www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 23-06-14 - n. 504

Dichiarazione del Comitato greco per la Distensione Internazionale e la Pace (EEDYE) sull'Iraq

Comitato greco per la Distensione Internazionale e la Pace (EEDYE) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/06/2014

In Iraq è in corso una crisi sanguinosa: ne è vittima il suo popolo. Dall'aperta invasione imperialista degli Stati Uniti e dei suoi volenterosi alleati del 2003, centinaia di migliaia di iracheni sono morti, sono stati feriti o sfollati, per non parlare della demolizione dei monumenti dell'antica civiltà mesopotamica, della distruzione delle infrastrutture e di intere città.

L'intervento imperialista nel 2003 venne giustificato con il pretesto delle armi di distruzione di massa, che non furono mai trovate. Saddam Hussein, una volta uomo degli Stati Uniti, è stato giustiziato, mentre il controllo del petrolio è passato agli Stati Uniti e alle sue multinazionali. L'installazione
a Baghdad di un regime gradito a Washington e alla NATO non ha risolto naturalmente nessuno dei problemi. Il paese diviso in "tre parti", secondo il vecchio "divide et impera", voluto in vista del controllo geostrategico della regione, ha portato a nuovi conflitti tribali e religiosi.

E' un'ipocrisia rimpiangere oggi la perdita di vite umane in Iraq senza menzionare l'occupazione in corso da parte degli Stati Uniti e le tragiche conseguenze per il popolo iracheno.

A tutt'oggi in Iraq è dispiegato un esercito mercenario che controlla tra l'altro i giacimenti di petrolio e gli oleodotti. Il recente avvicinamento della portaerei Usa G.Bush alla regione creerà solo nuove tensioni e promesse di guerra. Un altro guerrafondaio, Tony Blair, già parla di nuovi lanci missilistici contro obiettivi in Iraq.

Per il Comitato greco per la Distensione Internazionale e la Pace, EEDYE, e il movimento pacifista e antimperialista in Grecia, è chiaro che i problemi non possono essere risolti da chi ne è stato sostanzialmente l'artefice. Gli imperialisti statunitensi e della NATO, da un lato, i gruppi estremisti religiosi d'altra parte, non possono portare pace e prosperità al popolo iracheno. Sono le due facce della stessa medaglia. Puntano alla manipolazione e all'intimidazioni del popolo, mentre avanza il piano imperialista per il "Grande Medio Oriente", con il sostegno degli Stati Uniti, della NATO e dell'UE.

Il governo greco, che presiede il semestre dell'Unione europea, è responsabile di quanto sopra, non solo perché non si oppose ai piani imperialisti, ma li sostiene apertamente, come ha fatto nei casi delle sanzioni contro la Siria, l'Iran e l'intervento in Ucraina.

Il tormentato popolo iracheno ha tutto l'interesse di organizzare la sua lotta contro le forze nazionali e straniere che lo vogliono in ginocchio, che lo intendono strumento dei conflitti religiosi ed etnici; il popolo iracheno può diventare così padrone del proprio paese e della ricchezza che produce.

La Segretaria di EEDYE

18/06/2014


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