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- osservatorio - italia - politica e società - 27-04-10 - n. 316
Cuba e il 25 aprile
Non stupisce che il Sindaco di Rivarolo (TO), Bertot (PDL), celebri il 25 Aprile attaccando Cuba. Di certo argomenti come la Resistenza e l’Antifascismo gli sono indigesti, né possiamo aspettarci da lui riflessioni critiche sul razzismo e la violenza di stampo fascista che ancora oggi, anzi oggi più che mai, imperversano nel nostro paese.
Stupisce un po’ di più (ma non troppo…) la risposta “indignata” della Minnuto (PD) che trova la questione fuoriluogo ma si affretta a schierarsi anche lei affermando: “su Cuba, chi in questo momento non sta condannando il governo castrista?” (Sentinella 22/4/10). Beh, qualcuno c’è. Noi, per esempio.
Certo, a Cuba non ci sono “libere” elezioni come da noi, il che segnerebbe un punto a sfavore di Cuba anche se il crescere dell’astensionismo purtroppo ci dice che sono sempre meno gli italiani interessati a scegliere tra due poli che, se non fosse per l’anomalia Berlusconi e le sue leggi ad personam, sarebbero quasi sovrapponibili.
Prendiamo comunque per buono, o migliore possibile, il nostro modello di democrazia (e senza stare a chiederci se in democrazia vince chi ha il programma migliore o chi ha più mezzi, finanziari e mediatici, per raccogliere consenso), vogliamo però renderci conto della reale situazione di Cuba oggi?
Strangolata da un embargo che dura da più di 50 anni; sotto l’attacco del terrorismo della mafia cubana, protetto e foraggiato dagli Usa, che ha già fatto innumerevoli stragi (aerei abbattuti, bombe in bar e ristoranti, ecc); a rischio di invasioni esterne, come il tentativo di sbarco, respinto, alla Baia dei Porci.
A tutto questo aggiungiamo l’investimento del Bilancio Federale Usa (nel solo biennio 2007/2008 ben 45 milioni di dollari, per parlare solo di cifre ufficiali…) per sovvenzionare la dissidenza cubana e sostenere un bombardamento mediatico attraverso canali tv, siti internet, bloggers vari ecc.
A proposito poi delle dissidenza cubana, non escludiamo pregiudizialmente la presenza al suo interno di democratici in buona fede, ma il dato di fondo resta la sua manipolazione e strumentalizzazione da parte dell’imperialismo USA, sempre più ossessionato dal pericolo di perdere il controllo del “cortile di casa”, di un’America Latina cioè che si sta spostando, anche sull’esempio di Cuba, su posizioni alternative e antagoniste. Le “dame in bianco” a Cuba sono chiamate anche “dame in verde”, dal colore del dollaro, dato che, come altri dissidenti, vengono stipendiate per il loro impegno. In quale democrazia è consentito prendere soldi da potenze straniere per fare attività antigovernative?
Quanto poi a Orlando Zapata, detenuto per reati comuni passato alla dissidenza durante la detenzione e morto dopo una sciopero della fame, va detto che la sua morte è sopravvenuta per complicazioni polmonari nonostante le cure mediche più avanzate che gli sono state prestate. Non è morto di botte, senza cure e solo come un cane, come è successo a Cucchi, e non solo, nella nostra democrazia.
Vogliamo davvero che il popolo cubano sia libero di decidere del proprio destino? Allora cominciamo a chiedere che finisca l’assedio/embargo a Cuba e che cessino le interferenze esterne.
Abbiamo però il dubbio che la vera imperdonabile colpa di Cuba non sia tanto la questione democratica (tanto è che sui diritti civili negati in Arabia Saudita, in Egitto, in Turchia o in Israele, quasi nessuno perde il sonno) quanto piuttosto l’aver, da subito, garantito a tutti i cubani sanità e istruzione di qualità, gratuite e pubbliche. Questo non può che suscitare riprovazione bipartisan tra una destra e una “sinistra” che fanno a gara a chi privatizza di più e meglio per portare nella logica di mercato servizi essenziali che dovrebbero invece avere come unico obiettivo il benessere e la crescita delle persone.
25 APRILE 2010
65° della Liberazione
Associazione di amicizia ITALIA-CUBA del Canavese
Federazione della Sinistra del Canavese
Sindacato Autonomo RDB del Canavese
Collettivo Comunista altocanavesano CHE Guevara
CanaveseRosso sito resistente
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