www.resistenze.org - osservatorio - della guerra - 22-01-18 - n. 658

Disastro imperiale

Mark Taliano | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/01/2018

Il Segretario di stato americano Rex Tillerson ha recentemente annunciato che l'occupazione americana della Siria continuerà fino a quando non saranno soddisfatte tre condizioni:

1. L'ISIS sia distrutto
2. Assad se ne sia andato
3. I rifugiati facciano ritorno in Siria

Le sue parole sono un'oscenità. Sono anche una cortina di fumo per mascherare la realtà effettiva e le intenzioni imperiali. Non solo l'occupazione statunitense è criminale secondo i principi di Norimberga, ma le condizioni stesse sono irraggiungibili o ridondanti e quindi destinate a fallire: cosa che costituisce il reale intento statunitense.

La prima condizione, che ISIS venga distrutto, è intenzionalmente irraggiungibile dal momento che l'ISIS è un asset degli Stati Uniti, e quindi permarrà lì finché gli Stati Uniti saranno lì. Gli Stati Uniti non hanno intenzione di eliminare il principale pretesto per condurre una guerra contro l'umanità.

Il principale esperto australiano di Medio Oriente, Jeremy Salt, spiega in questi termini ciò che dovremmo già sapere:

"La guerra in Siria continua. Non è finita come hanno detto molti: ma se non fosse stato per l'intervento esterno non sarebbe mai iniziata. Anche se l'ISIS è stato praticamente distrutto in Siria, ragione per cui le forze USA sarebbero lì, gli Stati Uniti rifiutano di andarsene. Hanno giocato un doppio gioco, dichiarando guerra all'ISIS e collaborandovi clandestinamente in vari modi. Volevano un principato salafita nella Siria orientale e lo Stato islamico lo dava. I combattenti dell'ISIS hanno attraversato il deserto siriano, verso Mosul e Palmyra, senza l'intervento degli Stati Uniti, anche se la ricognizione satellitare ha mostrato chiaramente la polvere sollevata dalle linee di pickup durante l'estate. Le forze speciali statunitensi hanno attraversato le posizioni dello Stato islamico sulla via per Deir al Zor, gli Stati Uniti hanno spedito combattenti takfir fuori da Raqqa con le loro famiglie e hanno addestrando miscredenti ribattezzandoli come combattenti "ribelli" nella base di Al Tanf." [1]

E l'accurata valutazione di Salt scalfisce appena la superficie della doppiezza e della criminalità dell'Occidente. Le dichiarazioni ripugnanti di Tillerson includono un altro gioiello, come riportato da Daniel McAdamsin in Breaking – Tillerson Unveils 'New' US Syria Plan: 'Assad Must Go!':

"Le truppe statunitensi rimarranno in Siria per impedire al governo siriano di ristabilire il controllo sulle parti del paese abbandonate da un ISIS sconfitto. Quindi il governo legittimo della Siria sarà ostacolato da un'occupazione militare illegale degli Stati Uniti sul proprio territorio? Questa dovrebbe essere una politica coerente?"[2]

McAdams sta descrivendo la vecchia politica statunitense di usare le "risorse" terroristiche, per esempio l'ISIS, come "segnaposto". L'ISIS occuperà, distruggerà, terrorizzerà e spopolerà un'area in modo che i "liberatori" possano prendere il loro posto come nuovi occupanti. [3]

L'enunciato di Tillerson sul cambiamento di regime, il familiare ritornello "Assad se ne deve andare!", rappresenta anch'esso una duplicità criminale, dal momento che è il governo siriano e i suoi alleati che stanno sconfiggendo i proxy del terrore occidentale in Siria. Se Assad andrà, i terroristi resteranno.

Come sottolinea McAdams, la Libia (che prima dell'invasione aveva il più alto indice di sviluppo umano, HDI, in Africa) ora è teatro di aste di schiavi [4] (oltre ad essere un centro terroristico); in Iraq sono morte circa mezzo milione di persone (dal 2003-2011) [ 5] grazie a quella invasione (e questa cifra non include oltre 500.000 bambini e circa un milione di altri uccisi dalle sanzioni pre-belliche). E, naturalmente, l'economia politica a spirale discendente della neonata monarchia di Kiev - un altro progetto imperiale - è anche un disastro. [6]

Infine, la condizione che i rifugiati debbano far ritorno in Siria si spinge oltre il ridicolo, dal momento che stanno già riversandosi nelle aree liberate della Siria ma non metteranno piede nei territori siriani infestati, terrorizzati e occupati dagli Stati Uniti. Ma anche qui, l'intento è duplice.

Gli Stati Uniti e i suoi vassalli della Coalizione, incluso il Canada, cercano di distruggere la Siria. Se le richieste di Tillerson saranno soddisfatte, questo è ciò che accadrà. E oltre oceano l'olocausto si approfondirà. Chi controlla il decadente impero USA deve avere un che di satanico.

Note

[1]Jeremy Salt, "The US Coalition-Financed 'Siege' of East Ghouta Supported by BBC Propaganda."  21WIRE

16 January, 2018. (http://21stcenturywire.com/2018/01/16/us-coalition-financed-siege-east-ghouta-supported-bbc-propaganda/) Accessed 18 January, 2018.

[2] Daniel McAdam, "Breaking – Tillerson Unveils 'New' US Syria Plan: 'Assad Must Go!' " Ron Paul Institute For Peace And Prosperity. 17 January, 2018. (http://www.ronpaulinstitute.org/archives/featured-articles/2018/january/17/breaking-tillerson-unveils-new-us-syria-plan-assad-must-go/#.Wl_h52wyWOU.twitter) accessed 18 January, 2018.

[3] Mark Taliano, "War Crimes As Policy." Global Research. 17 November, 2017. (https://www.globalresearch.ca/war-crimes-as-policy/5618777) Accessed 18 January, 2018.

[4] "Slave auctions in Libya caught on camera." News.com.au. 4 December 2017. (https://nypost.com/2017/12/04/slave-auctions-in-libya-caught-on-camera/) Accessed 18 January, 2018.

[5] Kerry Sheridan, "Iraq Death Toll Reaches 500,000 Since Start Of U.S.-Led Invasion, New Study Says." Agence France Press . 15, October, 2013/Updated 06 December, 2017. (https://www.huffingtonpost.com/2013/10/15/iraq-death-toll_n_4102855.html) Accessed 18 January, 2018.

[6] Alexander Mercouris. "2017: The Ukrainian economy's dismal year | Ukrainian economy continued to weaken as inflation rose and living standards fell." The Duran.
13 January, 2018. (http://theduran.com/2017-ukrainian-economys-dismal-year/) Accessed 18 January, 2018.


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