www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 17-11-09 - n. 295

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Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare  
 
Consiglio Mondiale della Pace (World Peace Council) 
Riunione del Comitato esecutivo 
Damasco, 23-25 ottobre 2009
 
Risoluzioni
 
§ Risoluzione sulla solidarietà con la Corea 
§ Risoluzione in solidarietà con le vittime del "Agente Orange" in Vietnam 
§ Risoluzione sul ruolo perturbatore della pace degli USA in Pakistan 
§ Risoluzione di solidarietà con il popolo palestinese 
§ Risoluzione di solidarietà con la Siria 
§ Risoluzione sulla questione di Cipro
 

 
Risoluzione sulla solidarietà con la Corea
 
Avvertendo una grande inquietudine per l’aggravarsi del confronto militare e della tensione nella penisola coreana a causa delle manovre di forze ostili, compresi gli Stati Uniti, volte a minacciare la pace e la sicurezza nella penisola coreana,
 
Riconoscendo come una delle attuali questioni centrali per la pace e la sicurezza dell'Asia e del resto del mondo quella di giungere alla riunificazione, alla pace e alla stabilità nella penisola coreana,
 
Accogliendo favorevolmente il fatto che un brillante futuro si è aperto per la riunificazione, la pace e la prosperità della Corea con l'adozione della Dichiarazione congiunta del 15 giugno e con la Dichiarazione del 4 ottobre,
 
Sottolineando che il principio di equità della sovranità chiarito nelle leggi internazionali, inclusa la Carta delle Nazioni Unite deve essere osservato in maniera rigorosa nelle le relazioni internazionali,
 
La Riunione del Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace, dichiara quanto segue:
 
-         Gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare l’anacronistica politica ostile verso la RPDC e rispondere positivamente ai colloqui RPDC-USA per la normalizzazione dei rapporti con la RPDC.
 
-         L’Accordo di armistizio coreano dovrebbe essere sostituito da un concreto processo di pace, le truppe Usa che stazionano in Corea del Sud dovrebbero essere ritirate e tutte le aggressive esercitazioni di guerra interrotte.
 
-         La Corea dovrebbe essere riunificata in modo indipendente e pacifico, sulla base della storica Dichiarazione congiunta del 15 giugno e della Dichiarazione del 4 ottobre, le quali sono state riconosciute e sostenute dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
 
-         La Corea dovrebbe essere denuclearizzata e diventare una zona libera da armi nucleari
 
-         Ci appelliamo ai popoli amanti della pace e alle organizzazioni del mondo per lanciare in modo esteso attività internazionali di solidarietà per sostenere la causa di giustizia del popolo coreano nel 2010, che segnerà il 65° anniversario della divisione della Corea da parte di forze straniere, il 60° anniversario dalla provocazione della Guerra di Corea ed il 10° anniversario dell’emissione della Dichiarazione congiunta del 15 giugno.
 
Damasco, Siria 
Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace 
25 ottobre 2009 
 
 
Risoluzione in solidarietà con le vittime del "Agente Orange" in Vietnam
 
Il 10 agosto è il giorno in cui le truppe degli Stati Uniti iniziarono a irrorare sostanze chimiche contenenti la mortale diossina "Agente Orange" sul suolo vietnamita. Tale operazione è durata dieci anni durante i quali sono stati utilizzati più di un milione di litri di sostanze chimiche.
 
La diossina "Agente Orange", dopo 40 anni sta ancora causando danni al popolo del Vietnam e non solo alla prima generazione, ma anche le generazioni successive soffrono di molti tipi di disturbi. Oggi più di 3 milioni di persone sono vittime del "Agente Orange", 300 mila delle quali gravemente sofferenti.
 
Quanto detto sopra costituisce la grande conseguenza della guerra degli Stati Uniti in Vietnam e, seppur finita da più di 30 anni, la sofferenza continua.
 
Il Consiglio Mondiale della Pace esprime la propria solidarietà e sostegno alle vittime della guerra e alle loro famiglie.
 
Il Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace dichiara il 10 agosto Giorno della solidarietà con le vittime vietnamite della diossina "Agente Orange" e invita tutti i membri del WPC e l'intero Movimento mondiale per la Pace a intraprendere iniziative a sostegno di questa causa.
 
Damasco, Siria 
Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace 
24 ottobre 2009
 

 
Risoluzione sul ruolo perturbatore della pace svolto dagli USA in Pakistan
 
La Riunione del Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace condanna fermamente il ruolo antipopolare svolto dagli USA in Pakistan. L'imperialismo ha adottato la politica ostile di creazione di un’isteria di guerra, dopo il tilt verificatosi nel 1991 nell’equilibrio delle potenze mondiali, a favore delle forze imperialiste guerrafondaie guidate dagli Stati Uniti d'America. Questa politica è stata perseguita costantemente.
 
