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Sui sindacati in Francia

Partito Rivoluzionario - Comunisti (Francia) | sitecommunistes.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/04/2016

Parte 1

Alla vigilia del 51° congresso della CGT, desideriamo ribadire in questo documento il parere del nostro partito sul sindacalismo di cui hanno bisogno i lavoratori francesi.

Il sindacalismo orientato alla lotta di classe è minacciato in Francia. Nel momento in cui le Federazioni sindacali tengono o si avviano ai loro rispettivi Congressi, vogliamo tornare su questo tema essenziale, dare la nostra opinione per chiarire i problemi che esso comporta.

I datori di lavoro e i governi succedutisi, di destra o sedicenti di "sinistra", attaccano sempre più violentemente i salari, le pensioni, il lavoro...
Le difficoltà dei dipendenti peggiorano, mentre i loro sfruttatori accumulano fortune scandalose che ammontano a miliardi di euro. A cosa saremo ridotti se li lasciamo fare?
Abbiamo assolutamente bisogno di un sindacalismo combattivo che difenda le rivendicazioni senza debolezze e le porti a un esito positivo.

Il sindacalismo francese nasce e si sviluppa con la società capitalista, portando alla creazione nel 1895 della CGT che inscrive in cima al suo statuto l'abolizione del patronato.

Pochi anni prima, Karl Marx aveva dimostrato che la società moderna si sarebbe sempre più ridotta a sole due classi in inconciliabile contrapposizione tra loro: una folla enorme di lavoratori da un lato e un piccolo gruppo di magnati capitalisti dall'altro.

A quale scopo deve rispondere il sindacalismo: essere uno strumento di emancipazione dei lavoratori e del popolo o un cosiddetto mediatore "sociale" della politica del capitale?

Marx e i marxisti hanno dedotto l'assoluta necessità di combattere il capitalismo fino a determinarne la scomparsa. Lo stesso Marx scriveva a quel tempo: "Se la classe operaia cedesse per viltà nel suo conflitto quotidiano con il capitale, si priverebbe essa stessa della capacità di intraprendere un qualsiasi movimento più grande." (Salario,prezzo, profitto).

Si impone una scelta politica: sindacalismo rivoluzionario o collaborazione di classe?

La CGT sarà profondamente influenzata dal marxismo. Diventerà ciò che noi chiamiamo un sindacato rivoluzionario orientato alla lotta di classe.

Essere un'organizzazione di classe significa difendere senza compromessi gli interessi dei lavoratori, significa essere consapevoli del fatto che lo scopo del movimento sindacale non può essere che la liberazione della classe operaia dallo sfruttamento capitalistico. L'appropriazione collettiva dei principali mezzi di produzione e di scambio è essenziale per porre fine a questo sfruttamento.

In seguito furono creati altri sindacati in Francia, incoraggiati e avviati dai padroni. Essi svilupperanno un sindacalismo che darà ospitalità al sistema capitalista. Questo sindacalismo partecipa apertamente o surrettiziamente allo sviluppo capitalistico e alla gestione dei suoi interessi: viene definito riformismo sindacale o collaborazione di classe.

L'esistenza e lo sviluppo del sindacalismo di classe è iniziato alla nascita del sindacalismo. Il patronato ha compreso immediatamente che per ottenere la "pace sociale", doveva abbattere il sindacato di classe o, che è lo stesso, trasformarlo in sindacato riformista.

Conservare oggi in Francia un sindacalismo di classe è una lotta quotidiana: occorre fronteggiare molte iniziative che mirano a liquidarlo.
Partecipano a queste iniziative i partiti di destra e di estrema destra, la sinistra e i suoi alleati, altre organizzazioni politiche, i dirigenti dei sindacati francesi riformisti, i dirigenti della Confederazione europea dei sindacati (CES)...
Sono coinvolti anche altri organismi creati dal capitale internazionale come la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale, l'Organizzazione mondiale del commercio.

