www.resistenze.org - popoli resistenti - uruguay - 04-11-04

fonte: www.solidnet.org

da
Partito Comunista d’Uruguay
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Comitato Esecutivo Nazionale

Saluto del Partito Comunista dell’Uruguay al Popolo Uruguiano


Sono trascorse poche ore dalle elezioni più importanti nella storia del nostro paese, molte sono le cose che dovremo analizzare e studiare con cura, ma per ora la più importante è questo risultato elettorale. In queste ore d’allegria straripante, di contagioso entusiasmo e sfrenata felicità di migliaia e migliaia di compatrioti, i comunisti vogliono salutare l’unico vero vincitore, il popolo uruguaiano.  

Quante cose sono dovute succedere, quante lotte, quante sofferenze sono state sopportare? Sembrava che la sofferenza della massa dovesse essere eterna, come sembrava eterno il potere di pochi.

Ma il popolo stava facendo nascere dal profondo della classe un avanzamento nella coscienza collettiva, costruiva una coscienza necessaria per fare un salto qualitativo e quantitativo. E lo faceva in silenzio, senza fare "chiasso", simulando perfino l’indifferenza. Ma avanzava, cosciente e fiducioso nella sue forze, nel potere che viene concesso a chi lotta non un giorno, ma tutta la vita.


Il paese ha recuperato l’allegria, il sorriso e l’abbraccio fraterno! Sono miseramente crollate le speranze di chi contava sui brogli elettorali. Quelli non solo dimostrano di non conoscere il popolo, ma ci offendono con la loro ottusità, ci offendono ora come quando scommettevano sull’ignoranza e tiravano fuori sempre gli stessi spauracchi anticomunisti. Non c’è paura più grande di quella prodotta dall’emergenza sociale in cui è stato cacciato il Paese dai soci politici al governo: il Partito Colorado ed il Partito Nazionale. Tutti e due hanno votato per Batlle e insieme hanno affondato l’Uruguay nella peggiore crisi della sua storia. La disoccupazione, l’abbassamento del livello di salari e pensioni, la perdita del loro potere d’acquisto, la mancanza di rispetto dei Diritti Umani, la fame, la miseria, l’emarginazione, sono sinonimi di governi con politiche neoliberali guidati da Sanguinetti, Lacalle, Batlle, discepoli della forza di Bensión, Alfie, Bordaberry, García Pintos, Millor, Abdala,   etc.  

E’ finito il tempo dei banchieri ladri e dei funzionari di governo corrotti. La speranza, l’amore per il prossimo, la solidarietà, la partecipazione, l’unità e la fraternità, si fanno largo innanzi alla superbia, la delusione, l’ironia, l’avarizia, l’individualismo e la demagogia.  

È l'ora del popolo, abbiamo diritto di festeggiarlo.

Sappiamo che è un primo passo verso i grandi obiettivi che ci siamo proposti, ma è verso il futuro.

Col popolo, tutto, senza il popolo, niente!


Ora, a governare col popolo; è il voto dell’anima.

Montevideo, 1º novembre 2004

traduzione dallo spagnolo di FR