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Appello da Cuba per fermare l'intervento straniero in Siria
 
OSPAAL | tricontinental.cu
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
02/04/2013
 
L'Avana - L'Organizzazione di Solidarietà dei Popoli di Africa, Asia e America Latina (OSPAAL) ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale per fermare l'intervento straniero in Siria, che già è costato decine di migliaia di vite innocenti in quel paese.
 
Rifiutiamo categoricamente quella che oggi costituisce una vera e propria guerra non dichiarata dell'imperialismo e dei suoi alleati contro la Siria, e condanniamo la politica di terrorismo e l'aggressione mediatica di cui è vittima questo paese fratello del Terzo Mondo, ha affermato Lourdes Cervantes, Segretaria generale dell'OSPAAL .
 
Cervantes ha parlato ad un evento celebrato martedì scorso presso l'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), realizzato da organizzazioni politiche, sociali e di massa cubane, così come dagli internazionali presenti a Cuba, in solidarietà con il popolo di quel paese, per il 50° anniversario della Rivoluzione Siriana dell'8 marzo 1963.
 
La Segretaria generale dell'OSPAAL dichiara che la Rivoluzione siriana fu anti-oligarchica, popolare, antimperialista e anti-sionista, e permise al suo popolo di concretizzare l'indipendenza formalmente dichiarata nel 1945, dopo la fine del mandato coloniale francese.
 
Da allora la Siria ha affrontato l'espansionismo sionista, è stata rifugio solidale di organizzazioni patriottiche arabe, e ha fornito un forte sostegno per la giusta causa del popolo palestinese.
 
"E' stata un bastione di resistenza ai piani di dominio dell'imperialismo e del sionismo nella strategica  e storicamente travagliata regione del Medio Oriente", ha detto.
 
Facendo riferimento alle cause del conflitto ha osservato che "una delicata situazione di instabilità interna è stata utilizzata con crudele opportunismo per scatenare una cospirazione reazionaria anti-siriana, una escalation di aggressioni e una sporca guerra che coinvolge gli attori regionali e internazionali."
 
Ha sottolineato che "i problemi interni che potrebbero essere risolti in modo sovrano dal popolo e dalle autorità siriane sono serviti a stimolare la sedizione, seminare il caos, la distruzione e la morte."
 
La spregevole, inumana e crescente sequenza di atti terroristici che hanno colpito decine di migliaia di vite innocenti, devono cessare. Qualsiasi tentativo di minare l'integrità territoriale della Siria deve essere categoricamente respinto dalla comunità internazionale, ha ribadito.
 
Ha avvertito che indebolire, frammentare e distruggere la Siria darebbe un colpo definitivo contro le lotte e le resistenze di tutti i popoli arabi contro il sionismo e l'imperialismo, che non vogliono altro che la ri-colonizzazione, assumerne il controllo delle ricchezze e risorse naturali, e insediarsi in questa collocazione geografica strategica.
 
"L'OSPAAL ribadisce che solo al popolo siriano spetta l'autorità di trovare una soluzione sovrana alle proprie complesse difficoltà interne, sostiene il legittimo diritto della Siria all'autodeterminazione, rifiuta l'ineguale guerra di menzogne e false dichiarazioni fabbricate dai media transnazionali per confondere e provare a legittimare la crescente aggressione in corso e si oppone nettamente a qualsiasi formula di intervento", ha puntualizzato.
 
Nell'atto hanno parlato anche i rappresentanti dell'ICAP, del Movimento Cubano per la Pace, e l'Unione Araba di Cuba, così come l'incaricato dell'ambasciata siriana a Cuba, Ghassan Haidar.
 
Norberto Garcia, membro dell'Associazione di Amicizia Cubano-Araba, ha denunciato l'intervento delle potenze occidentali e dei loro alleati nella regione, che cercano di rovesciare il presidente Bashar Al-Assad, ignorando i sacri principi di autodeterminazione del popolo siriano.
 
In un messaggio da parte dell'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), è stato detto che è difficile credere che le nazioni che si proclamano democratiche, i difensori dei diritti umani e i combattenti contro il terrorismo cerchino di rovesciare governi legittimi con l'uso di mercenari.
 
Alina Rodriguez, un rappresentante del Movimento Cubano per la Pace, ha espresso a sua volta la solidarietà dell'organizzazione con il popolo siriano e ha condannato la guerra sporca promossa dalle potenze occidentali, costata a quel paese - ha detto - più di 70.000 vite innocenti.
 
Ha invitato le Nazioni Unite e la comunità internazionale a condannare fermamente l'aggressione imperialista contro la Siria e di favorire la risoluzione dei conflitti con mezzi pacifici.
 
Haidar ha denunciato, da parte sua, che le potenze occidentali e i loro alleati nella regione spingono, attraverso i suoi confini, migliaia di mercenari terroristici contro la Siria, che sostengono con denaro, armi e sofisticati mezzi di comunicazione e di informazione.
 
Il diplomatico ha affermato che l'aggressione contro il suo paese è una rappresaglia delle forze imperialiste e sioniste per il rifiuto dell'occupazione israeliana della Palestina, dell'invasione nordamericana dell'Iraq e il sostegno alla resistenza nazionale libanese.
 
"Si compiono rappresaglie contro la Siria perché contrasta i progetti di egemonia occidentale e divisione sionista della regione dall'accordo di Camp David tra Egitto e Israele nel 1979, e per distruggere il suo ruolo progressista e di emancipazione nell'area dalla Rivoluzione di marzo del 1963", ha detto.
 
Afferma che si vuole anche eliminare l'attuale asse della resistenza nella regione e facilitare l'approvazione dei progetti dell'Occidente, la creazione di un nuovo Medio Oriente e la frammentazione dei paesi dell'area su misura degli Stati Uniti, dei suoi alleati europei, di Israele e della reazione araba.
 
"La Siria sta attraversando una fase difficile della sua storia e si trova ad affrontare una ingiusta cospirazione e aggressione, sta offrendo tanti martiri in difesa del suo territorio e della sua storia, e con questo, sta difendendo il progresso, la civiltà, l'umanità e l'ultima convivenza nell'Oriente arabo", ha ribadito.
 
Il diplomatico ha ringraziato infine Cuba, il suo presidente, il governo, il partito e il popolo, che ha chiamato "l'ultimo baluardo e posizione del progresso e del socialismo nel mondo" per la sua politica di solidarietà con la Siria in tutti i forum internazionali.
 

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