www.resistenze.org - osservatorio - economia - 09-11-10 - n. 339

da www.kaosenlared.net/noticia/el-alba-tcp-el-adios-al-dolar
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Goodbye Dollaro!
 
La moneta virtuale "SUCRE" fondata dagli 8 paesi latinoamericani dell'ALBA-TCP ha l' obiettivo di sostituire il dollaro nelle transazioni regionali per conquistare indipendenza politica e commerciale.
 
di Anibal Garzón
 
05/11/2010
 
Il trattato dell'Unione europea, conosciuto come Trattato di Maastricht, fu firmato nel 1992. Tra differenti accordi, come la creazione della cittadinanza europea, si fondò l'Unione economica e monetaria introducendo una moneta virtuale comunitaria chiamata "European currency unit" (ECU). Il 15 dicembre 1995 a Madrid si pattuì il cambiamento del nome della moneta virtuale in Euro e finalmente il 1° di gennaio del 2002 si decise l'ingresso in circolazione della valuta in sostituzione di quelle nazionali dei 12 paesi europei. Con la creazione della Banca centrale europea (BCE) ed il funzionamento di una moneta comune, uno dei principali benefici è stata l'eliminazione dei costi relativi ai trasferimenti bancari tra differenti valute, dove generalmente veniva usata la moneta più internazionale, il dollaro. L'Europa iniziava ad essere più indipendente dal potere egemonico ed economico degli Stati Uniti, e più competitiva come attore imperialista nell'ordine multipolare.
 
Dipendenza economica
 
Dalla fondazione dell'Alleanza bolivariana per i popoli della nostra America - Trattato di commercio dei popoli (ALBA-TCP) dell'anno 2004, con gli 8 paesi latinoamericani che compongono l'integrazione regionale, dopo l'uscita dell'Honduras a seguito del colpo di stato del giugno 2009, sono iniziati i programmi di cooperazione per risolvere i problemi della povertà generati dalle politiche neoliberali degli anni 80 e 90, e soprattutto per fortificare le relazioni commerciali ed eliminare la dipendenza dai paesi "ricchi". L'America latina conosce fin troppo bene le conseguenze che ha storicamente dovuto sopportare a causa delle cicliche crisi del capitalismo internazionale. Nell'anno 1973, gli stati membri dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) decisero di comune accordo l'incremento congiunto dei prezzi del greggio. La grande dipendenza dal petrolio che avevano i paesi industrializzati, principalmente Europa e Stati uniti, fece aumentare l'inflazione e ridusse l'attività economica mondiale.
 
Con l'aumento del prezzo del petrolio, commercializzato a livello mondiale con il dollaro, le banche dei paesi esportatori, prevalentemente del Medio oriente, disponevano di grande liquidità monetaria in dollari e diedero crediti a bassi interessi a diversi paesi del mondo, prevalentemente in America latina.
 
Con l'elezione a presidente degli Stati uniti del leader del Partito repubblicano Ronald Reagan nel 1980, iniziarono politiche neoliberali ispirate alle tesi del premio Nobel per l'economía Milton Friedman, al fine di ridurre l'elevata inflazione. La prima misura adottata dalla Federal reserve fu l'innalzamento del tasso di interesse del dollaro. Questa decisione provocò l'aumento degli interessi dei crediti bancari e conseguentemente, dal momento che i paesi latinoamericani avevano chiesto altissimi crediti in dollari, molte economie fallirono.
 
Il Messico, nell'agosto del 1982, annunciò la sospensione dei pagamenti poiché non poteva più restituire il debito estero, ed altri, come il Brasile o l'Argentina, giunsero ad avere iperinflazioni. Finalmente, alla fine degli anni 80, dopo la cosiddetta "Década Perdida" [il decennio perduto], venne firmato il Washington consensus, nel quale cui tutti i paesi latinoamericani, eccetto Cuba, approvarono di incrementare le politiche neoliberali, sopprimendo l'intervento degli stati nell'economia, per ridurre l'inflazione.
 
Negli anni 90, con la crescita delle disuguaglianze, i movimenti sociali in America latina presero quantitativamente forza realizzando un fronte comune ai governi neoliberali e alle politiche di dipendenza economica dagli Stati uniti. Così, nacquero i nuovi governi di sinistra, come quello di Chávez in Venezuela, Correa in Ecuador, Ortega in Nicaragua o Evo Morales in Bolivia.
 
