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COVID + Capitalismo: L'aspettativa di vita precipita e la disoccupazione aumenta

Liberation | liberationnews.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/02/2021

Nel gennaio 2020, prima della pandemia, l'aspettativa di vita negli Stati Uniti era aumentata per la prima volta in quattro anni. In netto contrasto, i dati diffusi ieri dai Centers for Disease Control and Prevention mostrano che l'aspettativa di vita entro giugno 2020 è poi diminuita di un anno intero, un'inversione a U della tendenza riportata a gennaio in un arco temporale che include un solo semestre e solo i primi quattro mesi di una pandemia che dura ormai da 11 mesi e la cui fine non è ancora in vista.

Questa significativa riduzione dell'aspettativa di vita è il più importante calo registrato dalla seconda guerra mondiale e, se suddiviso per razza, le disparità sono ancora più nette: l'aspettativa di vita dei latinoamericani è diminuita di quasi due anni e quella dei neri americani di quasi tre. Questi numeri sono sconcertanti in sé e per sé, ma riflettono solo dati iniziali e parziali. Ulteriori studi su quei sei mesi potrebbero fornire nuove informazioni che mostrino un calo anche più significativo di quanto non sia già, e questo senza prendere in considerazione gli altri otto mesi della pandemia.

Un altro segno di quanto sia disastrosa la situazione, lo fornisce il Ministero del Lavoro che ha annunciato oggi una nuova impennata delle richieste settimanali di disoccupazione. Nell'ultima settimana ci sono state oltre 861.000 nuove richieste, con un aumento rispetto alla settimana precedente che ha superato la cifra prevista di 100.000. Sommando le richieste di disoccupazione ordinaria, anch'esse aumentate nell'ultima settimana, a quelle di assistenza per l'emergenza pandemia, vediamo che il totale delle prime richieste di integrazione salariale sale a 1,4 milioni, con 4,5 milioni di richieste continuative di disoccupazione [nella settimana in analisi].

I numeri delle richieste di primo accesso alla disoccupazione non sono diminuiti significativamente in diversi mesi, con il numero di richieste totali che si mantiene stabile a livelli di molto superiori alla media pre-pandemia. Ci sono ben pochi segni della ripresa promessa dai politici.

Questi numeri lo rendono ancora più chiaro: la mancanza di un aiuto sostanziale per la pandemia ha un impatto sproporzionato su quei lavoratori impiegati in lavori essenziali paradossalmente poco pagati, e i lavoratori che ne sono colpiti sono in gran parte neri e/o latini. Mostra anche la chiara interazione del COVID-19 con altre condizioni di salute, tra cui le malattie cardiache e polmonari, il cancro e il rischio di ictus, alcune delle stesse cause di morte che avevano iniziato a vedere una diminuzione prima della pandemia.

Mentre i poveri e la classe operaia hanno perso il lavoro e sono morti durante il corso della pandemia, i ricchi hanno continuato ad arricchirsi attraverso lo sfruttamento dei lavoratori e la massiccia assistenza del governo. Mentre quasi sei milioni di lavoratori hanno chiesto la disoccupazione nell'ultima settimana, nel corso del 2020 i dieci uomini più ricchi del mondo hanno aumentato la loro ricchezza di 540 miliardi di dollari.

La priorità principale della classe dirigente è sempre stata quella di aumentare i propri profitti, piuttosto che soddisfare i bisogni e proteggere le vite delle centinaia di milioni di lavoratori di questo paese. Questo fatto è reso dolorosamente chiaro dal calo incredibilmente alto dell'aspettativa di vita avvenuto entro i primi tre mesi della pandemia, così come le richieste di disoccupazione che continuano a salire.

Per poter anche solo iniziare a mitigare il gravissimo danno causato dalla criminale mancanza di protezione o di soccorso per i lavoratori, c'è bisogno di un'espansione immediata e di una proroga indefinita dell'attuale aumento del sussidio di disoccupazione che scadrà a metà marzo. Ma c'è bisogno di molto di più. L'inizio di un vero sollievo per i lavoratori significa come minimo la cancellazione degli affitti e dei mutui, oltre che l'accesso a un reddito garantito e a un'assistenza sanitaria universale.


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