www.resistenze.org - materiali resistenti in linea - documenti storici - 15-01-21 - n. 775

Estratti da una lettera del CEIC al congresso del Partito socialista italiano

Comitato Esecutivo dell' Internazionale Comunista | Degras, Storia dell'Internazionale Comunista attraverso i documenti ufficiali,  I-1919/1922, Feltrinelli, pag. 227-228
Trascrizione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Gennaio 1921

Al congresso di Livorno del Partito socialista italiano, che si aprì il 15 gennaio 1921, parteciparono Ràkosi e Kabakcev, per il CEIC, e Paul Levi come delegato del confratello Partito comunista tedesco. La risoluzione presentata da Bordiga per l'accettazione incondizionata delle 21 condizioni di ammissione al Comintern ricevette 59.000 voti, contro i 98.000 della mozione di Serrati favorevole all'accettazione a determinate condizioni, e i 15.000 della mozione di rifiuto presentata da Turati. Serrati era disposto ad accettare le condizioni ma non a procedere all'espulsione della destra come esse comportavano; Levi disapprovò l'insistenza dei rappresentanti del CEIC perché si attuasse la rottura. La sinistra del congresso si staccò e formò il Partito comunista d'Italia. Al terzo congresso del Comintern, Terracini dichiarò che la sinistra non pensava ad una scissione, ma soltanto ad espellere i riformisti; era Serrati perciò il responsabile della scissione. Ma dai verbali del CEIC del novembre 1920 risulta chiaro che la rottura con Serrati era stata premeditata.

Alla riunione di novembre Zinov'ev propose che non si facesse nessuna ulteriore concessione a Serrati, dato ch'egli aveva sbagliato tanto nel suo atteggiamento nei confronti dei riformisti, quanto nel modo di comportarsi durante gli scioperi dell'autunno: "Quello era l'inizio della rivoluzione; i lavoratori occupavano le fabbriche ed incominciavano ad organizzare la propria guardia rossa; il movimento non fu sconfitto dalla repressione, fu spezzato dagli opportunisti." Serrati ed i suoi amici erano rimasti zitti mentre i vecchi dirigenti riformisti collaboravano con il governo italiano a rabbonire i lavoratori con le promesse. Dopo il congresso di Livorno, il Partito socialista riconfermò la propria adesione alla terza Internazionale, ma si riservò l'autonomia nell'interpretazione delle 21 condizioni"; il CEIC ne decretò l'espulsione.

Il congresso del vostro partito sarà di enorme importanza per le sorti della rivoluzione internazionale, poiché si tiene nel momento in cui la rivoluzione proletaria bussa alle porte del vostro paese. Il proletariato italiano finalmente ha compreso appieno la necessità di creare un partito comunista ripulito degli elementi riformisti e semiriformisti. Tutta la situazione italiana si oppone a qualsiasi compromesso di principio con i riformisti. Gli interessi più profondi e più vitali del proletariato italiano e della rivoluzione mondiale esigono una rottura completa ed incondizionata con il riformismo organizzato.

Abbiamo ricevuto la risposta fornita dal vostro comitato centrale il 31 ottobre 1920 alla lettera del CEIC inviata in agosto al vostro partito. Vi diciamo francamente, compagni, che la risposta ci sembra estremamente insoddisfacente. Un solo esempio servirà al nostro scopo. Nella sua lettera il comitato centrale ritiene ancora possibile assumersi la difesa dei dirigenti riformisti della Confederazione del Lavoro...

L'Internazionale di Amsterdam fa parte della seconda Internazionale... attualmente essa è il principale strumento della borghesia nella sua lotta contro il proletariato. D'Aragona e soci giudicano ancora possibile appartenere a quest'organizzazione, e il vostro comitato centrale giudica ancora possibile tollerare tutto ciò.

Riteniamo necessario dirvi ancora una volta, cari compagni, che l'Internazionale comunista non ha e non vuole avere niente in comune con quanti appartengono al campo riformista. Vi diciamo, con fermezza e con chiarezza: dovete scegliere tra Turati, D'Aragona e soci e la terza Internazionale...

Data la grande importanza che attribuisce al vostro congresso, il CEIC aveva intenzione di inviare da Mosca due delegati ad assistervi.
Sfortunatamente, a causa di circostanze che sfuggono al nostro controllo, ciò non è stato possibile...

A nome del CEIC

G. Zinov'ev


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