Iraq e Afghanistan sono stati occupati in nome della cosiddetta guerra contro il terrorismo. Il Pakistan sta rapidamente diventando il prossimo obiettivo. Le creature dell'imperialismo, i talebani, hanno creato un clima di terrore in tutto il Pakistan. Questa situazione è stata utilizzata come giustificazione per le aperte e coperte attività americane di destabilizzazione dell'area.
 
Sono stati effettuati attacchi con droni [aerei senza pilota] all’interno del Pakistan. Ambasciate e consolati degli Stati Uniti a Islamabad, Karachi e Peshawar vengono convertite in complessi militari. Eserciti privati, come Black Water e XE stanno apertamente operando in Pakistan sotto il patrocinio americano. Questa Riunione del Consiglio Mondiale della Pace domanda che l'indipendenza e la sovranità del Pakistan siano pienamente rispettate. Esige l'immediata evacuazione delle basi ed il ritiro delle forze militari regolari e private dal territorio pakistano e la cessazione degli attacchi aerei a mezzo dei droni.
 
Damasco, Siria 
Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace 
24 ottobre 2009
 

 
Risoluzione di solidarietà con il popolo palestinese
 
A seguito della gravissima situazione in Medio Oriente e del blocco dei modi per raggiungere una soluzione politica del conflitto arabo-israeliano, a causa della politica sionista di Israele e dell'imperialismo mondiale e del flagrante rifiuto in corso da parte di Israele delle risoluzioni della legittimità internazionale, in particolare le risoluzioni 242, 338 e 194, che prevedono il ritiro completo dai territori arabi occupati nel 1967, il Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace ha adottato la seguente risoluzione:
 
-         Considerando che la politica israeliana, basata sull’usurpazione e sulla violazione della legalità internazionale, è divenuta più intransigente ed estrema dopo la formazione del governo Netanyahu, che brandisce il motto dello Stato razzista ebraico in Israele, che semplicemente significa l'espulsione di altri quasi 1,5 milioni di palestinesi dalla loro terra per via della loro origine araba, il Consiglio Mondiale della Pace esprime piena solidarietà con la giusta lotta del popolo palestinese, il suo diritto al ritorno nella propria patria, il diritto all’autodeterminazione e a stabilire il suo Stato nazionale indipendente e sovrano, con Gerusalemme Est come capitale, ed il rimpatrio dei rifugiati profughi, secondo la Risoluzione 194 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il rilascio di tutti i detenuti e la rimozione di tutti gli insediamenti. Il Consiglio Mondiale della Pace afferma anche il diritto del popolo palestinese a resistere alle forze di occupazione nei territori palestinesi e negli insediamenti
 
-         I membri del Comitato esecutivo fanno appello a tutte le forze di pace, le organizzazioni popolari e civili, le associazioni per i diritti umani, per la tutela ambientale e a tutti gli altri movimenti sociali di tutto il mondo affinché siano esercitate tutte le pressioni necessarie perché i criminali di guerra israeliani vengano processati per i ripetuti massacri commessi contro il popolo palestinese nel corso di molti anni, e perché vengano intrapresi tali processi con i vari organismi internazionali.
 
-         Tutte le parti e le fazioni del popolo palestinese hanno sofferto l'occupazione. Pertanto, chiediamo di far andare avanti il Rapporto Goldstone in tutte le organizzazioni e gli organismi mondiali, al fine di assicurare alla giustizia i comandanti e i generali dell’occupazione le cui mani sono macchiate con il sangue del popolo palestinese, in modo che questi criminali possano essere puniti per i loro crimini contro l'umanità.
 
-         I membri del Comitato esecutivo confermano il loro sincero invito rivolto a tutti i gruppi palestinesi a porre fine allo stato di divisione tra le loro fila; esso serve solo all'imperialismo e al sionismo. Una reale unità nazionale palestinese è la sicura garanzia per sconfiggere tutte le trame imperialiste e conseguire i diritti del popolo palestinese.
 
Damasco, Siria 
Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace 
24 ottobre 2009
 

 
Risoluzione di solidarietà con la Siria
 
Nella riunione a Damasco il 23-25 Ottobre 2009, il Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace ha discusso della situazione in Medio Oriente e delle minacce e pericoli a cui questa regione è esposta a causa delle politiche e pratiche terroristiche aggressive, espansioniste e razziste di Israele, nonché dei piani e progetti imperialisti-sionisti, che vogliono imporre l'egemonia israelo-americana ed i suoi piani di espansione, saccheggiare le risorse regionali, il petrolio in particolare, e controllare la sua posizione strategica.
 
