www.resistenze.org - osservatorio - della guerra - 08-02-19 - n. 701

Armi nucleari tattiche, una minaccia alla pace mondiale

B. Arjun | peoplesdemocracy.in
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

03/02/2019

È in atto una nuova corsa agli armamenti nucleari. Il discorso sta rapidamente virando sul dare legittimità all'uso limitato di armi nucleari strategiche in campo di battaglia. Come al solito, è l'America a guidare tale richiesta di legittimità, seguita dalla Russia, per rendere la guerra più brutale e il mondo più pericoloso. I silos nucleari sono abbattuti solo per integrare il nucleare alle altre opzioni militari non nucleari.

Il dibattito ha guadagnato slancio grazie all'amministrazione Trump, che è piena di falchi nucleari come John Bolton, il consigliere per la sicurezza nazionale, che ha già mostrato le sue intenzioni di smantellare il Trattato sulle forze nucleari a medio raggio (INF). Il vice di Bolton, Charles Kupperman, crede fermamente che sarebbe possibile vincere una guerra nucleare in senso classico se una delle parti emergesse come la più forte, anche in caso di decine di milioni di vittime. La paura e l'incertezza vengono clamorosamente reintrodotte nelle relazioni nucleari bilaterali e le possibilità di negoziare all'interno dello spazio di informazione nucleare si stanno riducendo. La situazione è grave, secondo l'ex segretario alla difesa degli Stati Uniti William Perry, che si dice meno preoccupato per il numero di testate nucleari rimanenti al mondo che per il ritorno del discorso da guerra fredda sull'utilizzabilità di tali armi.

Piuttosto che parlare di abbattimento delle armi nucleari, l'America è impegnata a modernizzare ulteriormente la sua infrastruttura nucleare e i suoi sistemi di lancio. I programmi nucleari di Iran e Corea del Nord vengono usati come capri espiatori per far avanzare l'agenda nucleare americana. In entrambi i paesi, l'approccio statunitense alla non proliferazione si giustappone all'inclinazione per il cambio di regime. Inoltre, l'indifferenza degli Stati Uniti verso le ambizioni nucleari dei suoi alleati indica chiaramente la loro poca serietà riguardo alla non proliferazione. I responsabili delle politiche nucleari statunitensi utilizzano anche la retorica del "comportamento pericoloso" della Russia per ottenere finanziamenti per armi nucleari più letali.

Il Nuclear Post Review* (NPR) statunitense, pubblicato all'inizio del 2018, segna il rientro delle armi nucleari a basso rendimento nel dibattito nucleare. Esso afferma che gli Stati Uniti non sono contrari a ricorrere all'uso di armi nucleari in risposta a "significativi attacchi strategici non nucleari" contro di loro. Il NPR ha approvato la produzione di testate nucleari a basso rendimento, W76, aumentando le possibilità di un conflitto nucleare multiplo. È stato riferito che il primo lotto di testate potrebbe uscire dalle linee di produzione entro settembre di quest'anno. Secondo gli esperti, la quantità di trizio, un isotopo dell'idrogeno, nell'arma sarà regolata per "ridurre la sua potenza esplosiva da 100 kilotoni di tritolo, a quasi cinque - circa un terzo della forza della bomba sganciata su Hiroshima".

Il segnale preoccupante è che molti repubblicani della sicurezza nazionale sostengono una politica nucleare aggressiva e meccanismi di controllo delle armi. L'architettura della Guerra fredda del controllo degli armamenti, che ha posto limiti quantitativi ai sistemi strategici delle due superpotenze, è in grave difficoltà. Si ritiene che tutti i vecchi trattati che riducono i rischi nucleari siano sull'orlo del collasso. Il Trattato sulla riduzione delle armi strategiche (START) non è più considerato adeguato per fornire stabilità strategica.

Molti esperti negli Stati Uniti ritengono che il controllo degli armamenti sia ancora rilevante e sperano comunque di difendere "un approccio aggiornato al controllo degli armamenti che tenga conto delle tecnologie e delle minacce emergenti di oggi". Insistono sul passare al vaglio l'intelligenza artificiale (AI) che ha permesso l'emergere di tecnologie in grado di fornire armi nucleari senza l'intervento umano e che hanno "il potenziale per minare decenni di ortodossia nucleare" basata sulla mutua distruzione
assicurata (MAD).

