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Trump sarà un disastro per la classe operaia degli Stati Uniti - Intervista con Zoltan Zigedy

In Defense of Communism | communismgr.blogspot.it
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

03/02/2017

In occasione dell'inizio della presidenza di Donald Trump e delle recenti manifestazioni anti-Trump in tutti gli Stati Uniti, abbiamo chiesto al blogger e attivista statunitense Zoltan Zigedy di condividere le sue opinioni

* * *

DC: In generale, come pensi che Presidenza Trump influirà sulla classe operaia degli Stati Uniti?

ZZ: Grazie per avermi invitato a esprimermi sull'argomento. Vi porto il mio punto di vista che è stato ampiamente discusso con i compagni di Marxism-Leninism Today. Noi crediamo che l'elezione di Donald Trump rifletta una crisi progressiva che ha effetti plurimi in termini di disuguaglianza e insicurezza, di instabilità economica sistemica, con un sistema elettorale bipartitico ormai dai toni farseschi. Purtroppo, lo spettro politico di sinistra - che costituirebbe un potenziale di contrasto alla crisi - è ideologicamente immaturo e organizzativamente frammentato. A causa del suo fallimento, altre forze sono saltate sul carro: il populismo di destra alla Trump è un tentativo di offrire un'alternativa alla crisi.

A nostro avviso, il fenomeno Trump è molto simile a quello offerto dai partiti radicali di destra populista che sono emersi in Europa, dove un simile fallimento dei partiti di "sinistra" esistenti ha spinto molti lavoratori disperati verso amici falsi e demagogici.

Trump sarà un disastro per la classe operaia degli Stati Uniti. Il nuovo presidente si è circondato di una cricca di consiglieri, consulenti e ministri annoverati tra gli elementi più rapaci e anti-operai delle alte sfere del capitalismo. L'idea di un miliardario borghese amico dei lavoratori o di una combriccola di miliardari nelle vesti di salvatori della classe operaia è un'assurdità. I dirigenti di azienda convocati di recente alla Casa Bianca per incontrare Trump, sono usciti dall'incontro fiduciosamente sorridenti. Nel breve periodo, Trump, maestro nelle pubbliche relazioni, affermerà alcuni punti morali e gesti simbolici in favore dei lavoratori, che svaniranno rapidamente.

Siamo certi che Trump non riuscirà a fare uscire gli Stati Uniti dalla sua profonda crisi.

DC: Il giorno dell'insediamento di Trump, così come nei giorni successivi, abbiamo visto numerose manifestazioni di massa in tutti gli Stati Uniti contro di lui. Come valuti questo "movimento anti-Trump"? E' una reazione temporanea senza caratteristiche di classe o potrebbero verificarsi ulteriori sviluppi in futuro?

ZZ: Il movimento contro Trump è complesso e contraddittorio. Da un lato, ha prodotto dimostrazioni e marce inedite per dimensioni. Ha portato molte persone in strada, e non tra gli attivisti. Il movimento ha mostrato una certa capacità di resistenza e passione.

D'altro canto, non è ancora emersa nessuna posizione avanzata. E ha ricevuto principalmente impulso dai ceti medi urbani di razza bianca. La leadership è stata moderata e centrista; incapace di accogliere i problemi della classe operaia e di colloquiare con i suoi rappresentanti.

Dietro il movimento anti-Trump, alcuni vedono la mano non così occulta del Partito democratico e delle sue enormi risorse.

Altri ancora percepiscono nell'isteria mediatica contro Trump il soffio di Maidan e delle rivoluzioni colorate, delle attività di George Soros e l'intervento dei servizi di sicurezza degli Stati Uniti negli ultimi passaggi politici.

Tuttavia, le azioni di massa offrono l'occasione di coinvolgere chi è nuovo o chi fa ritorno all'attivismo politico. Come nel precedente movimento "anti-globalizzazione", nel movimento Occupy e altri, anche qui c'è ostilità all'organizzazione e all'ideologia. Spetta ai marxisti-leninisti, ai nostri amici e alleati liberare per quanto possibile questo movimento dall'opportunismo o dallo sviamento.

DC: Pensi che il movimento operaio degli Stati Uniti abbia bisogno di un forte Partito Comunista e come può essere raggiunto l'obiettivo di portare in vita un tale partito d'avanguardia?

ZZ: Noi crediamo che un forte Partito comunista rivoluzionario sia di vitale importanza, essenziale per far tornare il movimento operaio degli Stati Uniti alla lotta sindacale di classe. L'epurazione dei comunisti dal movimento operaio durante il periodo di McCarthy ha portato il movimento operaio alla collaborazione di classe, un giogo che il movimento non ha ancora gettato fino ai giorni nostri.

L'assenza di un autentico, partito marxista-leninista rivoluzionario si fa sentire in ogni arena della lotta, in ogni momento politico. Noi crediamo che solo un Partito Comunista militante sia in grado di allontanare i lavoratori dai sindacati traditori e dalla tirannia del sistema bipolare, da "Scilla e Cariddi"  come dicono giustamente i nostri compagni greci.

L'eredità del maccartismo e il richiamo della "eccezionalità statunitense" hanno infettato la sinistra con l'opportunismo, rendendo arduo il compito di costruire un nuovo Partito Comunista militante.

Dobbiamo cercare di creare un polo di resistenza alla sinistra riformista e opportunista che tentenna sull'imperialismo degli Stati Uniti e sulle sue guerre, sulla lotta di classe, sull'assistenza sanitaria gratuita o meno, sul sistema bipartitico, e, naturalmente, sul socialismo.

Allo stesso tempo, dobbiamo cercare l'unità di azione con le singole persone e le organizzazioni di orientamento marxista-leninista. Mentre le differenze esistono e sicuramente emergeranno ulteriormente in futuro, riteniamo che la pratica e il dialogo determineranno i prossimi passi per fondare un partito rivoluzionario di avanguardia negli Stati Uniti.

Se intendiamo la presente come una fase pre-partitica, riconosciamo l'urgenza di fornire alla nostra classe operaia un faro per la sua liberazione. Siamo ottimisti di essere su questa strada.


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