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La rivisitazione della posizione degli Stati Uniti sul nucleare segna un forte arretramento

Lisbeth Gronlund | thebulletin.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

04/11/2022

Giovedì scorso (27 ottobre) il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha pubblicato la Nuclear Posture Review (NPR) del 2022. Il documento rivela uno scioccante scollamento sul funzionamento del mondo reale, ignorando due principi fondamentali della difesa: il "dilemma della sicurezza" e la "fallacia dell'ultima mossa". Ad esempio, l'NPR descrive i piani di modernizzazione dell'arsenale nucleare degli Stati Uniti come risposta necessaria alle attività di Russia e Cina, ignorando la conseguenza logica e inevitabile di entrambi i Paesi ai piani statunitensi. Russia e Cina si sentiranno probabilmente minacciate dall'incremento delle capacità militari degli Stati Uniti finalizzate ad aumentarne la sicurezza e risponderanno adottando misure che mineranno a loro volta la sicurezza degli Stati Uniti. Nessuno vuole giocare l'ultima mossa.

Una pianificazione saggia della difesa prenderebbe in considerazione la probabile risposta degli avversari e cercherebbe di non minare la loro sicurezza nucleare per la ragione che ciò è nell'interesse della sicurezza degli Stati Uniti.

Inoltre, l'affermazione dell'NPR secondo cui c'è un "urgente bisogno di sostenere e rafforzare la deterrenza" è assurda, come se la deterrenza necessitasse di cure e alimentazione costanti per rimanere attiva. E' altrettanto assurda l'idea che la volontà di qualsiasi Paese di lanciare armi nucleari contro gli Stati Uniti o i suoi alleati dipenda da un qualche aspetto specifico dell'arsenale statunitense.

Oltre a queste questioni più ampie, l'NPR contiene diverse importanti rivelazioni.

Uso delle armi nucleari. Innanzitutto, le buone notizie. La NPR di Obama del 2010 dichiarava che "gli Stati Uniti non useranno né minacceranno di usare armi nucleari contro Stati non dotati di armi nucleari e che fanno parte del TNP [Trattato di Non Proliferazione] rispettandone gli obblighi di non proliferazione". (Questa dichiarazione vale anche in caso di attacchi convenzionali, chimici o biologici).

Per le altre quattro nazioni - Cina, Iran, Corea del Nord e Russia - gli Stati Uniti si sono riservati la possibilità di usare armi nucleari in risposta ad attacchi non nucleari, ma solo "in circostanze estreme per difendere gli interessi vitali degli Stati Uniti o dei suoi alleati e partner in una ristretta gamma di contingenze".

Sia la NPR di Trump che quella di Biden ripetono queste dichiarazioni parola per parola. Sembra che la politica di Obama sia ormai radicata nella politica nucleare degli Stati Uniti.

Ridurre le riserve. In secondo luogo, rileviamo qualche altra (forse) buona notizia. La nuova NPR afferma che: "Le riserve contro un futuro incerto non fanno più parte nei piani di armamento nucleare".

Gli Stati Uniti hanno mantenuto a lungo una scorta di armi immagazzinate di dimensioni all'incirca pari all'arsenale schierato per due motivi: sostituire un tipo di arma con un altro tipo in caso di problemi tecnici imprevisti e consentire un rapido aumento delle armi schierate aggiungendo più testate ai missili statunitensi.

Questa dichiarazione sembra mantenere la promessa contenuta nell'NPR di Obama, secondo la quale "modernizzando le nostre strutture di supporto alle armi nucleari, ormai obsolete, e investendo nel capitale umano, possiamo ridurre sostanzialmente il numero di armi nucleari stoccate che conserviamo come copertura contro sorprese tecniche o geopolitiche". Negli ultimi dieci anni, gli Stati Uniti hanno fatto questi investimenti e ora dovrebbero essere in grado di eliminare sostanzialmente circa 2.000 armi dal loro arsenale.

Tuttavia, la dichiarazione ha una formulazione strana e poco chiara. Significa forse che il Pentagono continuerà a fare stoccaggio, ma senza dichiararlo pubblicamente?

Ora le cattive notizie.

La dipendenza dalle armi nucleari e la politica dello "scopo esclusivo". L'NPR fa un sostanziale passo indietro rispetto all'obiettivo di Obama di "ridurre il ruolo delle armi nucleari nella strategia di sicurezza degli Stati Uniti".

Al contrario, l'NPR di Biden è su posizioni più sfumate affermando che gli Stati Uniti stanno "prendendo provvedimenti per portare avanti l'obiettivo di ridurre la dipendenza dalle armi nucleari". Inoltre, per muoversi in questa direzione sarà necessario che diverse condizioni (piuttosto sostanziali) "di sicurezza, politiche e tecnologiche si evolvano in modo tale da permettere [agli Stati Uniti] di farlo". Chiaramente, la riduzione della dipendenza non è più nell'agenda del Pentagono. (Ironia della sorte, l'NPR afferma che Russia e Cina "hanno dimostrato scarso interesse a ridurre la loro dipendenza dalle armi nucleari").

