www.resistenze.org - osservatorio - europa - politica e società - 25-01-10 - n. 303

Manifestazioni europee contro i progetti TAV
 
Decine di migliaia di persone manifestano contemporaneamente in Italia, Francia e Spagna. Nella città francese di Hendaye viene firmata una dichiarazione comune che getta le basi per un'opposizione europea.
 
23/01/10
 
Fotografie:
Italia - www.notavtorino.org/images/web-susa-10-01-23/index.htm 
Francia - http://maillos.jalbum.net/AHTrik%20EZ/
 
Carta di Hendaye: Dichiarazione comune
 
23 Gennaio 2010
 
Questa dichiarazione è stata redatta da associazioni di diversi paesi (Francia, Spagna, Italia) che si battono contro i progetti TAV (Treno ad Alta Velocità) che si riuniscono oggi per unire le forze e fare ascoltare la propria voce.
 
In tutti questi paesi e regioni si sono costituite associazioni e movimenti contrari alla costruzione di nuove linee ferroviarie passeggeri ad AV e linee merci rapide ad alta capacità e di grandi dimensioni.
 
L'opposizione dovrà quindi superare il quadro locale e diventare europea, perché ritroviamo gli stessi problemi.
 
Noi, cittadini, associazioni e movimenti provenienti da diversi paesi (Francia, Spagna, Italia) in lotta contro i progetti TAV
 
Ci rendiamo tutti conto che:
 
- questi progetti costituiscono per i territori attraversati un disastro ecologico, socio-economico e umano; la distruzione di aree naturali e terreni agricoli, nuovi corridoi di degrado e di inquinamento ambientale con rilevanti conseguenze negative per i residenti locali,
 
- questi progetti non tengono in considerazione la partecipazione delle popolazioni al processo decisionale; denunciamo l'opacità con la quale agiscono i governi di fronte al profondo dissenso sociale e comunale e il disprezzo degli argomenti e delle proposte dei cittadini,
 
- la motivazione ufficiale per la costruzione di queste nuove linee si basa sistematicamente su ipotesi di traffico e di redditività socio-economica false, così come di una sottovalutazione dei costi per una migliore "vendibilità" di progetti il cui valore reale non è stato dimostrato. Numerosi studi hanno dimostrato al contrario l'irrilevanza di questi progetti in termini economici e sociali (Essig relazioni in Gran Bretagna, Bermejo nei Paesi Baschi meridionali, Citec nei Paesi Baschi settentrionali, Brossard 1998 et Ponts et Chaussèes 2003 nel Rodano-Alpi, Quaderni dell’Osservatorio Tecnico della linea Lione - Torino, - organismo italiano -), e le relazioni della Corte dei conti francese e italiana.
 
- la priorità è data al TAV, cha ha un costo enorme, a scapito del traffico locale e alla manutenzione e sviluppo delle reti ferroviarie esistenti, che non sono né curate né ottimizzate per sviluppare il trasporto merci che permette di servire le economie dei territori e un trasporto pubblico accessibile a tutti.
 
- mettiamo in discussione l'espansione aberrante del trasporto scatenata dal capitalismo globale che non ha consentito uno sviluppo uniforme locale, ma ha favorito invece la concentrazione abnorme di traffico e la delocalizzazione selvaggia della produzione.
 
Tutti noi chiediamo:
 
- alla Commissione europea e al Parlamento europeo, promotori delle politiche dei trasporti dell'Unione europea sulle medie e lunghe distanza, di aprire una riflessione sull’assurdità e la non necessità di grandi infrastrutture (TAV, autostrade, ampliamenti degli aeroporti, super-porti ...) e una profonda revisione della strategia dell'Ue in materia di trasporto (TEN-T Trans European Networks - Trasporti).
 
- ai governi di Francia, Italia e Spagna la cessazione immediata delle attività e dei progetti TAV e l’apertura di un vero dibattito pubblico uniforme a livello europeo sul modello di trasporto, di sviluppo dei territori e sociale che sono alla base dell’incremento incontrollato del TAV.
 
Noi affermiamo che le soluzioni si possono trovare:
 
-         nell’ammodernamento, manutenzione e ottimizzazione delle linee esistenti, che rappresentano l'alternativa più accettabile dal punto di vista ambientale e un costo finanziario molto inferiore rispetto alla costruzione di nuove linee, soluzioni già proposte nel " Libro bianco di Delors ",
-         nella decrescita dei trasporti connessa ad una profonda trasformazione del modello economico e sociale, dando la priorità alla prossimità e alla rilocalizzazione dell'economia,
-         nell’attribuzione del processo decisionale alle popolazioni direttamente interessate, fondamento della vera democrazia e dell'autonomia locale nei confronti di un modello di sviluppo imposto.
 
Firmatari della Carta - www.voiesnouvellestgv.webou.net/document/Charte/Lessignatairesdecharte23janvier.doc -
Versione in francese - www.voiesnouvellestgv.webou.net/document/Charte/Chartedhendaye.doc 
Versione in basco - www.voiesnouvellestgv.webou.net/document/Charte/Adierapenkomuna.doc
Versione in inglese - www.voiesnouvellestgv.webou.net/document/Charte/Jointdeclaration.doc

Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.