In una dichiarazione, il gruppo del Partito Comunista di Grecia (KKE) al Parlamento europeo denuncia la recente risoluzione - adottata congiuntamente dal Partito Popolare Europeo (PPE), dai Socialisti (S&D), dai Liberali, dall'estrema destra e dai Verdi - sulla situazione in Siria.
La risoluzione [qui in italiano, ndt], emanata in occasione dell'attentato terroristico alla chiesa greco-ortodossa di Mar Elias a Damasco, "è un tentativo di ripulire l'immagine del governo reazionario dei jihadisti, che nei panni euro-atlantici si sono imposti sul popolo siriano a seguito dei duraturi interventi degli Stati Uniti - NATO - UE e all'assistenza militare di Turchia e Israele che occupano anche territori siriani", si legge nella dichiarazione del KKE, che aggiunge:
"L'UE ha dato le sue credenziali al regime jihadista, proprio come ha fatto il governo di Nuova Democrazia, con la visita del ministro degli Esteri Gerapetritis a Damasco. I partiti che hanno firmato la risoluzione si assumono grandi responsabilità per il loro sostegno al regime jihadista e perché questo sta elaborando un 'patto turco-siriano' con la classe borghese turca per la definizione delle zone marittime, che viola palesemente i diritti sovrani della Grecia e di Cipro, secondo un fantomatico 'patto turco-libico'".
Il gruppo KKE al Parlamento europeo osserva inoltre:
"La risoluzione conferma in modo provocatorio il sostegno dell'UE ai jihadisti, ai quali affida la 'transizione politica in Siria basata sui diritti umani', avvia la revoca delle sanzioni e invita l'UE a finanziarli anche attraverso l'istituzione di un 'Fondo per la ricostruzione' della Siria. La risoluzione suscita ilarità quando invita i jihadisti a nominare comitati 'indipendenti' per indagare sui crimini che essi stessi hanno commesso. In altre parole, mette il lupo a guardia delle pecore, pur esprimendo... preoccupazione. La risoluzione si allinea inoltre alla decisione degli Stati Uniti di rimuovere la banda armata jihadista di Al-Jolani dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Il sanguinoso attentato alla chiesa, che fa seguito ai crimini atroci commessi dai jihadisti contro i loro avversari politici, le minoranze etniche e religiose, donne e bambini, mette a nudo l'UE e i governi borghesi che con ipocrisia definiscono la Siria 'paese sicuro' per espellere i profughi sradicati, in base a quanto previsto dal reazionario Patto UE sulla migrazione."
"I popoli possono imprimere una svolta sugli sviluppi, con la loro lotta indipendente, prendendo in mano il proprio futuro, liberi dal barbaro sistema di sfruttamento e dai suoi crimini", conclude la dichiarazione del KKE.
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