www.resistenze.org - popoli resistenti - stati uniti - 17-01-08 - n. 211

da Rebelion - www.rebelion.org/noticia.php?id=61789
 
Lobotomia morale
 
Il pentagono cura i suoi soldati per mutilarne memoria e sentimenti
 
Juan Gelman
14/01/08
 
Non è proprio il lavaggio del cervello, di quello se ne occupano quotidianamente i governi come quello della Casa Bianca, i fautori delle guerre infinite, con l’ausilio di certi media. È qualcosa più: è la mutilazione dei sentimenti morali come il pentimento, la colpa, la memoria dell’orrore, la solidarietà, la compassione, la ripugnanza dell’ammazzare altri esseri umani fino alla perdita di dignità del combattimento. Il Pentagono ha adottato delle misure preventive e d’intervento rapido che riducono la possibilità che i combattenti patiscano disordini post traumatici (PTSD secondo la sigla in inglese) ed altre psicopatologie legate allo stress da combattimento, incluso l’uso di sostanze (www.opencongress.org 31-7-07).
 
La sostanza è il propanolol, e le misure adottate, stando alle notizie fornite dal Gruppo di Lavoro sulla Salute Mentale del Pentagono sono ben motivate: quasi il 40% dei soldati, un terzo dei marines e la metà delle guardie nazionali che hanno combattuto in Irak, soffrono di gravi disturbi mentali (www.defense link.mil, 15-6-07). I suicidi fra le forze armate statunitense registrati dopo l’invasione e l’occupazione dell’Irak, indicano che nel 2006 si è avuta la cifra più alta dal 1980 (www.armymedicine.army.mil, 2006). La CBS, dal canto suo, in dicembre ha reso noto che una ricerca condotta sull’argomento ha registrato più di 6.250 veterani suicidatisi nel 2005, uno ogni 17 giorni. I caduti al fronte sono stati molto meno.. la morte non smette di lavorare nenache dopo i combattimenti.
 
La logica della legge Kevlar è semplice: se i giubbotti antiproiettile proteggono il fisico dei militari statunitensi, perché non usare droghe per proteggere la loro soggettività? Il Pentagono, fin dalla seconda guerra mondiale, ha condotto studi per modificare i valori etici inculcati da scuola e famiglia e assorbiti dalle reclute.
 
Il tenente colonello Peter Kilner è stato molto chiaro al riguardo: “L’addestramento militare moderno condiziona i soldati affinché reagiscano davanti agli stimoli e questo massimizza la loro capacità letale, superando ogni autonomia morale. Si condizionano i soldati affinché agiscano senza considerare le ripercussioni morali delle loro azioni, li si rende capaci di ammazzare senza prendere la decisione coscienti di farlo. Se non possono giustificare davanti a se stessi l'atto di ammazzare un altro essere umano, probabilmente e comprensibilmente si sentiranno molto colpevoli e questo si manifesterà in un PTSD e ciò danneggerà la vita di migliaia di uomini che hanno fatto il loro dovere al fronte” (The New Yorker, 5-7-04). Il colonello Kilner è professore di filosofia ed etica a West Point. Quale definizione di etica darà nelle sue lezioni?
 
La capsula di propanolol destinata ai soldati statunitensi ha effetti vari. È come una specie di “pastiglia del giorno dopo”, che attenua o spegne la memoria degli orrori visti e commessi. Questa tecnica di congelamento della sensibilità e della memoria spiega la paura delle famiglie quando i veterani tornano a casa ed esercitano una violenza indiscriminata. E’ aumentato anche il numero delle violenze sessuali all’interno delle forze armate USA; dai 2.374 casi del 2005, si è avuto un un incremento del 40 % rispetto all’anno prima, e si tratta solo dei casi denunciati.
 
Il generale K. C. McClain, maggiore delGruppo di Lavoro del Pentagono incaricato della prevenzione e risposta alle aggressioni sessuali nelle proprie file, ha sottolineato: “Gli studi indicano che viene denunciato solo il 5 % di quei fatti” (www.defenselink.mil, 16-3-06.). Se così fosse, nell’anno preso in esame tali aggressioni avrebbero superato la cifra di 47.000, più di 130 al giorno. Proprio una bellezza. È noto che il propanolol si impiega con fini terapeutici, tra l’altro per ridurre la pressione sanguigna e ridurre le aritmie del cuore. Alcuni atleti l’utilizzano come doping per migliorare il loro rendimento.
 
Per il Pentagono è un’altra cosa: è una garanzia che le truppe compiano qualunque crimine senza fare problemi e possano continuare a commetterli. La legge Kevlar facilita la “cura” degli impulsi suicidi e le confusioni mentali che sperimentano i soldati nordamericani mutilando la loro memoria e i loro sentimenti. La lobotomia morale esiste davvero.
 
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR