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Allargamento del divario salariale: le competenze fanno la differenza?

Sanjay Roy | peoplesdemocracy.in
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/04/2022

Una delle ragioni principali della crescente disuguaglianza di reddito sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo nell'economia globalizzata è il crescente divario salariale tra lavoratori qualificati e non qualificati nei diversi settori. È spesso attribuito alla crescente domanda di lavoratori qualificati, in particolare a causa dell'aumento dell'uso della tecnologia nel processo di produzione. La nozione di abilità, tuttavia, è altamente soggettiva e ideologica, favorendo in particolare il lavoro mentale rispetto a quello fisico, e l'importanza relativa dell'abilità, o la sua obsolescenza, dipendono dai requisiti del capitale in una data fase della produzione.

Quindi, nel contesto di un particolare processo di produzione, un insieme di abilità può essere considerato di grande valore e può avere un prezzo più alto, ma in periodi successivi, quando i processi di produzione subiscono un cambiamento, può perdere la sua importanza. Questo tuttavia non implica che l'abilità diventi meno utile, ma in realtà il suo valore di scambio o la sua commerciabilità diminuisce. Quindi, le abilità rilevanti significano effettivamente abilità che sono richieste in un particolare momento, e se l'offerta di tali abilità è carente, allora queste abilità guadagneranno un premio oltre il salario medio nell'industria. Ricordate anche che una tecnologia più elevata non sempre richiede competenze più elevate.

Infatti, le tecnologie e la meccanizzazione o l'automazione possono effettivamente ridurre l'uso di competenze complesse, spezzando i processi complessi in compiti semplici. Così, un processo di dequalificazione della forza lavoro esistente può avere luogo in un settore dell'economia, e una richiesta di un diverso insieme di competenze può sorgere in alcuni altri settori. Il crescente divario salariale è spesso attribuito alla globalizzazione, in quanto aumenta il commercio tra i paesi e la competizione tra le economie, e crea la necessità di adottare tecnologie che permettano ai produttori di competere nel mercato globale. In effetti, in un mondo globalizzato, i produttori affrontano la concorrenza globale all'interno dei mercati locali. Con il cambiamento della tecnologia, la domanda di nuove competenze e il loro compenso aumenta, mentre coloro che sono legati a processi produttivi e lavori più vecchi potrebbero ottenere salari relativamente più bassi.

Contrazione del segmento dei salari medi

Nelle economie avanzate, una delle ragioni principali per l'aumento del divario salariale è la contrazione del segmento dei salari medi, favorita principalmente dall'uso delle nuove tecnologie. I lavori ripetitivi potrebbero essere facilmente sostituiti dalle nuove tecnologie, in particolare l'intelligenza artificiale, l'internet delle cose (IoT, Internet of Things n.d.t. [1]) e la robotica, e questo ha causato un'enorme contrazione dei redditi dei salari medi.

Nei paesi in via di sviluppo, un simile effetto deve ancora arrivare, ma il declino dell'occupazione nel settore pubblico ha contribuito alla perdita di lavori standardizzati del segmento medio. In India, l'ascesa della classe media è stata molto legata all'aumento dell'occupazione nel settore pubblico nel periodo post-indipendenza. Non solo ha fornito posti di lavoro dignitosi, un reddito stabile e la protezione dal licenziamento arbitrario per i dipendenti del settore pubblico, ma ha anche influenzato le condizioni di lavoro nei settori privati.

L'espansione del segmento di reddito medio ha implicazioni più ampie per l'economia nel suo complesso. Aumenta la domanda di beni standardizzati permettendo ai produttori di trarre vantaggio dagli effetti di scala. Una quota maggiore di reddito medio aumenta la domanda di beni di consumo durevoli, come veicoli, frigoriferi, condizionatori d'aria, televisori e così via e questo crea un mercato per i beni manifatturieri che a sua volta crea nuova occupazione per i lavoratori a bassa-media qualifica.

Nel caso dell'India, la quota di beni di consumo durevoli nel paniere di consumo medio è molto bassa, il che spiega in gran parte la persistente stagnazione della produzione in India. Meno del 3% delle famiglie indiane possiede tutti e cinque gli articoli: scooter o auto, condizionatore d'aria, frigorifero, televisione e computer. Durante il periodo della liberalizzazione, la crescita del segmento medio in India non è stata molto impressionante.

In un decennio, secondo uno studio della Banca Asiatica di Sviluppo, la quota di persone all'interno del gruppo a reddito medio (2-20 dollari al giorno) è aumentata dal 12% nel 1993-94 al 18% nel 2004-05 in India, mentre nel caso della Cina le persone all'interno della fascia di reddito medio sono aumentate dal 18% al 70% nello stesso periodo. Ma la liberalizzazione ha sicuramente aumentato la mobilità dei lavoratori qualificati in tutto il mondo, il che ha aumentato il loro premio sul salario medio, tuttavia, la quota di questi lavoratori qualificati nella forza lavoro totale è stata molto piccola in India.

