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Pandemia e capitalismo

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

11/05/2020

Per la salute e i diritti dei lavoratori, la lotta dei Partiti Comunisti e Operai contro le politiche e le crisi del sistema capitalista!

Intervento del Segretario della Commissione Internazionale del PCRF alla teleconferenza del 10 maggio 2020, organizzata dall'Iniziativa Comunista Europea che ha riunito 24 Partiti Comunisti e operai dell'Europa.

Cari compagni,

Vorrei iniziare rendendo omaggio al sacrificio di milioni di soldati, partigiani e combattenti antifascisti sovietici e di altri paesi, nel 75° anniversario che abbiamo celebrato ieri della vittoria sul fascismo.

Per quanto riguarda la pandemia, dall'inizio della crisi, il governo francese ha scelto la strategia della menzogna. Sarebbe stato possibile gestire l'emergenza sanitaria in modo diverso e con un numero di morti molto inferiore.

La maggior parte dei decessi Covid-19 sono il risultato di politiche sanitarie irresponsabili. Questa epidemia ha ucciso decine di migliaia di persone, morti evitabili, se questa disastrosa politica della salute pubblica attuata nell'interesse del grande capitale da tutti i governi che si sono susseguiti, non fosse stata perseguita da molti anni.

In Francia, i tagli di bilancio per il sistema ospedaliero nell'ultimo decennio ammontano quasi a 12 miliardi di euro, pianificati da diversi governi anno dopo anno. Questa cura di austerità si è intensificata fortemente durante il mandato quinquennale di François Hollande ed è rimasta a un livello elevato con l'arrivo al potere di Emmanuel Macron. Tanti strumenti sono quindi mancati per affrontare l'epidemia di coronavirus, mentre gli operatori sanitari si scontrano da anni con la mancanza di posti letto e personale.

L'austerità negli ospedali è pianificata attraverso uno strumento di bilancio chiamato ONDAM: Obiettivo Nazionale di Spesa per l'Assicurazione Sanitaria. L'ONDAM è stato creato per contenere le spese sanitarie e corrisponde a una logica di bilancio primario, piuttosto che a una logica di cura. Gli ospedali si sono adattati tagliando le loro spese. Ciò ha comportato una riduzione del personale e del numero dei posti letto. Circa il 40% dei posti in rianimazione sono scomparsi in trenta anni. E l'ossessione per "scorte zero" ha portato a una mancanza cruciale di equipaggiamento: guanti, mascherine, test, in particolare.

In questa crisi, la propaganda dei media borghesi svolge un ruolo importante. I mezzi di comunicazione del servizio pubblico sono al seguito dei governi borghesi e gli altri media appartengono a grandi gruppi industriali o a miliardari. Il trattamento mediatico di questo virus lo ha reso una specie di disastro apocalittico con una serie di indicatori che hanno generato uno stato di terrore nella popolazione.

Tutta l'epidemiologia infettiva ci insegna che ciò che è stato fatto è l'opposto di ciò che sarebbe dovuto fare; era importante non confinare l'intera popolazione così com'è stato fatto. Era necessario rilevare molto rapidamente la presenza della malattia, identificare le persone contagiose e isolarle fino a quando non lo fossero più. Ma la scelta fatta ha causato enormi perdite nella popolazione. Il governo e i media presentano il virus come l'unica causa della crisi sanitaria. Ma è soprattutto l'annientamento del sistema ospedaliero e i tagli al bilancio, conseguenza delle politiche di classe della borghesia, all'origine di questa situazione: distruzione degli ospedali pubblici e delocalizzazione delle industrie mediche che ha indebolito la catena di produzione e distribuzione di prodotti essenziali, la speculazione praticata dai monopoli nella distribuzione di questi prodotti, questi alcuni degli effetti dannosi tra gli altri. Lo Stato sta cercando di nascondere la propria responsabilità dietro la natura parassita del virus.

Dall'anno 2000, ci sono stati un certo numero di casi di epidemie: Sars, influenza suina, H1N1, estinte ad un certo punto senza misure politiche estese o coercizione paragonabili a quelle attuali. Quindi, quando la malattia è scoppiata in Cina, il governo non ha adottato le misure necessarie per creare una situazione che ostacolasse la diffusione del virus. Quando si è affermata come epidemia, si è visto il suo livello reale di gravità, in sé né insignificante né terrificante, ma questo livello ha colpito un sistema sanitario ovviamente sottosviluppato e ha assunto le proporzioni che conosciamo. Così si è stretto il cappio, privando intere popolazioni delle loro libertà fondamentali, accompagnate da menzogne di stato, come quella che, per nascondere la cattiva gestione, affermava che le mascherine erano inutili.