Non si può negare il fatto che poiché il regno nucleare si sta ora estendendo allo spazio cyber ed esterno, si rende indispensabile la necessità di un nuovo trattato sul controllo delle armi. Tuttavia, usare le tecnologie emergenti come pretesto per migliorare la letalità dell'arsenale nucleare non fa altro che aumentare le probabilità di una guerra nucleare. Per un certo periodo dopo la Guerra fredda, gli esperti statunitensi pensarono di poter gestire l'ordine nucleare globale dominando i sistemi di difesa antimissile. Pochi anni dopo, quando gli Stati Uniti divennero i leader mondiali nelle tecnologie internet e cyber, pensarono di poter gestire le armi nucleari avversarie attaccando i centri di comando e controllo per renderle inutilizzabili. Tuttavia, con i russi e i cinesi che hanno fatto passi da gigante nelle tecnologie informatica e delle armi, il dominio statunitense sullo spazio nucleare è calato.

Il nocciolo della questione è che la posizione nucleare degli Stati Uniti è il risultato di crescenti insicurezze legate al potere declinante del suo impero. All'interno della comunità strategica degli Stati Uniti si pensa anche che il tipo di spazio nucleare concesso all'Unione Sovietica durante la Guerra fredda non possa essere dato alla Cina. Gli Stati Uniti non vogliono considerare la Cina un pari nucleare e giungere ad un accordo tipo MAD. Gli Stati Uniti stanno anche incoraggiando i loro alleati, come l'India, a cambiare dottrina nucleare in accordo con la mutata geopolitica globale. In India è iniziato un dibattito sulla necessità di rivedere la propria dottrina nucleare.

Revisione della NFU

Nel novembre 2016, l'allora ministro della Difesa indiano Manohar Parrikar espresse la sua "personale opinione" sulla "politica del non primo utilizzo" (NFU, no first use policy) dell'India sulle armi nucleari. Secondo Parrikar, la NFU manca di imprevedibilità e ambiguità, due fattori essenziali per migliorare la flessibilità della deterrenza nella strategia nazionale. Da allora, le voci che chiedono la revisione della NFU sono cresciute. Si sostiene che la NFU, che costituisce il fondamento della dottrina nucleare indiana enunciata nel gennaio 2003, sia inadeguata per rispondere alle nuove sfide poste dall'ascesa della Cina, dall'instabilità in Pakistan e dalle tendenze globali allo sviluppo di armi nucleari tattiche.

Il problema è che molti in India hanno l'abitudine di trattare la questione nucleare in modo superficiale e si illudono di credere alla non esistenza delle armi nucleari pakistane. Ciò che dimenticano del tutto è che il mondo considera il subcontinente indiano come il luogo più pericoloso al mondo, dove la probabilità di una guerra nucleare è più alta. L'Occidente è convinto che l'India e il Pakistan, che hanno combattuto tre guerre, possano precipitare in un conflitto nucleare. Secondo un generale americano, il confine India-Pakistan di 1.800 miglia "è l'unico posto al mondo in cui due stati ostili e armati di armi nucleari si affrontano ogni giorno. E il rischio di conflitti nucleari è continuato a crescere negli ultimi anni, al punto che ora è una possibilità molto reale". Gli esperti statunitensi stanno già valutando scenari in cui l'India lancia un massiccio attacco militare in risposta a un attacco terroristico sostenuto dal Pakistan. E il Pakistan risponde usando "un'arma nucleare contro le forze armate convenzionali indiane per evitare un'imminente sconfitta militare".

Sia l'élite indiana che quella pakistana non possono permettersi di mettere in pericolo la vita di milioni di persone nella regione, né possono permettersi di dare all'Occidente alcuna opportunità di usare il pretesto dell'instabilità nucleare in Asia meridionale come scusa per modellare l'ordine nucleare globale in accordo alle loro necessità strategiche. È imperativo che la politica nucleare di entrambi i paesi si sganci dal più ampio dibattito nucleare globale e riduca i rischi nucleari attraverso rigorosi negoziati bilaterali volti a proteggere i popoli piuttosto che pensare a preservare il potere.

Ntd

* Il Nuclear Post Review delinea il ruolo delle armi nucleari nella strategia di difesa USA


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.