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Mario Contu ci ha lasciato. E’ morto un comunista




Stroncato da un infarto se ne è andato il compagno Mario Contu; infaticabile militante, sempre al fianco di chi lottava e di chi resisteva, in qualsiasi ambito della vita politica e sociale piemontese, con un bagaglio di coerenza e dignità, che pochi altri si possono permettere.

Con lui abbiamo costruito il Movimento dei “Nuovi Partigiani della Pace”, per rafforzare e sostenere all’interno del movimento della pace, analisi e posizioni antimperialiste che possano rendere più forte la lotta per la pace e contro la guerra. Al nostro fianco, come Associazione “ SOS Yugoslavia”, lo abbiamo sempre avuto nel sostenere la denuncia contro l’aggressione alla Jugoslavia e ancora oggi nell’opera di informazione e denuncia sulla tragica realtà attuale del popolo serbo, conseguenza della “guerra umanitaria” scatenata dall’occidente nel marzo 1999; e proprio il 10 febbraio “giornata del ricordo”, c’è stato l’ultimo contributo alla nostra battaglia di opposizione alla campagna di snaturalizzazione e di revisionismo storico scatenata contro la Resistenza antifascista; unico tra i rappresentanti istituzionali Mario ha fatto suo e assunto il comunicato stampa “10 febbraio: NON chiedeteci di condividere”, dando così voce e forza alle posizioni di chi rifiuta fermamente e senza tentennamenti (non dietro le quinte) questa vergognosa campagna disinformativa e azzerante la memoria storica di una repubblica nata dalla lotta di liberazione nazionale contro il nazifascismo. Campagna indirizzata verso le nuove generazioni che cresceranno senza radici e senza valori forti e quindi molto più malleabili e permeabili ad altri “valori” più consoni agli scenari attuali e futuri di questo sistema.

E per noi militanti e aderenti di queste realtà, di lui resterà indelebile il ricordo di quest’ultima battaglia politica e storica, portata avanti insieme, di cui lui si è fatto portavoce dentro le istituzioni, completamente isolato dai “colleghi”; ma chiunque lotti e abbia lottato in questi anni controcorrente e fuori dal “politicamente corretto”, sa benissimo che Mario non si è MAI TIRATO INDIETRO, quando il suo ruolo istituzionale poteva essere utile al rafforzamento di una battaglia: fosse contro la guerra, per la solidarietà internazionalista, a fianco dei precari, con i giovani nelle piazze, a fianco delle lotte dei lavoratori e dei cassintegrati, sulle questioni antifasciste, contro le privatizzazioni della scuola, per la difesa dei diritti dei più deboli, per il rispetto e la salvaguardia dei diritti dei detenuti. In qualsiasi dei luoghi in cui queste questioni venivano affrontate, Mario c’era e sempre davanti, mai mescolato, mai “intruppato” per non “disturbare i manovratori”. Al contrario, proprio l’ultima sua battaglia contro l’ “inciucio” dei portaborse regionali è il sigillo di una vita vissuta da militante e da comunista, che deve solo rispondere agli interessi e alle aspettative di chi l’aveva scelto come suo rappresentante istituzionale: i lavoratori, la propria classe, i comunisti; senza mai cadere nel “cretinismo istituzionale” che spesso permea chi arriva a qualche “poltroncina”, dimenticando per cosa e per chi è lì

Questo a Mario Contu non è mai accaduto e questo non andrà mai dimenticato.

Vogliamo ricordarlo con le parole di un vecchio antifascista torinese F.Antonicelli :
“Quando avanzano i cesariani, conta rimanere anche solo,
anche solo in uno spazio sempre più piccolo
una buona daga in mano,
non essere altri né altrove
ma solo un soldato in campo.”

CIAO MARIO e grazie.  A pugno chiuso.

“Nuovi Partigiani della Pace”, Associazione “SOS Yugoslavia”, Redazione di “Resistenze”