Il sistema capitalista, il modo di produzione e di vita che genera, sono alla base del problema sanitario evidenziatosi. L'inquinamento atmosferico uccide 790.000 vittime all'anno in Europa e, ovviamente, sono persone della classe operaia e delle classi inferiori, che sono le prime vittime, perché spesso residenti presso le grandi vie di comunicazione, non avendo la possibilità di vivere altrove. Le persone la cui salute è indebolita dall'assenza di una politica sanitaria e dalla massiccia esposizione a reali fattori di rischio quali: cibo spazzatura, inquinamento, stress e stile di vita sedentario, si sono trovate gravemente esposte al Covid-19 .

La fine dell'isolamento previsto per l'11 maggio in Francia, e per il quale non sono assolutamente soddisfatte le condizioni sanitarie, permette un nuovo insopportabile attacco contro la classe operaia che dovrà andare a lavorare nonostante la circolazione ancora attiva del virus. Ciò è dimostrato dalla ripresa immediata e prioritaria della scuola dei bambini più piccoli, contro la quale gli insegnanti si ribellano e rifiutano che i loro istituiti vengano utilizzati come centri diurni in modo che la forza lavoro possa riprendere l'attività. Tutti gli strati popolari sono soggetti alla necessità del capitale di rilanciare l'accumulazione di plusvalore.

Un'altra domanda è quella del crescente autoritarismo degli stati borghesi. Il governo Philippe ha promulgato la cosiddetta legge sullo "stato di emergenza sanitaria", in base alla quale l'esecutivo può decretare le misure relative alla crisi sanitaria senza passare attraverso l'Assemblea nazionale. Il primo effetto è la sospensione delle 35 ore settimanali nei settori che ne avranno bisogno e l'implementazione di possibili settimane di 60 ore di lavoro! Inoltre, i datori di lavoro ribadiscono con incredibile aggressività la loro proposta di "ammorbidire il codice del lavoro". Alla classe operaia è accettare l'incertezza e la miseria. Questa politica aggressiva e autoritaria dimostra il legame diretto tra l'esigenza pressante del capitale di rilanciare la macchina produttiva e le terribili perdite per la classe operaia di tutti i paesi. Rivela anche che le contraddizioni all'interno della borghesia si stanno accumulando, in un processo di fascistizzazione che, se non prevenuto, potrebbe portare a un'esplosione reazionaria e alla creazione di aperte dittature del capitale monopolistico.

Il confinamento non è solo un ostacolo alla libertà di movimento, è anche un ostacolo alla libertà di manifestare, alla libertà di riunirsi, allo sciopero e all'azione politica. La ricchezza dei legami sociali che le persone mantengono ha una grande importanza per la loro salute. Il capitalismo ha ancora una volta mostrato il suo volto barbaro, isolando centinaia di migliaia di persone in modo duraturo. Il contenimento è la conseguenza delle politiche del capitale e il capitale ne ha approfittato per ridurre le libertà e i diritti dei lavoratori. Il Covid-19 fa da catalizzatore della tossicità del sistema capitalista, un sistema che privilegia gli interessi privati della classe dominante piuttosto che la vita di milioni di persone.

La necessità di abbattere questo sistema si pone in maniera urgente. In occasione di questa crisi, dobbiamo smantellarlo, per i lavoratori, perché la situazione attuale può aprire la strada al rafforzamento del carattere autoritario dello stato e alla fascistizzazione. La priorità dei governi è proteggere il capitalismo monopolistico in ciascun paese e nei mercati finanziari globali. In Francia, gli aiuti alle imprese ammontano a 300 miliardi di euro e i 24 miliardi previsti per il sostegno dei lavoratori per le conseguenze della crisi saranno ampiamente rimborsati dai lavoratori stessi, attraverso la caduta dei salari reali, delle pensioni, all'aumento dell'orario di lavoro, la messa in discussione delle ferie pagate, la ridefinizione dell'età pensionabile, ecc.

Il capitalismo produrrà altre catastrofi. Questo è il motivo per cui dobbiamo intensificare la lotta contro questo sistema che è diventato intollerabile, al fine di fermare la spirale infernale di crisi per cui il capitalismo fa sempre pagare i lavoratori, nel nostro paese come su scala internazionale.


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