Un elemento essenziale per ridurre la dipendenza dalle armi nucleari è una politica "a scopo esclusivo", in cui l'unico scopo delle armi nucleari statunitensi è quello di scoraggiare l'uso di armi nucleari contro gli USA e i propri alleati e partner e, se necessario, rispondere.

La NPR di Obama affermava che l'obiettivo degli Stati Uniti era quello di adottare una politica a scopo esclusivo e, durante la campagna presidenziale del 2021, Biden si è impegnato ad adottarla se eletto. Tuttavia, la sua NPR non include questa politica e, cosa ben più grave, rifiuta una politica a scopo esclusivo ora e in futuro, affermando che "comporterebbe un livello di rischio inaccettabile" e che "nel prossimo futuro le armi nucleari statunitensi continueranno a fornire effetti di deterrenza unici". Questi "effetti di deterrenza unici" si riferiscono alla convinzione che le armi nucleari siano in grado di dissuadere e rispondere in modo unico ad alcune minacce non nucleari.

Controllo degli armamenti di Russia e Cina. La NPR di Biden afferma che gli Stati Uniti si impegnano a mettere "la diplomazia al primo posto" e a porre una rinnovata enfasi sul controllo degli armamenti. In cima alla lista c'è il seguito dell'accordo New START, che scade nel 2026. Tuttavia, quando l'accordo è stato prorogato nel 2021, la Russia ha chiarito che non avrebbe effettuato ulteriori tagli al suo arsenale strategico a meno che gli Stati Uniti non avessero accettato limitazioni alle loro difese missilistiche. La Cina ha certamente preoccupazioni simili. Finché gli Stati Uniti non saranno disposti a limitare le loro difese contro i missili a lungo raggio, il controllo degli armamenti nucleari si troverà in un vicolo cieco.

Questa era la logica alla base del Trattato sui missili anti-balistici (ABM) del 1972, che limitava rigorosamente le difese statunitensi e sovietiche contro i missili a lungo raggio: senza tali limiti, entrambi i Paesi avrebbero semplicemente costruito più armi per sopraffare queste difese. Gli Stati Uniti si sono ritirati dal Trattato nel 2002 e ora i polli sono tornati a casa. L'aumento della capacità del sistema di difesa missilistica marittima Aegis potrebbe portare a una significativa espansione delle difese statunitensi contro i missili a lungo raggio, una chiara preoccupazione per Russia e Cina.

Nuovi tipi di armi nucleari. La nuova NPR ha completamente abbandonato l'impegno nominale di Obama di "non sviluppare nuove armi nucleari". Sfortunatamente, la NPR di Obama ha lasciato una grande scappatoia, che i laboratori di armi hanno sfruttato. I progettisti di armi nucleari hanno iniziato a lavorare su nuovi progetti, sostenendo che i loro nuovi supercomputer consentono loro di farlo senza la necessità di effettuare test esplosivi.

Lo scopo originario di questi supercomputer era quello di consentire ai laboratori di armi statunitensi di mantenere meglio le testate dell'attuale arsenale, dopo che gli Stati Uniti avevano interrotto i test nucleari esplosivi nel 1992, in preparazione dei negoziati sul Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT). (Gli Stati Uniti hanno firmato il CTBT nel 1996, ma non lo hanno ancora ratificato.) I piani statunitensi per la progettazione e la costruzione di nuove armi nucleari minano completamente lo scopo esplicito del CTBT di prevenire tale "proliferazione verticale". Inoltre, anche se i laboratori di armi sono fiduciosi in questi nuovi progetti, ciò apre la porta a future richieste di nuovi test esplosivi che sarebbero un disastro internazionale e quasi certamente porterebbero alla ripresa dei test da parte di altre nazioni.

Eppure, Biden ha raddoppiato il suo impegno a favore di nuove armi.

L'NPR chiede di ristabilire le capacità e le infrastrutture per tornare alla produzione di armi nucleari a tutto campo, che consentiranno "l'integrazione regolare e tempestiva di tecnologie avanzate per migliorare la sicurezza, la protezione e l'affidabilità". In altre parole, nuove testate saranno progettate, prodotte e smantellate a ciclo regolare. Si tratta di un ritorno alla pratica della Guerra Fredda di costruire continuamente nuovi tipi di testate.

Questa NPR è un ripudio della promessa di Obama di "cercare la pace e la sicurezza di un mondo senza armi nucleari". È scioccante che il Presidente Biden abbia firmato questo documento.


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