel nostro continente.

Non ha ancora chiaro che i nostri paesi stanno cercando il modo di liberarsi dal giogo e fare proprio il pensiero di Bolivar, e che saremo la tomba per quell'impero
. Il Venezuela ed il suo governo, a dispetto di tutti gli “sgambetti" e le porcherie che cercano di portare avanti gli oligarchi, le mezze calzette e i corrotti che hanno perso le loro prebende, continua sulla strada tracciata dal governo di Chávez e tentando di mettere in pratica le proposte di rivoluzione sociale. Facendo leva sulla partecipazione dell'insieme del paese, spingendo un movimento sindacale indipendente e non servo dei grandi capitali, che aiuti a trovare le soluzioni necessarie per l'insieme dei lavoratori venezuelani. Significativamente, nella enorme manifestazione del 1° Maggio, campeggiava la difesa della strada tracciata dai venezuelani, con l'aiuto disinteressato del governo e del popolo fratello di Cuba (come sempre) nel lavoro di educatori e medici, e per la realizzazione di una campagna di alfabetizzazione tanto necessaria per il popolo venezuelano. Perché come disse il compagno José Balaguer quando ci visitò nel primo incontro del  PP.CC. in Uruguay, rispetto a Cuba (il che vale per tutti quelli che scommettono su di un mondo più giusto), il tema dell'educazione è centrale nello sviluppo del cammino per avere uomini più liberi. Per quel motivo, l'imperialismo ed i suoi seguaci spingono la disinformazione, l’istupidimento, l'intimità dei centri di insegnamento, la massificazione dell'ignoranza, perché paesi ignoranti sono più facili da sottomettere.

Adelaida Marín.  della CRI del PCU.