www.resistenze.org - osservatorio - italia - politica e società - 04-05-20 - n. 748

Rotture psicologiche di massa

Tiziano Tussi

03/05/2020

«Uno spettro si aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo.» Logicamente mi è venuto in mente l'attacco fulmineo de il Manifesto del partito comunista di Karl Marx e Friedrich Engels (1848), vedendo in televisione, rete tre, il 30 aprile u.s., il film Il giovane Marx. Ed ho anche pensato che quello spettro a cui i due si riferivano era il sorgere di un movimento che avrebbe avuto una storia reale importante i decenni a venire e che ora, invece, è tutto quelle che rimane dopo quella storia.

Lasciamo perdere la discussione attorno alla natura di classe della Cina, ora, e di altri Paesi che ufficialmente si dicono comunisti. Dato che la spettralità riguarda l'Europa limitiamoci a quella. Ed ancora di più limitiamoci all'Italia ed all'Italia che sta attraversando una pandemia, che ha un prima, un durante ed un dopo, come ogni altro fenomeno sociale e storico ha. Un'origine, cause che la producono, una vita del fenomeno, e conseguenze successive.

Cosa dovrebbe fare la società che la sta attraversando, la nostra società? Cosa dovrebbero fare le intelligenze, in questo frangente? Difficile a dirsi, ma sicuramente ovvio nella sua configurazione: dovrebbero fare qualcosa!

Questa pandemia, lo abbiamo già detto in altri articoli, specialmente in Resistenze, ha scoperchiato un velo di carta velina sui nostri buchi sociali. Ora tutto ciò che abbiamo sopportato da decenni, per molte ragioni, che si possono definire come il quieto vivere, è venuto tragicamente alla luce. Migliaia di morti e di ammalati in tutto il Paese senza che nessun esponente della classe politica, nessun partito presente in Parlamento, nessuna organizzazione padronale, sindacale e di volontariato, abbiano potuto veramente trovare rimedi efficaci in tempi sopportabili. Lo ha fatto una popolazione confusa e martoriata, formata da italiani cittadini a tutti gli effetti, italiani quasi cittadini, ma non con gli stessi diritti, e non italiani senza diritti.

Ora si intravvede una fine del periodo speciale, ma non possiamo dire ancora quando questo sarà veramente. Ed intanto le intelligenze cosa faranno? Ecco. Nelle società degli ultimi decenni l'assenza delle stesse si è potuta notare pesantemente. Non descriviamo per l'ennesima volta la nostra surreale situazione di un Paese guidato da un esponente che è stato inventato nel 2018 e che si trova a discutere di questioni strategiche con i massimi esponenti politici del mondo. I quali evidentemente lo ascoltano quale risultato della nostra miserrima situazione politica.

I partiti che ora sono al parlamento arrancano dietro ad un'azione giornaliera, diuturna, che al massimo arriva al tempo della successiva apparizione televisiva o dell'intervista sui quotidiani o all'uso sfrenato dei social per dire a sé stessi di esistere. E sempre per forzature continue pour épater le bourgeois (in pratica - per sorprendere ad ogni costo) e dare l'impressione che esista il proprio pensiero politico. Un pensiero ed un'analisi del potere e della sua gestione che abbia il respiro di qualche ora o pochi giorni: più in là evidentemente sono incapaci di andare.

Certo, già scritto, un'epidemia non è prevedibile ma noi, come Paese, dovremmo essere previdenti, sempre. E come si vede la sanità migliore del mondo si è rivelata talmente piena di buchi che di fatto ha prodotto in Italia, più o meno, quello che anche in altri Paesi, senza la sanità migliore del mondo, è accaduto. Perciò almeno la smettessero i nostri politici, dal ministro di riferimento in giù, di essere inutilmente patriottici su buchi macroscopici.

Ma ancora di più. Dopo mesi di isolamento l'equilibrio psicologico di massa dà segni di turbamento e di perturbamento. Dovremmo attrezzarci, noi intelligenze individuali e collettive, ad uscire meglio di quanto siamo entrati in questo periodo di delirio. Uscire meglio di quanto siamo entrati in questo lungo, lungo periodo di idiozia politica.

Il Manifesto del Partito Comunista termina con Proletari di tutti i Paesi unitevi. L'unione degli sforzi verso la risoluzione intelligente di tematiche sociali è necessaria. L'uso della razionalità, del pensiero critico, di risoluzioni che possano stare in piedi nel tempo non è possibile perseguirla con il rincorrere guadagni personali o di piccoli gruppi, o con l'accettare banalità sociali e modi di dire, di accettare un uso irrazionale, dimenticandosi la massima aristotelica che l'uomo è un animale sociale. Ed è su questo terreno che occorre agire.

Non solo la cultura di classe ma persino un beato illuminismo culturale e politico è stato distrutto per darci in cambio droghe sociali che rovinano la nostra capacità di discernimento. Droghe che permettono momenti di pseudo felicità ma che non rimangono vive che per pochi lassi di tempo: gioco del calcio a tutto spiano, droghe di ogni tipo, rincorsa all'effimero, al lusso, alla ricetta che piace di più, alla farsa della difesa di nicchie sociali ultra borghesi. Tutto per dimenticare le sofferenze, le disgrazie personali - handicap di vario genere - la morte.

Ora quelle sofferenze, con la pandemia che ci soffoca, sono ritornate tremendamente in primo piano e ci chiedono: ed allora, cosa è stato fatto in tutti questi ultimi decenni? La risposta deprimente è solo questa: nulla o poco più! Quindi dobbiamo prepararci per non essere presi, all'uscita del tunnel pandemico, ancora con le vecchie sirene di sistema in funzione.

Dobbiamo prepararci per costruire una decenza sociale che faccia presa. E basta con i distinguo deficienti - dal verso deficere - con le sottigliezze da capre azzoppate. Abbiam un mondo intero da conquistare e da ridefinire. Siamo stati ricacciati in una situazione preilluministica, ricominciamo almeno da li. Tutti quanti, tutte quante le intelligenze assieme, per l'umanità. Ricordate: "L'internazionale, futura umanità".


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