www.resistenze.org - osservatorio - della guerra - 11-07-09 - n. 282

da Rebelion - www.rebelion.org/noticia.php?id=88457
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura di FR del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Verso le guerre africane di Obama
 
Assistenza nell’addestramento di forze per operazioni d’emergenza in Africa
 
Atheonews
 
10/07/2009
 
L’ambasciatrice degli USA alle Nazioni Unite, Susan Rice, ha affermato che l’amministrazione del presidente Obama fornirà più osservatori militari, polizia e personale per rinforzare operazioni globali di “mantenimento della pace”, specialmente nelle nazioni africane in risposta alle richieste di aiuto per la creazione di forze meglio equipaggiate e che si possano dispiegare con rapidità. Gli Stati Uniti non forniscono soldati per le forze di pace dell’ONU, il che significa mettere soldati americani sotto il mandato delle Nazioni Unite.
 
In una sessione informativa del Dipartimento di Stato il 29 giugno, Rice traccia le linee:
 
“Inviteremo il Consiglio di sicurezza a continuare a soppesare la gamma completa di risposte a certi fatti. Non si dovrebbe permettere a bande male armate e disorganizzate, a gruppi ribelli e ad altri gruppi fuori dai processi di pace di impedire lo spiegamento dell’ONU o di mandare a vuoto una risoluzione di pace. Le forze di pace sono spesso autorizzate ad usare la forza adeguata a difendersi e compiere il loro mandato, inclusa la protezione dei civili sotto la minaccia immediata di violenze. Devono essere in grado di farlo. (…)
 
“Le missioni di pace non sono sempre la risposta adeguata, certe situazioni hanno bisogno di un altro tipo di dispiegamento militare autorizzato dell’ONU, come in un impegno regionale o di forze multinazionali che operino sotto la guida di una nazione”.
 
In queste situazioni, soldati regolari degli Stati Uniti potrebbero operare insieme a soci di colazione messi sotto il comando statunitense. Così, col consenso del Consiglio di Sicurezza, truppe degli Stati Uniti sarebbero coinvolte in una serie di conflitti armati.
 
“Gli USA si impegneranno in discussioni a lungo termine sul modo migliore di incrementare l’efficacia operativa, il rifornimento e la dimensione di una brigata che si possa mettere in campo rapidamente. Queste forze potrebbero unirsi, rinforzarsi e migliorare il tempo di risposta in operazioni di pace dell’ONU in un momento di crisi”.
 
Il sogno irraggiungibile neocon di una presenza militare forte degli Stati Uniti in Africa, attraverso il Comando per l’Africa (AFRICOM) ed altri programmi militari, è nato durante la gestione di Rice nel Dipartimento di Stato di Clinton, in cui ha servito come Segretaria di Stato Assistente per l’Africa.
 
Rice sembra attualmente dedita a realizzare ciò che Glen Ford di Black Agenda Report ha previsto in aprile:
 
“Funzionari dell’amministrazione Obama, come l’ambasciatrice all’ONU Susan Rice, sono stati per anni ansiosi di bloccare i porti del Sudan e di bombardare in modo selettivo quel paese. Quando la dottrina imperiale reclama il diritto d’intervento quando si verifichino disastri in paesi sovrani – contribuendo ad aggravare quei disastri – nessun governo è al sicuro da un cambio di regime. Il presidente Obama sembra stia raffinando una dottrina d’interventismo ‘umanitario’...
 
“Sotto l’amministrazione Obama, una dottrina d’interventismo umanitario si sta cristallizzando rapidamente sul concetto di ‘Responsibility to Protect’ (Responsabilità di proteggere) o ‘R2P’, secondo il quale le nazioni hanno una responsabilità di intervento con la forza quando si ritenga che uno stato non sia grado di proteggere o compiere le sue responsabilità verso il suo popolo. Responsabilità che si possono definire in modo più o meno ampio o concreto.
 
L’ambasciatrice all’ONU Susan Rice e Samantha Power, un membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Obama, sono sostenitrici di un’interpretazione amplia e unilaterale di R2P. Entrambe sono strette collaboratrici del presidente Obama, e si può dire che esprimono il suo modo di pensare in politica estera.
 
Susan Rice, che è afroamericana, non è parente dell’ex Segretaria di Stato Condoleezza Rice, ma esiste un legame fra Condoleeza Rice e la madrina di Susan Rice, Madeleine Albright.
 
Condoleezza Rice fu la studentessa modello del Dr. Joseph Korbel all’Università di Denver. Madeleine Albright è la figlia di Korbel.
 
Rice è stata in rapporti con l’Istituto di Washington per la Politica nel Medio Oriente (Washington Institute for Near East Policy, WINEP), un nido di falchi pro-Israele, casa di molti degli architetti dell’invasione dell’Iraq. Il comitato consultivo del WINEP ha incluso militaristi come Paul Wolfowitz, Richard Perle, Edward Luttwak, James Woolsey (che è anche un noto democratico) e Mort Zuckerman.
 
Susan Rice ha fatto parte di una “Forza Operativa delle Elezioni Presidenziali del 2008” del WINEP, studio che diede vita ad un saggio intitolato: “Rafforzando l’associazione: Come approfondire la cooperazione USA – Israele a fronte del pericolo del nucleare iraniano”. WINEP è stato fondato in coordinamento col Comitato per gli Affari Pubblici Israelo-Americano (American-Israel Public Affairs Comitee, AIPAC).
 
 
Originale in inglese in http://obamboozled.blogspot.com/2009/07/pushing-ahead-toward-obamas-african.html