Da: "lavoratoriwind.ivrea"
<lavoratoriwind.ivrea@libero.it>
Trasferimenti
'Forzati' del personale Wind
8 agosto 2004 10.33
Vi segnaliamo lo stato di agitazione della sede di Wind Spa di Ivrea(TO).
I lavoratori sono molto preoccupati dopo la decisione dell'Azienda di avviare
un processo di 'riorganizzazione' e di 'ottimizzazione' che agli effetti
pratici si traduce nel trasferimento di più di 150 persone fra le varie sedi
d´Italia. Per quanto riguarda Ivrea, 37 sono i lavoratori che dovrebbero andare
a lavorare a Milano Lorenteggio a partire da settembre.
Le motivazioni, che dovrebbero spiegare l´ottimizzazione, non giustificano
questa manovra. Particolare non di poco conto, si parla sempre del futuro dei
settori ma mai del futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, della loro
ricollocazione, né della loro formazione.
Il confronto fra azienda e sindacato è completamente bloccato, la volontà
percepita al momento sembra quella di non trattare.
E' vero che i trasferimenti non sono formalmente dei licenziamenti, ma grazie a
questo Contratto Nazionale sulle Telecomunicazioni, l'azienda può spedirci dove
vuole anche a costo zero!
Oltre allo stravolgimento della nostra vita, siamo consapevoli che fare la
spesa, crescere i figli e pagare un affitto a Milano con il nostro stipendio
non è facilmente sostenibile (soprattutto se si vuole rimanere legati al
proprio Territorio).
Nel cosiddetto processo di riorganizzazione è emersa una massiccia
partecipazione in una nuova società chiamata Delta che potrebbe comportare
l´esodo da Wind di centinaia di dipendenti(circa 900). Ovviamente la Wind, in
tutti questi processi, procede unilateralmente senza concertare nulla con le
rappresentanze sindacali.
I lavoratori si sono rifiutati di accettare queste decisioni e per questo hanno
indetto, con la collaborazione delle RSU, uno sciopero di otto ore venerdì 30
luglio.
L'agitazione ha comunque coinvolto tutta l'azienda a livello nazionale, infatti
la solidarietà è stata espressa da tutti i reparti Wind con un'agitazione di 4
ore.
L'adesione è stata elevatissima, questo conferma il malcontento dei lavoratori
verso questo modo di operare da parte del management.
Il nostro Territorio, il Canavese, dopo la morte di una grande azienda come
Olivetti e del suo indotto non può permettersi altri sconvolgimenti e quindi
rivolgiamo il nostro appello a tutte le persone di buona volontà che intendono
aiutarci.
I lavoratori intendono organizzarsi per sensibilizzare le Istituzioni, i
sindacati e l'opinione pubblica.