Quando i lavoratori sono uniti.

Nel 1936, milioni di operai occuparono le fabbriche. Furono quadruplicati i salari più bassi, venne strappata ai padroni la settimana di 40 ore a parità di retribuzione e due settimane di ferie pagate, migliorati i diritti sindacali, vennero negoziati contratti collettivi... Nel 1945 alla liberazione, i lavoratori ottennero un significativo aumento dei salari, la sicurezza sociale, la pensione, le nazionalizzazioni. Più di recente, nel '68, grazie al movimento sociale che ha costretto i padroni a negoziare: il salario minimo è aumentato del 35%, i salari dal 7 al 28%.

L'esistenza, all'epoca, di un potente sindacalismo di classe ha permesso ai lavoratori di conquistare grandi vittorie e imporre l'unità sindacale a chi la rifiutava.

...E oggi.

Più il capitalismo si sviluppa e più aumenta lo sfruttamento dei popoli.

I numeri sono impressionanti: le tre multinazionali più ricche del mondo dispongono di una fortuna maggiore alla produzione annua dei 48 paesi più poveri. Basterebbe una spesa annua di 80 miliardi di euro per 10 anni per garantire a tutti la nutrizione umana necessaria, le infrastrutture sanitarie e l'istruzione di base essenziale. Questa cifra corrisponde a un quarto del bilancio militare degli Stati Uniti, è la metà della ricchezza delle quattro persone più ricche del mondo.

In Francia, l'inedita offensiva del capitale e del governo si propongono di sottomettere tutti i lavoratori e l'intera società alle loro esigenze. Essi rafforzano lo sfruttamento capitalista per abbassare ancora di più il "costo del lavoro". Criminalizzano l'azione sindacale.

Questo è l'obiettivo della legge El Khomri contro la quale si sviluppa la lotta dei lavoratori e dei giovani.

Il denaro per soddisfare i bisogni non manca, ma dobbiamo prenderlo dove si trova: nelle casse delle società capitaliste e in quelle del governo che le serve.

"La globalizzazione" non è altro che l'organizzazione economica e politica della società da parte del capitalismo per la corsa ai profitti in tutto il mondo. La Francia e il mondo di oggi confermano un secolo e mezzo più tardi, la correttezza delle osservazioni di Marx.

Il ruolo di un sindacato.

Difendere gli interessi morali e materiali dei lavoratori salariati significa combattere contro la discriminazione nei confronti delle donne, che continua sotto il capitalismo. È difendere i salari e le pensioni, il diritto al lavoro, le condizioni di vita dentro e fuori il posto di lavoro, la tutela della salute... E' organizzare la lotta dei lavoratori contro gli attacchi dei padroni e dei governi e dei partiti al loro servizio.

Un sindacalismo che difende i lavoratori deve opporsi con tutte le sue forze agli attacchi del capitale, deve chiamare a resistere senza compromessi.

Questo purtroppo non è il caso delle direzioni sindacali che accettano il "dialogo sociale" per valutare, dicono, i "dossier" messi sul tavolo da parte del MEDEF e dal governo. Ma sappiamo che questi dossier contengono sempre gli arretramenti sociali per soddisfare le esigenze del capitale... Ogni sessione del "dialogo sociale" è innanzitutto una regressione subita dai lavoratori.

Dobbiamo sviluppare l'attività sindacale rivendicativa permanente per resistere, per far arretrare il patronato, per difendere i nostri diritti e conquistarne di nuovi.

Il sindacalismo non deve in alcun caso tollerare questi attacchi, avallandoli con la sua presenza a fianco dei padroni e del governo. Partecipare al dialogo significa aiutare chi ci sfrutta e continuerà a sfruttarci sempre di più.

