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L'esitazione della Russia in Siria è stato un errore strategico?

Paul Craig Roberts | counterpunch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/10/2016

Un mese fa ho scritto un articolo, "Chi esita perde e la Russia ha esitato". Le conseguenze di questa esitazione sono ora evidenti:

1) Un rapporto delle Nazioni Unite orchestrato da Washington ha accusato la Siria e la Russia di crimini di guerra ad Aleppo. Secondo il rapporto, "attacchi aerei indiscriminati in tutta la parte orientale della città per mano delle forze governative e dei loro alleati [Russia] sono responsabili per la stragrande maggioranza delle vittime civili. Queste violazioni costituiscono crimini di guerra. E se consapevolmente commesse nell'ambito di un esteso o sistematico attacco diretto contro i civili, costituiscono crimini contro l'umanità".

Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha votato oggi per avviare un'indagine "indipendente". Lo scopo dell'indagine è quello di accusare la Russia e Putin come criminali di guerra e di "assicurare alla giustizia i responsabili dei presunti abusi". Inoltre, "la situazione dev'essere urgentemente sottoposta alla Corte Penale Internazionale. Ogni parte di questo conflitto deve sapere che i colpevoli saranno ritenuti responsabili di crimini internazionali; tutti, senza selettiva protezione o discriminazione".

Tenete a mente che Washington gestisce la quota maggiore del bilancio delle Nazioni Unite e, per questo, le Nazioni Unite faranno finta che non sia stato Washington a mandare l'ISIS ad Aleppo.

Ovviamente, né Washington né l'ONU saranno in grado di trascinare Putin al Tribunale Penale Internazionale. Lo scopo di questo esercizio ben preparato è il suo valore di propaganda. Tra le molte preoccupazioni di Washington c'è che alcuni paesi dell'Europa orientale, allarmati dal conflitto contro la Russia, orchestrato da Washington, minacceranno la NATO con una dichiarazione di non partecipazione. Se la Russia è bollata come criminale di guerra, diventa ancora più difficile, per i paesi che stupidamente e sconsideratamente si sono uniti alla NATO, districarsi dalle conseguenze.

2) Washington è riuscita a portare al potere in Polonia il partito di estrema destra "Legge e Giustizia". Questi agenti di Washington hanno riaperto la questione della morte del presidente polacco Kaczynski in un incidente aereo, facendo folli affermazioni, cioè dicendo che l'incidente è stato un attacco terroristico da parte della Russia volto a privare la Polonia della sua leadership politica.

Nonostante le grandi e convincenti prove del contrario, le affermazioni del partito "Legge e Giustizia" troveranno adesioni a causa del ritratto spaventoso della Russia dipinto dalla campagna di demonizzazione di Washington. Il risultato atteso è quello di infangare ulteriormente e isolare la Russia e il suo governo.

3) Secondo il viscido portavoce dei guerrafondai neoconservatori, Hillary Clinton vuole il posto da presidente per imporre una no-fly zone in Siria. Una no-fly zone permetterebbe a Washington di impedire attacchi aerei siriani e russi contro le posizioni dell'ISIS. Sembra abbastanza chiaro che la Siria e la Russia non avrebbero accettato alcun tentativo di negare alla Siria l'uso del proprio spazio aereo nel conflitto contro le forze inviate da Washington per rovesciare il governo siriano, come è successo a Gheddafi in Libia. La no-fly zone di Hillary si tradurrebbe in un conflitto militare tra Russia e Stati Uniti.

Per far avanzare la proposta della no-fly zone, è stato ripristinato lo stratagemma relativo "all'uso di armi chimiche": rapporti preconfezionati affermano che l'aviazione siriana è colpevole di sganciare armi chimiche sulla popolazione siriana. Il 22 ottobre, l'Indian Express ha riferito che il 21 ottobre l'ufficio investigativo delle Nazioni Unite informava il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dell'attacco chimico sul Qmenas: l'attacco "è stato causato da un elicottero delle Forze armate arabe siriane che sganciando un ordigno da alta quota, una volta raggiunto il suolo ha rilasciato una sostanza che ha intossicato la popolazione". Il rapporto ha concluso che tre degli attacchi chimici sono stati attuati dalla Siria e uno dallo Stato Islamico.

Il fatto che i russi abbiano risolto il problema delle armi chimiche nel 2014, un anno prima del presunto attacco a Qmenas, prendendo possesso delle armi e portandole via dalla Siria, significa che il rapporto è poco credibile. Tuttavia, nei 15 anni di attacchi di Washington ai paesi musulmani, i fatti non hanno avuto alcun diritto di cittadinanza e certamente i fatti non giocano alcun ruolo nella demonizzazione della Russia ad opera di Washington.

