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La spocchia dell'imperialismo Italiano

Scintilla n. 151 | piattaformacomunista.com

14/02/2025

Molto si è scritto e detto a proposito della visita a Mar-a-Lago, la residenza privata di Donald Trump, della presidente del consiglio italiana, mediata da Elon Musk, che avrebbe dato impulso a un contratto di 5 anni con Space X, per la fornitura al governo italiano di servizi di telecomunicazione "sicuri" (ovvero spalancati al grande orecchio della NSA).

I colloqui vanno inquadrati in uno scenario di accresciuta rivalità fra potenze imperialiste.

L'Unione europea affronta una severa competizione nella corsa allo spazio con gli Stati Uniti e la Cina.

Le ambizioni di autonomia nel settore spaziale da parte dell'Unione europea si sono scontrate con le ambizioni a primeggiare dei capitali finanziari particolarmente della Francia e della Germania.

Il progetto Iris2 della UE è la risposta ai progetti Starlink, Amazon Kuiper e One Web.

Il progetto che dovrebbe entrare in funzione nel 2030, mira a creare una rete satellitare multi-orbitale per le comunicazioni militari e commerciali degli Stati membri.

Ufficialmente il progetto prevede uno stanziamento complessivo di 10,6 miliardi di euro, provenienti prevalentemente dal bilancio comune dell'unione e dall'ESA e sussidiariamente dall'industria privata e dagli operatori delle telecomunicazioni.

Ma nulla impedisce che lo stanziamento sia incrementato in prosieguo di tempo e a spese del bilancio comune.

Un fiume di denaro viene incanalato in nuove tecnologie da utilizzare nelle guerre imperialiste di aggressione e per sostenere l'industria bellica, arricchendo i profitti dei produttori di armi, così come nel campo della manipolazione dell'opinione pubblica.

I rapporti tra l'Italia e SpaceX di Elon Musk non sono nuovi. Già attivo in Italia dal 2021, Starlink serve circa 50.000 clienti, secondo le notizie diffuse dalla stampa borghese.

Non è da escludere il fatto che si sia voluto manifestare spettacolarmente l'insoddisfazione del capitale di monopolio nazionale per il grado in cui è stato associato al consorzio industriale responsabile di Iris2, denominato Space Rise, dove certamente prevalgono i monopoli francesi e tedeschi dell'industria aerospaziale e delle telecomunicazioni.

Il contratto con il consorzio industriale ha una durata minima di dodici anni, imposta dalle società partecipanti presumibilmente in relazione al tempo di ritorno del capitale d'investimento privato anticipato.

L'Italia imperialista potrà gloriarsi di dare ospitalità ad uno dei tre centri di controllo di Iris2 presso il Centro Spaziale del Fucino - ufficialmente per il fatto di essere situato geograficamente in una posizione centrale. Dovrebbe quindi correre il rischio di una duplicazione, di difficile sostenibilità.

Nulla vi è di definitivo, certamente.

Ma è possibile ritenere che la diffusione sulla stampa di trattative in corso con SpaceX servano all'industria aerospaziale nazionale per cercare di ottenere una parte maggiore dei profitti speculativi promessi da questo consorzio industriale europeo assistito dal bilancio comune.

L'imperialismo statunitense ha a lungo sostenuto la sua continua crescita e il guadagno complessivo dei suoi monopoli attraverso l'espansione dei suoi mercati nel mondo.

Tuttavia, nell'attuale periodo di declino della superpotenza USA, oltre all'aumento della concorrenza con altre forze imperialiste, la capacità di espansione del capitalismo monopolistico statunitense è diventata sempre più limitata.

L'Italia non è in grado di svolgere il ruolo che gli Stati Uniti chiedono ad essa di esplicare nell'UE. Le esagerate lodi trumpiste all'"invitata" dama italiana che avrebbe conquistato non l'Italia sola, ma addirittura l'Europa, stanno a dimostrarlo.

Queste dichiarazioni, d'altra parte, vengono utilizzate per dare l'apparenza che non esiste fra i due Stati alcun contrasto, cosa impossibile nel periodo dell'imperialismo.

I capitalisti italiani mostrano maggiore aggressività poichè la ricerca di mercati di sbocco e materia prime si fa più urgente e la crisi interna va aggravandosi.

Il tentativo di stabilire, da parte della borghesia imperialista italiana, una propria sfera d'influenza nella regione del "Mediterraneo allargato", presso i regimi reazionari asserviti all'imperialismo, in concorrenza con i paesi più forti dell'Unione europea, è il leit-motiv di numerosi viaggi della presidente del consiglio italiana.

D'altro canto, ogni frattura all'interno dell'organismo rivale dell'Unione europea è di giovamento alla politica di conservazione del dominio statunitense.

La politica reazionaria, antidemocratica e violenta negli Stati Uniti, sprona gli elementi più sciovinisti, imperialisti e bellicisti del capitale finanziario d'Europa e del mondo.  Meloni sguazza  in questa marmaglia per mantenersi al potere. Ma ciò non fa che aumentare lo scollamento fra oligarchia e grandi masse, la sfiducia nelle istituzioni borghesi.

La classe dominante perde sempre più il suo consenso in ampi strati sociali disorientati e disgregati, il suo potere diventa maggiormente coercitivo, militarizzato, repressivo.

Risuonano attualissime le parole di Gramsci: "La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati".

L'uscita dall'interregno è il compito che si pone a tutti i proletari rivoluzionari.

A tal fine occorre forgiare l'organizzazione politica indipendente e rivoluzionaria della classe, decisa a dare battaglia nel terreno stesso in cui il vecchio e il nuovo s'incontrano e si scontrano.

Da "Scintilla" n. 151, febbraio 2025


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