È sempre importante per un paese pianificare e sincronizzare la sua forza lavoro con il modello di lavoro emergente che sembra evolversi e crescere in futuro. Se l'allocazione delle risorse è lasciata al mercato, sono solo i ricchi che potrebbero essere in grado di acquistare gli input necessari per acquisire quelle competenze, e questo non solo aumenterebbe il già crescente divario di reddito ma anche come paese non si riuscirebbe a sollevare una vasta maggioranza della giovane forza lavoro verso fasce di reddito più alte.

Caratteristiche strutturali

Un argomento, popolare nei circoli politici, è che la nuova tecnologia e l'aumento del commercio richiedano nuove competenze, e il problema nel caso dell'India sarebbe quello di impartire tali competenze commerciabili alla grande maggioranza della forza lavoro, per renderla "impiegabile". Indubbiamente, i valori relativi delle competenze cambiano, e le persone che si muovono velocemente nel raggiungimento di queste competenze ottengono il vantaggio di guadagni più alti. Ma questo è anche un processo dinamico e nessuna abilità potrebbe essere altamente richiesta per sempre.

Quindi, ciò implica un processo di apprendimento dinamico come risposta al cambiamento della domanda globale, ed è illusorio suggerire che gli sforzi individuali per raggiungere le competenze risolvano la crescente mancata corrispondenza. Ci potrebbero essere alcuni sforzi da parte del governo nazionale, regionale o locale, i quali potrebbero offrire programmi di formazione delle abilità le quali servono particolari requisiti delle industrie, e creano occupazione, e potrebbero esserci politiche di interventi attivi, che promuovono corsi professionali e più orientati al lavoro. Ma questo servirà a compensare il crescente divario salariale?

Una serie di abilità può essere molto richiesta nell'attuale processo di produzione, ma non può ottenere un salario più alto, semplicemente perché ci sono troppi fornitori della stessa abilità. Nel capitalismo, la mancata corrispondenza domanda-offerta è un riflesso della sua anarchia produtiva, che da un lato può non produrre sufficientemente ciò che è effettivamente richiesto e può produrre in grandi quantità qualcosa per cui non c'è un numero adeguato di acquirenti. L'immagine da manuale delle correzioni che avvengono attraverso successivi cicli di aggiustamenti del mercato è semplicemente un mito. In realtà, l'anarchia produttiva dà luogo a capacità inutilizzate da un lato e a una grande quantità di rifiuti dall'altro. L'integrazione nel mercato globale ha in realtà aumentato l'ampiezza e la frequenza di questa turbolenza radicata.

Ma ancora più importante, il regime neoliberista prospera sulla riduzione delle rivendicazioni dei lavoratori su tutta la scala delle competenze. I lavoratori dei paesi avanzati affrontano la minaccia di perdere il lavoro e di ridurre il potere contrattuale perché la produzione può essere trasferita in segmenti a basso salario nei paesi in via di sviluppo. Ma nei paesi in via di sviluppo a basso salario, la produzione delocalizzata è relativamente ad alta intensità di capitale, secondo gli standard locali e potrebbe non creare abbastanza nuovi posti di lavoro come è stato spesso sostenuto; inoltre questi processi produttivi si affidano pesantemente all'outsourcing e al subappalto per ridurre i costi salariali.

La competizione sulla base dei costi salariali è ulteriormente accentuata quando molti paesi in via di sviluppo competono tra loro per accaparrarsi una quota maggiore del mercato globale. I lavoratori in questi casi ricevono un salario più basso, non perché sono meno produttivi, ma perché non hanno il potere contrattuale per proteggere i loro salari. Pertanto, il crescente divario salariale tra lavoratori qualificati e non qualificati non può essere spiegato solo dai divari di produttività. I lavori che richiedono abilità particolari o che sono meno codificabili, generalmente godono di un maggiore potere di negoziare per salari più alti anche a livello individuale e i lavoratori impiegati in mansioni più standardizzate affrontano una maggiore minaccia di essere sostituiti. Questo dà potere al capitale nello spingere verso il basso i salari dei lavoratori, mentre pochi privilegiati possono godere di una curva di apprendimento che può tenere il passo con il cambiamento della tecnologia e delle competenze richieste e quindi guadagnare un premio più alto.

Quindi, la frammentazione della forza lavoro e la competizione salariale, con limitata mobilità,  mantengono bassi i salari della manodopera già a basso costo, e una piccola parte della forza lavoro guadagna un premio di abilità oltre il salario medio a causa della loro maggiore mobilità. Ne deriva pertanto che  le caratteristiche strutturali del capitalismo globalizzato spiegano meglio il crescente divario salariale, piuttosto che il soffermarsi solo sulle differenze di abilità o produttività.

Note:

[1] n.d.t.: Si parla di Internet of Things (acronimo di IoT) o ancora di Internet delle Cose, ma forse sarebbe più corretto definirla Internet degli oggetti. Ci sono, infatti, gli oggetti intelligenti (i cosiddetti "smart objects") alla base dell'Internet of Things. E non stiamo parlando soltanto di computer, smartphone e tablet, ma soprattutto degli oggetti che ci circondano all'interno delle nostre case, al lavoro, nelle città, nella vita di tutti i giorni. L'Internet of Things nasce proprio qui: dall'idea di portare nel mondo digitale gli oggetti della nostra esperienza quotidiana. (da Osservatori.net, Digital Innovation)


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