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AUKUS e il massacro in Indonesia

Filipe Diniz | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/10/2021



La recente declassificazione dei documenti del Foreign Office relativi alla preparazione e all'incoraggiamento da parte della Gran Bretagna delle atrocità anticomuniste compiute in Indonesia nel 1965-66 solleva una questione di grande attualità: i principali complici internazionali di questi massacri - Gran Bretagna, Stati Uniti d'America, Australia - hanno appena formato un'alleanza militare, l'AUKUS. Il loro passato (nel Pacifico e altrove) ci aiuta a identificare la natura di questa nuova minaccia.

Tra il 1965 e il 1966, ebbe luogo in Indonesia uno dei più mostruosi massacri del XX secolo. La stima più bassa dei morti è di 500.000, il numero totale supera forse i tre milioni. La stragrande maggioranza erano contadini di Java e Bali, comunisti o simpatizzanti del PKI (Partai Kommunis Indonesia). Per molti decenni si è cercato di individuare la causa di questo genocidio nella lotta di potere tra "i militari e il PKI" - un partito "praticamente disarmato" - e che le responsabilità dell'esecuzione del massacro fossero da addebitare all'esercito indonesiano e ai "gruppi musulmani". Tuttavia, la documentazione che è andata accumulandosi indica il coinvolgimento di altri soggetti.

Quella più recente proviene da documenti declassificati del Foreign Office. La Gran Bretagna aveva lanciato un'offensiva propagandistica contro il presidente Sukarno, che rifiutava di prendere parte al processo neocoloniale di creazione della Federazione malese. Lo sosteneva il PKI. La campagna si intensificò a partire dal 1965. Un autentico fuoco di sbarramento di "propaganda nera" anticomunista fu lanciato da Singapore, accompagnato ovviamente da altre azioni cospiratorie.
Una provocazione aprì la strada al massacro. Con parole di stampo hitleriano, la propaganda nera chiese "l'eliminazione per sempre del PKI e di tutto ciò che rappresenta". "Il paese", dissero i funzionari britannici, sarebbe stato a rischio "finché i dirigenti comunisti fossero stati in libertà e i loro militanti di base avessero potuto restare impuniti".

Chiaramente, la Gran Bretagna uscita impoverita dalla guerra non garantiva che tutte le condizioni per tali azioni venissero soddisfatte. La fornitura da parte degli Stati Uniti di "armi, attrezzature per le comunicazioni, liste di comunisti conosciuti" è documentata. Tra il 1958 e il 1965, gli Stati Uniti "hanno segretamente addestrato, finanziato e consigliato l'esercito per renderlo uno 'stato nello stato'". Anche l'Australia giocò un ruolo importante. La Gran Bretagna e gli Stati Uniti, con l'appoggio australiano, "condussero operazioni clandestine che hanno sostenuto e incoraggiato" i massacri. Diedero piena copertura diplomatica ai crimini, facendo di tutto per nasconderne la portata.

Oggi, tre complici di questo crimine mostruoso hanno formato l'AUKUS, un "patto di sicurezza militare". La tragedia indonesiana degli anni '60 dovrebbe aiutarci a comprendere di che cosa si tratta.

Fonte: avante.pt


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