www.resistenze.org - osservatorio - della guerra - 26-01-10 - n. 303

da blog di Andrea D'Atri, anche in La Haine
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Il cinismo dell’ONU e dei suoi caschi blu
 
Le missioni di pace accusate di violenza su donne, bambine, bambini.
Il 63% dei crimini addebitati ai caschi blu sono a sfondo sessuale
 
di Andrea D’Atri
 
20/01/10
 
Nel luglio del 2005 le truppe dell'ONU ad Haiti hanno sparato contro la comunità di Cité Soleil provocando effetti devastanti. Hanno esploso 22 mila pallottole, ostacolando successivamente i soccorsi della Croce Rossa in barba ad ogni norma internazionale. Il 22 dicembre del 2006 ancora a Cité Soleil, le forze dell'ONU hanno attaccato la popolazione che si mobilitava, sparando dagli elicotteri contro i civili disarmati. In quell'occasione vennero assassinate 30 persone, tra le quali donne e bambini.
 
Questi sono solo due esempi, tra i tanti che abbondano, del regime imposto dalla missione dell'ONU ad Haiti, dove le truppe internazionali della Minustah (Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti) sono accusate, insieme alla Polizia nazionale haitiana, di commettere sommarie esecuzioni ed arresti arbitrari. Quante saranno ora le atrocità ed i crimini che commetteranno gli stessi soldati durante i prossimi mesi, ora che Haiti è più devastata di prima? Il governo di Lula ha inviato, recentemente, machete, gas lacrimogeni ed armi con proiettili di gomma in "supporto alla missione umanitaria" che occupa, dopo il terremoto, tutte le prime pagine dei giornali del mondo.
 
Ma queste truppe non sono solo ad Haiti. Le loro "missioni di pace" ed il loro "aiuto umanitario" sono diffuse in tutto il pianeta ed agiscono come vere "forze di occupazione" imperialista. Ed ovunque si sollevano le accuse contro le truppe che indossano i caschi blu delle Nazioni Unite in segno di pace ed amicizia.
 
Nel 2006, il 63% delle accuse contro le forze multinazionali dei caschi blu delle nazioni Unite erano riconducibili a crimini sessuali, abusi, stupri, ecc., per un terzo legati alla prostituzione. Ad Haiti i casi di bambine, bambini e donne che si prostituiscono in cambio di cibo o denaro, che sono violentati ed abusati dalle truppe della Minustah, erano consueti ancor prima di questa terribile tragedia. Tragedia che ha solo peggiorato la tragica situazione delle persone senza tetto, orfane e che hanno perso tutto durante il terremoto.
 
In Liberia, la "missione di pace" dell'ONU fu accusata di sfruttare la sua posizione per offrire vantaggi in cambio di sesso dai più poveri, specialmente bambine e bambini. Nella Repubblica del Congo i soldati delle Nazioni Unite furono accusati di essere legati ad una rete di pedofili e si parlò di 140 casi di sfruttamento sessuale. In Kosovo lo scandalo provocato dalla scoperta che le truppe dell'ONU erano coinvolte nelle reti della tratta delle donne, fu una notizia data solo nelle ultime pagine dei giornali e non di tutti. In Costa di Avorio venne denunciato da alcuni funzionari che le truppe umanitarie non sottomettevano solo sessualmente bambini e bambine in cambio di cibo, ma producevano attivamente anche pornografia infantile con bambini particolarmente vulnerabili, come i rifugiati, gli orfani o i bambini di strada. Denunce di stupro e pedofilia anche dal Pakistan, Uruguay, Marocco, Tunisia, Sudafrica e Nepal.
 
Come succede nelle chiese, negli eserciti di tutto il mondo e negli ambienti degli alti funzionari, dei magistrati e dei politici che godono di maggiore impunità, tutti gli accusati appartenenti ai caschi blu o alle missioni dell'ONU, sono stati rimpatriati nei loro paesi di origine godendo di un rientro silenzioso e senza processo. L’unico atto dell’ONU è stato quello di congelare gli stipendi dei propri componenti accusati di reati a sfondo sessuale, promuovendo contemporaneamente la creazione di un fondo per aiutare le donne e le bambine che erano rimaste incinta.
 
Un cinismo inaudito e ripugnante. Secondo una relazione dell'ONU sul comportamento dei caschi blu, i militari sono soggetti a "disturbi" e "le misure adottate durante gli ultimi anni per sradicare questa cultura sessuale permissiva, non sono state sufficienti."Nel frattempo migliaia di bambine, bambini e donne violentate, abusate, picchiate e represse, continuano a sopravvivere nelle loro povere decimate e depredate dall'imperialismo, dalle guerre e dalla distruzione inflitta dalla classe dominante. E devono farlo nelle peggiori condizioni, trascinando i loro corpi e le loro anime ferite dai crimini di lesa umanità, dalle "missioni di pace".
 
Invitiamo i nostri lettori e le nostre lettrici ad aderire all’appello delle donne e femministe dell'America Latina e dei Carabi, in solidarietà con le donne ed il popolo povero e lavoratore di Haiti.
 
Potete leggerlo nel seguito da http://www.panyrosas.org.ar/spip.php?article1300 
http://www.lahaine.org/index.php?p=4742
 
Aggiungi la tua firma a questa dichiarazione ed aiutaci a diffonderla 
Las Feministas en Resistencia de Honduras 
La agrupación Las Rojas de Costa Rica 
Las Mulheres Rebeldes de Brasil 
Colectivo Contranatura de Perú 
Grupo Género con Clase de Venezuela 
Red contra la Violencia Doméstica y Sexual de Chile
 
La voce di decine di attiviste femministe e lesbiche e donne indipendenti dell’America Latina e dei Caraibi si uniscono all’iniziativa di Pan y Rosas che dall’Argentina, dal Brasile, dalla Bolivia, dal Cile e dal Messico lanciano questo unitario appello in solidarietà delle sorelle di Haiti, esigendo il ritiro delle truppe MINUSTAH.
 
Che i guadagni delle imprese capitaliste siano dati per porre rimedio al disastro e che l'aiuto umanitario sia distribuito alle organizzazioni delle donne del popolo, delle femministe, delle operaie.  
Fermate la violenza contro le donne, le bambine e i bambini di Haiti!
 
 

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