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da mltoday.com
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
E' tornato il pericolo rosso e la caccia alle streghe!
 
Zoltan Zigedy
 
12/12/2012
 
In realtà non è mai scemato. Come la maggior parte dei mali, si nasconde nell'ombra e tra gli anfratti fino a quando non viene evocato di nuovo a servire i ricchi e i potenti.
 
Come il razzismo, gridare al pericolo rosso è uno strumento di divisione e di distrazione. Serve a separare quelli che sono deboli o insicuri da quelli determinati a cambiare un sistema politico e sociale malvagio. La caccia alle streghe sfrutta la paura per diffamare coloro che cercano la giustizia sociale. Chi ricorre a questa tattica lo fa per seminare il cinismo, raffreddare l'ardore, alimentare i dubbi e sciogliere l'unità.
 
Un ceppo rinnovato e virulento dell'anticomunismo sta emergendo negli Stati Uniti; si estende dal film idiota Alba Rossa ai virulenti attacchi dei media contro Oliver Stone e "La Storia Sconosciuta degli Stati Uniti", la sua serie televisiva in dieci puntate.
 
Alba Rossa attualmente in proiezione in centinaia di cinema, ha incassato, al 2 dicembre, più di $31 milioni. Basato su una trama idiota centrata su un'invasione degli stati nord-occidentali da parte delle truppe della Repubblica Democratica Popolare di Corea, il film ci presenta dei giovani patrioti che forgiano un movimento di resistenza contro i loro aggressori asiatici.
 
Solo a Hollywood si poteva creare una trama che presenta un paese relativamente povero con una popolazione di venticinque milioni di persone quale artefice di un atto di aggressione a distanza contro il paese economicamente più potente della storia con ben più di dieci volte la popolazione. Che cosa ne seguirà? Il Nicaragua che invade il sud-ovest degli Stati Uniti?
 
Oh, scusate, quel film è stato fatto nel 1984! In realtà, l'attuale Alba Rossa ha trovato la sua dubbia ispirazione nel film degli anni reaganiani, usando lo stesso titolo e un impegno altrettanto virulento nel disprezzare i rossi. Abbiamo John Milius e i suoi colleghi altrettanto dementi di Hollywood, a ringraziare per gli spauracchi di Alba Rossa I. Lo sceneggiatore/regista Milius porta la responsabilità di film alquanto stupidi - anche se meno politicamente disonesti - come Magnum Force e Conan il Barbaro.
 
Ma se quei film hanno solo sancito politiche rivoltanti usando icone di destra, Alba Rossa I ha avanzato l'agenda politica dell'imperialismo statunitense, rozzamente servito per guadagnare consensi. Nel momento in cui la lotta per la pace e la distensione attraversano un momento critico, il film è stato calorosamente accolto dagli avversari del riavvicinamento.
 
Oggi, Alba Rossa II emerge non per contrastare la sinistra, ma bloccare preventivamente un temuto riemergere della sinistra. Anche se la maggior parte dei leader della sinistra statunitense sono legati al Partito Democratico o impantanati nell'opportunismo, i ricchi, i potenti e i loro tirapiedi capiscono che l'economia profondamente ferita e il sistema politico malfunzionante forniscono sia i semi che un terreno fertile per un forte movimento popolare. E sperano di inquinarlo gridando al pericolo rosso prima che i germogli nascano. Anche con la sua trama rozza e senza alcuna plausibilità, Alba Rossa II ha lo scopo di screditare qualsiasi movimento "rosso" o soltanto "rosa" prima che maturi.
 
Allo stesso modo, la nuova serie televisiva di Oliver Stone su Showtime è stata accolta con un'aggressività virulenta da parte degli anticomunisti professionisti, leccapiedi dei media di regime. Con lo scopo di correggere la storia "ufficiale" degli anni della guerra fredda presentata nelle lezioni di civica della scuola superiore, Stone e il suo collaboratore, lo storico Peter Kuznick, hanno prodotto una serie in dieci puntate che sfida l'anticomunismo automatico-involontario e cerca di compensare le calunnie dei falchi della Guerra Fredda. "La Storia Sconosciuta degli Stati Uniti" propone una contro-storia costruita intorno ad una serie di "se" che tracciano una traiettoria storica diversa, senza un rapace e predatorio complesso militare-industriale e una distruttiva CIA.
 
Naturalmente questo non va a genio ai guardiani rabbiosi del canone anticomunista, attualmente alquanto numerosi e attivi, come ha documentato Peter Kuznick in un recente appello di storici contro la guerra.
 
Ronald Radosh - famoso per aver fatto carriera paragonando i rossi e i loro "compagni di viaggio" agli agenti della NKVD e MVD - compie un'iperbole per collegare Stone e Kuznick alle defunte agenzie di sicurezza sovietiche. Radosh sostiene di aver trovato somiglianze che rasentano il plagio (un'affermazione che rasenta la calunnia) tra "La Storia Sconosciuta" e il libro We Can Be Friends (Possiamo essere amici) di Carl Marzani, morto nel 1994.
 
