Gustavo Carneiro | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
20/02/2023
La frenesia guerrafondaia degli Stati Uniti (il MAE cinese l'ha definita isteria) è profondamente allarmante. Ma non è priva di episodi caricaturali, come l'agitazione per un pallone aerostatico cinese (apparentemente meteorologico) e il suo abbattimento da parte di un missile sparato da un jet da combattimento. Ci sono ancora più casi di palloni con un destino simile, che ha gettato nel panico i cittadini statunitensi che hanno l'hobby di lanciarli. Alcune fonti dicono che gli Stati Uniti hanno già speso circa 1 milione di dollari per abbattere palloni che ne costavano 50, e in più erano nazionali...
L'abbattimento di un pallone aerostatico cinese da parte di un aereo militare statunitense ha suscitato grande scalpore. Le autorità cinesi sostengono che si trattava di un dispositivo meteorologico, mentre gli Stati Uniti parlano di spionaggio, aumentando la tensione...
Secondo David Vine, professore dell'Università americana di Washington, nel luglio 2021 gli Stati Uniti avevano circa 750 basi e installazioni militari in più di 80 Paesi in tutti i continenti e regioni (il numero reale sarà più alto, data la natura segreta di alcune di esse). Pochi giorni fa, è stato annunciato che gli Stati Uniti avranno accesso a tre nuove basi nelle Filippine, garantendosi così, secondo Público (3.2.23), la possibilità di "monitorare le attività militari cinesi in un arco che va dal Giappone all'Australia, senza grandi interruzioni geografiche".
Il Giappone è il Paese con il maggior numero di basi americane, seguito dalla Germania e dalla Corea del Sud: insieme, sono oltre 300. Sono anche questi tre Paesi che ospitano il maggior numero di personale militare statunitense sul loro territorio. Nel 2020, erano 53.000 in Giappone, 34.000 in Germania e 26.000 in Corea del Sud. In quest'ultimo Paese, inoltre, è stato installato da anni il sistema missilistico THAAD e nel 2021 è stata annunciata la creazione di AUKUS, un'alleanza militare che coinvolge Stati Uniti, Regno Unito e Australia, incentrata sulla regione del Pacifico.
Con una spesa superiore a 800 miliardi di dollari nel 2022 (www.sipri.org), gli Stati Uniti rappresentano più di un terzo della spesa militare mondiale, ed è necessario aggiungere a questa cifra quelle dei prossimi 10 Paesi per eguagliarla. Se a questa cifra aggiungiamo quelle degli altri membri della NATO, siamo a più della metà, e questa proporzione aumenta ulteriormente con 'alleati' come Giappone, Corea del Sud, Arabia Saudita, Israele e Australia.
Gli Stati Uniti, che nell'agosto del 1945 hanno raso al suolo le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, hanno speso più di 44 miliardi di dollari per la produzione e lo sviluppo di armi nucleari (www.ican.org): hanno quasi 5.500 testate, alcune delle quali installate in Paesi europei - Germania, Belgio, Italia, Paesi Bassi e Turchia. Tra il 1950 e il 1953, hanno sganciato più bombe sulla Corea del Nord di quante ne abbiano sganciate nell'intera guerra del Pacifico contro il Giappone: a Pyongyang è rimasto in piedi solo un edificio. Hanno usato e abusato di tutti i tipi di armi vietate, chimiche o biologiche, ancora oggi responsabili di morti, malattie tumorali e malformazioni - l'Agente Orange in Vietnam, l'uranio impoverito in Jugoslavia, il fosforo bianco in Iraq -, hanno organizzato l'uccisione di mezzo milione di comunisti in Indonesia (poi replicata in America Latina con l'Operazione Condor), hanno istituito un "sistema globale di sorveglianza di massa", secondo le parole di Edward Snowden.
E con tutto questo, lo spazio è finito e non ho nemmeno scritto del pallone cinese...
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