www.resistenze.org - osservatorio - economia - 16-07-25 - n. 937

Appena l'1,6% degli adulti nel mondo possiede il 48,1% della ricchezza personale mondiale

Michael Roberts * | resistir.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/07/2025

Ogni anno pubblico un post sulla disuguaglianza della ricchezza globale utilizzando i dati annuali raccolti dagli economisti che lavorano per la banca svizzera Credit Suisse. Tuttavia, Credit Suisse non esiste più, spazzata via dallo scandalo e dalla crisi bancaria del 2023. L'altra grande banca svizzera, UBS, ha rilevato le attività di CS e ora pubblica il proprio rapporto annuale Global Wealth Report. Non è così chiaro e utile come quelli di CS, ma comunque riporta una piramide della ricchezza mondiale, come quella riportata di seguito.



La piramide della ricchezza mostra che solo 60 milioni di adulti, ovvero l'1,6% di tutti gli adulti del mondo, possiedono un patrimonio netto personale di 226 trilioni di dollari, pari al 48,1% di tutta la ricchezza personale mondiale. All'estremo opposto, 1,57 miliardi di adulti (circa il 41% degli adulti nel mondo) possiedono solo 2,7 trilioni di dollari, ovvero appena lo 0,6% di tutta la ricchezza personale mondiale! Questo risultato corrisponde quasi esattamente alla stima del World Inequality Lab, secondo cui il 50% della popolazione mondiale (non solo gli adulti) possiede solo lo 0,9% della ricchezza personale totale.



Inoltre, l'1% della popolazione mondiale detiene circa il 42% di tutta la ricchezza personale, la stessa percentuale del 1995.



Se aggiungiamo la fascia media dei detentori di ricchezza nella piramide UBS, risulta che 3,1 miliardi di adulti (ovvero l'82% di tutti gli adulti) possiedono una ricchezza personale di 61 trilioni di dollari, pari solo al 12,7% della ricchezza personale totale a livello mondiale.

L'altro 87,3% è di proprietà di soli 680 milioni di adulti, ovvero solo il 18,2% del numero totale di adulti nel mondo (3,8 miliardi). Al vertice della piramide ci sono 2.891 miliardari in dollari nel mondo, con solo 31 adulti che possiedono una fortuna superiore a 50 miliardi di dollari ciascuno.

Nel 2024, la ricchezza personale è aumentata maggiormente nell'Europa orientale (partendo da un livello basso) e nel Nord America, ma è diminuita in America Latina, Europa occidentale e Oceania (Australia, ecc.). La ricchezza media delle famiglie britanniche è diminuita del 3,6% nel 2024, il secondo calo più consistente tra le principali economie.



L'aumento in Nord America è dovuto principalmente all'aumento del valore delle azioni e delle obbligazioni dei più ricchi. A livello globale, la ricchezza finanziaria totale è aumentata del 6,2%, mentre la ricchezza non finanziaria (proprietà immobiliari) è cresciuta solo dell'1,7%. La ricchezza personale media per adulto in Nord America è quasi sei volte superiore a quella della Cina, 12 volte superiore a quella dell'Europa orientale e quasi 20 volte superiore a quella dell'America Latina.



Secondo il rapporto UBS, l'estrema disuguaglianza della ricchezza personale a livello globale è peggiorata (anche se solo leggermente) dall'inizio del XXI secolo. Il Sudafrica post-apartheid rimane in cima alla classifica mondiale per disuguaglianza di ricchezza, misurata dal coefficiente di Gini, seguito come sempre dal Brasile. E tale coefficiente di Gini è peggiorato significativamente durante la lunga depressione iniziata nel 2008. Tra le economie capitalistiche avanzate, la Svezia presenta la distribuzione più diseguale della ricchezza personale, cosa che potrebbe sorprendere coloro che lodano la socialdemocrazia scandinava. Gli Stati Uniti sono diseguali quanto la Svezia.



Ricordiamo che si tratta di misure della ricchezza, ovvero di ciò che ogni adulto possiede al netto dei debiti a livello globale. La piramide non è una misura della disuguaglianza del reddito personale. Tuttavia, in precedenti analisi ho riscontrato che ricchezza e reddito sono strettamente correlati. Esiste una correlazione positiva di circa 0,38 tra ricchezza e reddito; in altre parole, maggiore è la disuguaglianza della ricchezza personale in un'economia, maggiore è la probabilità che la disuguaglianza del reddito sia più elevata.



Analisti della disuguaglianza come Gabriel Zucman e Saez fanno eco alla visione di Marx quando affermano che "la tassazione progressiva del reddito non può risolvere tutte le nostre ingiustizie. Ma se la storia ci insegna qualcosa, può contribuire a spingere il Paese nella giusta direzione, ... Democrazia o plutocrazia: questo è, fondamentalmente, il significato delle aliquote fiscali massime". Detto questo, la causa dell'elevata e crescente disuguaglianza va ricercata nel processo stesso di accumulazione del capitale. Non è principalmente la mancanza di una tassazione progressiva dei redditi o l'assenza di un'imposta sul patrimonio, né tantomeno la mancanza di interventi per contrastare i paradisi fiscali. Tali misure politiche contribuirebbero certamente a ridurre la disuguaglianza e a garantire le entrate pubbliche di cui c'è tanto bisogno. Tuttavia, se il reddito lordo da capitale (profitti, rendite e interessi) continua ad aumentare a scapito del reddito da lavoro (salari), allora c'è una tendenza intrinseca all'aumento della disuguaglianza.

E se il capitale continua ad accumularsi, coloro che ne possiedono la maggior parte diventeranno più ricchi rispetto a coloro che non ne possiedono. La crescente disuguaglianza globale non potrà essere invertita solo con una ridistribuzione della ricchezza o del reddito attraverso la tassazione. Sarà necessaria una completa ristrutturazione della proprietà e del controllo dei mezzi di produzione e delle risorse a livello globale.

* Economista

Originale in thenextrecession.wordpress.com


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