Per quadrare il suo cerchio, Radosh ci informa che Marzani "... ha raccontato questa stessa storia in We Can Be Friends. Membro segreto del PCUSA che aveva lavorato durante la guerra nell'OSS [Office of Strategic Services, agenzia di intelligence statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale], più tardi venne provato, dagli archivi sovietici e da decriptazioni Venosa, che Marzani era stato operativo nel KGB (allora NKVD). Il suo libro è stato pubblicato privatamente dalla propria casa editrice sovvenzionata dai sovietici. Fu il primo esempio di quello che sarebbe poi stato chiamato "revisionismo da Guerra Fredda". Così, per associazione - una delle tattiche preferite dall'anticomunismo - Stone e Kuznick vengono collegati al KGB attraverso il fattore Carl Marzani. Altri hanno dimostrato l'uso irresponsabile e infondato da parte di Radosh dell'accusa di essere "operativo" o "agente" sulla base della prova sottile dell'"associazione". Ma l'identificazione "segreta" o aperta di Marzani con il comunismo nel 1952, non ha alcuna rilevanza per la verità trasmessa da We Can Be Friends o "La Storia Sconosciuta". Marzani sostiene quanto segue:
 
"Il passo successivo per la pace è quello di sedersi intorno a un tavolo e negoziare. I negoziati, si deve sottolineare, non richiedono amicizia. I negoziatori possono sedersi senza sorridere e portare avanti le trattative in modo torvo, ma entrambe le parti sono consapevoli del fatto che un accordo deve essere raggiunto". (p. 369) Se in Marzani la formula semplice ma sensata per migliorare le relazioni USA/URSS è stata ispirata dalla NKVD, merito alla NKVD!
 
We Can Be Friends è stato pubblicato dalla casa editrice Topical Book Publishers. Per quei rossi che nel 1952 avevano qualcosa da dire, l'auto-pubblicazione era spesso l'unica possibilità. Stretti nel morso della repressione maccartista, gli scrittori di sinistra non riuscivano a convincere gli editori conosciuti nemmeno a prendere in considerazione i loro manoscritti. Fatta eccezione per alcuni editori ribelli eccezionali come Cameron e Associati, gli autori di sinistra erano costretti a trovare i fondi per pubblicare poche centinaia di copie, come ha fatto Howard Fast con il suo ora celebre romanzo storico Spartacus. Gli anni bui del 1950 potevano certamente essere più luminosi, se era necessario che la NKVD sovvenzionasse questi ottimi libri!
 
La qualità della ricerca e cultura di Radosh può essere giudicata dalla sua affermazione enfatica che We Can Be Friends "... è stato il primo esempio di quello che in seguito sarebbe stato chiamato revisionismo da guerra fredda". Una rapida occhiata alla mia vecchia copia logora rivela una bibliografia che cita precedenti scrittori come Frederick L. Schuman e I.F. Stone che hanno decisamente respinto il canone della Guerra Fredda ben prima che il libro Marzani arrivasse sulla scena.
 
Seguendo l'esempio di Radosh, altri anticomunisti velenosi come Michael Moynihan si sono gettati nella mischia per attaccare Stone e Kuznick. E per sua vergogna, il New York Times ha scatenato il suo mercenario mercante di melma, Andrew Goldman, a montare un bizzarro attacco contro Oliver Stone. Goldman era appena giunto alla fine di quattro settimane di sospensione per aver pubblicamente chiesto a due intervistate se il loro successo professionale fosse storia di letto. Questo attacco è un triste esempio del livello di integrità mostrata dalla maggior parte di questi cortigiani della classe dirigente.
 
A questi anticomunisti professionisti deve essere aggiunta la schiera dei professori che spacciano luridi libri sull'"Impero del Male". Il più attivo è Anne Applebaum, una giornalista diventata docente universitaria, che scrive libri che dipingono l'esperienza sovietica e dell'Europa orientale socialista come totalmente opprimente e priva di sostegno popolare. Il suo libro più recente, Iron Curtain (Cortina di ferro), gode di larga diffusione e pubblicità copiosa dai grandi media. L'impostazione ideologica di Applebaum (suo marito è il Ministro degli Affari Esteri nel governo ultra-nazionalista polacco) e il suo metodo di ricerca selettiva sono raramente contestati dai suoi colleghi.
 
Il libro di Applebaum suggerisce indirettamente che il "male" sovietico è paragonabile al male nazista o, come lei e altre come lei crudamente sostengono, "I crimini di Stalin erano gli stessi o peggiori dei crimini di Hitler". Timothy Snyder, professore alla Yale University, affonda ulteriormente. Il suo libro di successo Badlands, abbraccia con risolutezza l'equazione Hitler uguale a Stalin. Infatti, la sua carriera sembra basata su un calcolo delle vittime, numero al quale è arrivato con metodi ampiamente speculativi, calcoli largamente approssimativi, e senza fornire prove.
 
Per Snyder, non esistono morti naturali in Unione Sovietica o nell'Europa dell'Est socialista. Nel suo conteggio, le vittime dell'insurrezione di Varsavia del 1944, sollecitata dal governo polacco in esilio, possono essere attribuiti ai sovietici in quanto l'Armata Rossa non le ha salvate. Ovviamente le morte determinate da carestie naturali sono anch'esse addebitate ai sovietici. Snyder persegue il suo conteggio con una determinazione quasi perversa e una certezza teologica.
 
Il rigurgito di attacchi aperti e diffusi contro i rossi viene ignorato dai liberali a loro rischio e pericolo. Come nell'Inquisizione, se l'oggetto immediato sono i dissidenti e coloro che deviano dall'ideologia dominante, l'intento vero è quello di terrorizzare la maggioranza costringendola alla sottomissione e alla conformità.
 
Negli Stati Uniti, l'anticomunismo e il suo complemento, il razzismo, prendono di mira le minoranze ideologiche ed etniche, ma dimostrano di essere ancora più utili nel distrarre, ingannare e rompere l'unità della maggioranza. Il razzismo dilagante e l'anticomunismo rabbioso servono ai ricchi e potenti, bloccando le vie dell'unità e della giustizia sociale. Sicuramente le accuse di "socialismo" rivolte a Obama, che è di centro destra, sottolineano questo punto e inviano un messaggio chiaro ai liberali sui pericoli in agguato nell'accogliere l'allarme ai "Rossi!"
 

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