4) Diana Johnstone ha concluso che Hillary vuole un cambio di regime in Russia e utilizzerà la presidenza a tale scopo.

E' impossibile immaginare uno scopo più sconsiderato e irresponsabile. Molti membri del governo russo hanno dichiarato che la provocazione di Washington e la demonizzazione della Russia hanno portato la fiducia tra le potenze nucleari vicina allo zero e che la Russia non combatterà mai più una guerra sul suo territorio. Sergey Karaganov ha detto alla rivista tedesca, Der Spiegal, che se Washington e la NATO passassero dalle provocazioni contro la Russia, una potenza nucleare, allo sconfinamento, essi saranno puniti.

Molti scioccamente credono che la guerra nucleare non scoppierà mai, perché non ci potrà essere un vincitore. Tuttavia, i pianificatori di guerra americani, che hanno elevato le armi nucleari da un ruolo di risposta a una funzione di primo attacco preventivo, ovviamente non sono d'accordo che la guerra nucleare non possa essere vinta. Se si ritenesse impossibile vincere una guerra nucleare, nessuna strategia assegnerebbe alle armi nucleari il ruolo di attacco a sorpresa, in nessun momento.

I russi sono consapevoli e preoccupati che Washington abbia reso la situazione tra Stati Uniti e Russia più pericolosa che durante la Guerra fredda. Vladimir Putin stesso ha dichiarato che l'Occidente è sordo ai suoi avvertimenti. Per evitare la guerra, Putin tenta tutto il possibile in diplomazia. Entra in accordi con Washington che sa non verranno rispettati.

Quanto è accaduto deve avergli insegnato la lezione: Washington ha istigato l'invasione dell'Ossezia del Sud da parte della Georgia mentre Putin era alle Olimpiadi di Pechino, ha orchestrato il colpo di stato in Ucraina mentre era alle Olimpiadi di Sochi, ha abbandonato il Protocollo di Minsk, ha tratto vantaggio dagli accordi per il cessate il fuoco in Siria, ha violato la promessa di tenere la NATO lontana dai confini della Russia, ha dato il ben servito al trattato anti missili balistici (ABM), ha orchestrato una gogna ai danni della Russia per l'aereo MH-17, per le e-mail di Hillary, ecc.

Washington intende chiaramente strumentalizzare l'assistenza militare e diplomatica russa in favore della Siria per condannarla agli occhi dell'opinione pubblica mondiale per crimini di guerra. E' stata la titubanza della Russia in Siria che ha permesso a Washington di riprendersi dalla sconfitta dei suoi mercenari dell'ISIS e dare una spiegazione per la sconfitta sul terreno.

L'attacco aereo della Russia sull'ISIS in Siria è stato inaspettato per Washington e rapidamente ha rovesciato le forze dell'ISIS supportate dagli USA invertendo le sorti della guerra. Se la Russia avesse portato a termine il lavoro, la Siria sarebbe stata liberata dalle forze ostili prima che Washington potesse riprendere fiato.

Invece, sotto la pressione di elementi atlantisti dell'elite russa, il governo russo si è ritirato, annunciando missione compiuta e contando sull'Esercito siriano per completare il lavoro. Questo errore strategico ha permesso a Washington non solo di rifornire l'ISIS di quelle munizioni che erano state distrutte e per raggruppare più mercenari, ma, ancora più importante, di progettare un piano per rovinare la Russia e Assad

Una volta che il governo russo si è reso conto che il ritiro anticipato era stato un errore ed è rientrato nel conflitto, Washington aveva deciso che se Damasco non poteva essere "liberata", si sarebbe potuta dividere la Siria continuando in questo modo la pressione su Assad. Eppure, il governo russo ha continuato a rimandare la vittoria con accordi di cessate il fuoco che Washington ha utilizzato per riarmare l'ISIS e come strumento di propaganda contro la Russia.

Qualunque sia l'esito del conflitto militare in Siria, la Russia dovrà affrontare una condanna per crimini di guerra da parte dei media occidentali, se non dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, e una no-fly zone in Siria se Hillary diventerà presidente degli Stati Uniti.

Questo è il costo enorme che Putin ha pagato per ascoltare gli irrealistici adoratori dell'integrazione atlantica che sono determinati a far si che la Russia sia accettata dall'Occidente, anche se questo significa diventare un semi-vassallo. Se ci sarà una guerra nucleare, questi integralisti atlantici russi condivideranno la colpa con i neoconservatori americani. E tutti noi pagheremo il prezzo del disastro prodotto da questi pochi, i neoconservatori che vogliono la guerra e gli integrazionisti atlantici che vogliono la conciliazione con Washington.


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