I delegati hanno espresso il loro rifiuto e la condanna di tali piani e della politica espansionistica e aggressiva di Israele che si incarna nella sua continua occupazione delle alture siriane del Golan, costruendo insediamenti in quel luogo, rubando le sue acque, annettendola, imponendo leggi israeliane su di essa, sfruttando le sue risorse, cercando di giudeizzarla, perpetrando le peggiori forme di oppressione criminale e di terrorismo contro la sua popolazione, ribellandosi alle relative risoluzioni dell’ONU e ostacolando il raggiungimento di una pace giusta e complessiva nella regione.
 
I delegati evidenziano che tali atti aggressivi e queste palesi e gravi violazioni delle leggi internazionali, delle convenzioni e risoluzioni da parte di Israele saranno respinte e l'annessione di altre terre con l'uso della forza, condannate. Vengono inoltre respinte le disposizioni che stanno cambiando gli aspetti geografici e demografici delle terre occupate e la costruzione di insediamenti su di esse.
 
Tali misure vengono considerate nulle.
 
I lavori della Riunione si sono soffermati sulla campagna di pressioni e minacce cui la Siria è sottoposta poiché resiste ai piani e progetti imperialisti-sionisti, si appella e difende i suoi diritti e la causa della pace e della giustizia nella regione, respinge la politica dei diktat e dell’imposizione di condizioni, oltre a sostenere i popoli che resistono all’aggressione e occupazione delle loro terre.
 
I delegati hanno espresso il loro grande apprezzamento per la fermezza mostrata dalla Siria e per il ruolo fondamentale nella resistenza a questi piani, come per i suoi sforzi volti a stabilire una pace giusta e complessiva nella regione. Hanno espresso il loro sostegno e la ferma solidarietà con la Siria. Essi hanno rimarcato la richiesta che Israele si ritiri dalle alture siriane del Golan e dalle terre occupate palestinesi e torni alla linea del 4 giugno 1967, la creazione dello Stato palestinese con Gerusalemme Est come sua capitale, il ritorno dei profughi alle loro case ed il ritiro delle forze israeliane dai restanti territori libanesi occupati nelle fattorie di Shabaa e nelle colline di Kafrshouba. Hanno inoltre sottolineato che la causa della liberazione delle alture siriane del Golan è parte indivisibile del conflitto arabo-israeliano. Essi hanno rinnovato il loro appello a tutte le forze pacifiste nel mondo per migliorare la loro solidarietà ed unire gli sforzi per sostenere la causa della liberazione del Golan affinché siano restituite alla madrepatria siriana.
 
Damasco, Siria 
Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace 
24 ottobre 2009
 

 
Risoluzione sulla questione di Cipro
 
Il Consiglio Mondiale della Pace esprime una volta di più il suo forte e fermo sostegno e la solidarietà al popolo di Cipro nella sua lotta pacifica contro l'occupazione, per la liberazione ed una pace duratura.
 
Condanniamo la persistente occupazione di oltre 35 anni da parte della Turchia sul 37% del territorio di Cipro, a seguito di interventi imperialisti e della barbara invasione turca nel 1974.
 
Il Consiglio Mondiale della Pace chiede l'applicazione di tutte le risoluzioni relative alla questione di Cipro prese dalle Nazioni Unite e dal Consiglio di Sicurezza.
 
Il Consiglio Mondiale della Pace chiede la cessazione dell’occupazione turca, il ritiro dall'Isola di ogni esercito straniero, incluse le basi britanniche, ed il rispetto dei diritti umani di tutti i ciprioti.
 
Sosteniamo fortemente la procedura dei negoziati diretti tra i due leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota, che sono iniziate nel settembre del 2008, e siamo felici di osservare che sono stati realizzati progressi importanti.
 
Allo stesso tempo condanniamo l'atteggiamento della Turchia, che non solo non osserva le risoluzioni internazionali ma applica anche stretti limiti al leader della comunità turco-cipriota per quanto riguarda la procedura di negoziato diretto tra le due comunità. Questo rende molto difficile l’impegno dei due dirigenti delle comunità per raggiungere una equa soluzione ed è una minaccia alla pace.
 
Il Consiglio Mondiale della Pace afferma con slancio il sostegno al presidente e al governo di Cipro nel loro enorme sforzo diretto ad una soluzione di tipo federale bi-nazionale delle due comunità, con una sovranità, una cittadinanza, una entità internazionale, che garantisca i diritti umani di tutti i ciprioti, per riunificare veramente il Paese ed i suoi abitanti.
 
Damasco, Siria 
Comitato esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace 
24 ottobre 2009