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da www.costituentecomunista.it

Caro Ferrero, nessun accordo con PD e UDC

23/12/2009

La Federazione della Sinistra comincia male. Paolo Ferrero, come “segretario di turno”, ha rilasciato un’intervista a “La Repubblica”, in cui si dichiara disponibile ad un’alleanza elettorale con chiunque pur di battere Berlusconi. Non ci stiamo.

Non si sono ancora spenti i riflettori sulla manifestazione nazionale di presentazione della Federazione della Sinistra, che subito Paolo Ferrero, il quale, secondo uno sciagurato accordo “paritario”, dovrebbe ricoprire la carica di segretario per il primo trimestre, seguito, “a turno”, dai “leaders” degli altri tre raggruppamenti che hanno dato vita al patto federativo, assume il potere assoluto e ritiene possibile imporre i propri “desiderata” a un milione di cittadini, i quali, alle elezioni europee, hanno votato per la Lista comunista ed anticapitalista, credendo che si intendesse voltare pagina rispetto alla politica “governista”, portata avanti dallo stesso Ferrero e dai suoi ex compagni di cordata Bertinotti, Vendola, Giordano, con la conseguente scomparsa di tutta l’area comunista dal Parlamento nazionale (e, successivamente, da quello europeo).

Credo che sia opportuno ricordare che il concorso di Ferrero e del suo partito, Rifondazione Comunista, al raggiungimento del 3,4% dei suffragi elettorali, alle europee, è stato poco consistente, se si tiene conto che, in tutte e cinque le circoscrizioni in cui era divisa l’Italia, i candidati che hanno ottenuto più voti appartenevano al Partito dei Comunisti Italiani e che il segretario di Rifondazione ha deciso, con “lungimiranza”, di non candidarsi, per evitare di essere superato come numero di preferenze da qualche altro candidato di area PdCI.

Ma il buon Paolo pretende di comandare e di mettere tutti di fronte al fatto compiuto. Pare che questo sia il prezzo della sua adesione alla Federazione. Un prezzo che ci pare troppo alto e che, comunque, noi non siamo disponibili a pagare. Così egli rilascia un’intervista a “La Repubblica” (21 dicembre 2009), in cui dichiara con sicumera: “Da segretario della Federazione della Sinistra, oltre che di Rifondazione, lancio una proposta a chi ci sta. Un fronte comune per liberarci di Berlusconi, una coalizione di difesa della Costituzione”. L’intervistatore lo incalza: “ Compresi Casini e Di Pietro, oltre al PD?”. E lui risponde con prontezza: “Tutte le forze disponibili. Casini ha già parlato, sostanzialmente, di un nuovo Cnl anti-Berlusconi. Sono d’accordo con lui.”. E ancora il giornalista: “Un fronte comune che si presenti insieme in caso di elezioni anticipate?”. Ferrero va giù sicuro: “Certamente. Con al centro due questioni-chiave. Primo: difesa della democrazia e una legge sul conflitto di interessi. Secondo: una futura legge elettorale, sul modello tedesco, per chiudere con la sventurata stagione del bipolarismo”. L’intervistatore, visto che ormai è entrato in confidenza con l’intervistato, si permette di comunicarci, a nome suo, che Ferrero “è pronto persino ad accettare che sia Pier Ferdinando Casini il candidato alla premiership”.

Paolo Ferrero non ha mai avuto le idee tanto chiare. Nessuno, forse, gli ha spiegato che la religione valdese è inconciliabile con il materialismo storico marxiano. Noi, al contrario, crediamo di avere idee abbastanza chiare, almeno su un punto. Non ci lasceremo portare per mano da Paolo Ferrero ovunque egli vorrà andare. Lo diciamo sin d’ora, perché ognuno intenda: non siamo disponibili a nessuna alleanza elettorale col Partito Democratico, men che mai con l’UDC di Casini e di Cuffaro. E qui ci permettiamo di ricordare al segretario di Rifondazione Comunista che sono ben lontani i tempi in cui, nell’area comunista, i “capoccia”, come lui e i già menzionati Bertinotti, Vendola e Giordano, si alzavano la mattina e dettavano quel che tutti gli altri dovevano fare. Una testa un voto. Nessun altro principio è più giusto e democratico di questo.

Per quanto riguarda gli altri partiti che aderiscono alla Federazione della Sinistra e, in particolare, il Partito dei Comunisti Italiani, li invitiamo a farci sapere che cosa pensano delle dichiarazioni di Ferrero e se le condividono. L’ora delle deleghe in bianco è finita.

Antonio Catalfamo