Noi non siamo contro ogni trattativa: a cosa servirebbe un sindacato se non a negoziare? Ma i negoziati devono impegnarsi a partire dalle rivendicazioni dei lavoratori e dei loro interessi, sulla base di un equilibrio di forze stabilito nell'azione. Le conquiste del Fronte Popolare, della Liberazione, del 1968 sono state ottenute dopo negoziazioni, difficili negoziazioni sostenute da grandi movimenti sociali.

Per contro oggi si fa "negoziazione" di classe con l'avversario e dietro le spalle dei lavoratori per limitare i salari, innalzare l'età pensionabile, aumentare il numero di anni di lavoro e il tasso di contribuzione, ridurre la quantità delle pensioni.

Lotta di classe o collaborazione di classe: si rende palese sempre la stessa opposizione.

Oggi in Francia il sindacalismo di classe è in guai seri. E' forte il rischio di vedere confinato il sindacalismo in una sorta di sindacalismo istituzionale, un mero sindacalismo di servizio, come esiste già in Europa, ahimè.

L'obiettivo dei padroni, delle forze politiche di destra e dei riformisti è quello di organizzare l'insieme del sindacalismo francese attorno a un polo socialdemocratico. Da diversi anni vediamo una deriva sempre più marcata del sindacalismo francese in questa direzione. Alcuni per esempio vorrebbero modulare le rivendicazioni dei lavoratori alle "difficoltà" del patronato. Questo approccio ha portato ad accogliere gli obiettivi imprenditoriali: quali la "moderazione salariale", il taglio del "costo del lavoro", la fine del codice del lavoro, la precarizzazione del lavoro e dell'occupazione, ecc...

L'esistenza di un genuino e potente sindacalismo di classe, fortemente sostenuto dalle masse dei lavoratori è uno degli obiettivi principali della nostra epoca.

Collaborare con i padroni, è moderno? ...

Con la scusa della modernità, il linguaggio sindacale si è trasformato: termini chiari per indicare un costrutto, sono praticamente assenti dal linguaggio sindacale. Ad esempio: il capitalismo, la classe sociale, la classe operaia, lo sfruttamento, la proprietà dei mezzi di produzione, la nazionalizzazione, il dominio, la disuguaglianza, la lotta di classe, la collaborazione di classe, l'imperialismo... e molti altri. Al contrario il sindacalismo "moderno" riprende facilmente termini importati dagli Stati Uniti o dall'Europa: come liberalismo, new economy, parti sociali, dialogo sociale, globalizzazione, cittadinanza, fondi pensione, ecc.

Partecipare alla gestione del risparmio salariale con i padroni, creare un comitato intersindacale che riconosca i grandi gruppi capitalistici, come AXA, Credit Lyonnais, BNP... è moderno?

Accompagnando le proposte e le azioni dei governi di "sinistra" come quelli di destra, le confederazioni sindacali accettano, infine, questa politica. Questi accordi servono come modello e soprattutto evidenziano la pretesa "modernità" del sindacalismo francese. Il risultato di questa politica disastrosa, si traduce in un significativo calo del potere d'acquisto dei lavoratori, alla riduzione dell'occupazione e delle conquiste lavorative. Il patronato è l'unico vincitore.

Ogni volta che hanno agito insieme contro i padroni e i governi, i lavoratori hanno ottenuto grande successo.

Per contrastare ciò che stanno attuando nei confronti dei lavoratori, occorre agire insieme altrimenti i datori di lavoro e il governo riusciranno nei loro fini. L'unione si costruisce prioritariamente nelle imprese sulla base delle esigenze espresse dai lavoratori. Se le confederazioni sindacali dessero impulso e organizzassero l'azione nazionale e interprofessionale in modo risoluto, senza concessioni di alcun genere, contro i padroni e il governo, ciò avrebbe un grande impatto in tutto il paese, l'azione dei salariati sarebbe di grande potenza e si otterrebbero risultati importanti.

(Pubblicheremo il resto di questo articolo la prossima settimana)


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