Il Sucre
 
Secondo la Teoria economica della dipendenza, sostenuta da intellettuali come il tedesco Gunder Frank o l'egiziano Samir Amin, un paese non può svilupparsi se non raggiunge l'indipendenza economica dai paesi "ricchi." Per questo motivo, ALBA-TCP, dopo avere iniziato la sua cooperazione nelle politiche di sviluppo umano, ha ritenuto necessaria la creazione di nuove strutture economiche regionali. Nel gennaio 2008, nel VI Vertice presidenziale, è stata creata la Banca dell'ALBA. Questa istituzione economica finanzia i paesi aderenti nella realizzazione dei progetti di sviluppo riducendo così l'intervento e la sottomissione alle decisioni neoliberali della Banca mondiale (BM) o del Fondo monetario internazionale (FMI). La strategia di indipendenza economica dell'ALBA-TCP cerca inoltre nuovi orizzonti con la creazione della moneta virtuale SUCRE (Sistema Unico di Compensazione Regionale).
 
Secondo le parole del coordinatore dell'ALBA-TCP in Bolivia e viceministro per il Commercio internazionale e le esportazioni, Huáscar Ajata, "per il commercio internazionale dobbiamo ricorrere ad una valuta internazionale, principalmente il dollaro, e così non abbiamo né sovranità né indipendenza nelle transazioni internazionali. Inoltre, una parte dei benefici dello scambio commerciale va al paese che genera questa valuta, gli Stati uniti."
 
Il 17 ottobre 2009 è stato firmato il trattato informativo sulla creazione della nuova moneta, nella città di boliviana di Cochabamba, su proposta del presidente ecuadoriano Rafael Correa ricordando criticamente la frase "datemi il potere di emettere moneta in un paese e riderò delle sue leggi".
 
Il 3 febbraio è stata realizzata la prima transazione con le norme del Consiglio monetario regionale, la Camera di compensazione regionale ed il Fondo di convergenza e compensazione territoriale.
 
Cuba e Venezuela hanno inaugurato il SUCRE, equivalente a 1,25 dollari, con 8.000 tonnellate di riso che l'impresa cubana Alimport ha comprato dall'impresa mista socialista riso dell'ALBA, S.A. Il 7 luglio l'Ecuador con la società Casa ha venduto 5.430 tonnellate di riso al Venezuela in SUCRE, successivamente lo scorso 8 ottobre, lo Stato plurinazionale della Bolivia con l'impresa Gravetal ha esportato 5 mila tonnellate di olio di soia in Venezuela per un prezzo di 4,64 milioni di SUCRE.
 
Il SUCRE non elimina solamente la dipendenza economica dal dollaro, dove le decisioni sul tasso di interesse prese dalla Federal reserve statunitense si ripercuotono sull'economia dell' America latina, ma permette anche di risparmiare sui costi delle valute nelle transazioni, come ha ben spiegato Eudomar Tovar, presidente del Consiglio monetario regionale del Sucre, favorendo pertanto la produzione di beni e servizi e, conseguentemente, riducendo la disoccupazione.
 
Il SUCRE "è un meccanismo che si è costruito in 13 mesi, l'Unione europea ha impiegato 21 anni per unificare i propri conti", precisa Tovar. Differenza, questa, che persiste in accordo con il proprio obiettivo. Il SUCRE è per lo sviluppo e l'indipendenza dei paesi latinoamericani nei confronti di dollaro ed euro, è uno strumento di competitività nei confronti della moneta nordamericana nel mercato mondiale.
 
Esempio di transazione con il SUCRE
 
Un'impresa importatrice boliviana contatta la Banca operativa autorizzata (BOA) del suo paese e un'impresa esportatrice venezuelana si mette d'accordo con la BOA del proprio. Le due istituzioni finanziarie informano dell'operazione le loro rispettive banche centrali e queste informano il Consiglio monetario regionale. L'impresa boliviana realizza il pagamento con la sua moneta nazionale, il boliviano, alla Banca centrale della Bolivia. Questa banca successivamente paga la Banca centrale del Venezuela con Sucre e la Banca venezuelana paga l'impresa del Venezuela con la moneta nazionale, il bolivar.
 
 

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