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I figli degli eroi della liberazione del Sudafrica condannano l'apartheid israeliana

I familiari di Mandela, Kathrada, Sisulu, Dadoo, Naude, Chikane e altri fedeli sostenitori della lotta di emancipazione fanno sentire la propria voce.

E' la Settimana contro l'apartheid israeliana in Sudafrica. I figli di celebri eroi della liberazione hanno affermato il loro sostegno alla campagna per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, denunciando la brutale occupazione coloniale della Palestina ad opera dello stato ebraico. La campagna è sostenuta da 85 organizzazioni e istituzioni sudafricane.

Firmatari in calce | pambazuka.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

05/03/2015

Riunirsi qui oggi

Come figli, nipoti e parenti dei sostenitori della lotta anti-apartheid, dei veterani della lotta per la libertà del nostro paese, abbiamo la responsabilità di portare avanti lo spirito di coloro che ci hanno preceduto. Come bambini che vivono in un Sudafrica libero, abbiamo delle responsabilità verso quelli della comunità internazionale che hanno contribuito alla nostra liberazione. Come figli di una più grande famiglia umana, abbiamo la responsabilità di garantire che i bambini possano vivere in un mondo dove sia permesso e legittimo esserlo. A prescindere che siano bianchi o neri, a prescindere dalla loro religione, razza o nazionalità e indipendentemente dal fatto che siano bambini israeliani o palestinesi.

C'è una tendenza pericolosa a idealizzare il passato in Sudafrica. Sì, abbiamo molte cose di cui essere orgogliosi, ma il romanticismo non deve condurre alla paralisi. Ci riuniamo qui oggi per ricordare i nostri antenati e le nostre madri - non solo il nome, ma con l'azione. Dimostrare solidarietà con il popolo palestinese è un modo per ricordare concretamente i nostri antenati ed eroi della liberazione.

Descritta come quello che una volta fu il "centro nevralgico" del movimento di liberazione, la Fattoria Liliesleaf (Liliesleaf Farm) [1] è stata scelta per il lancio della Settimana contro l'apartheid israeliana (IAW, Israeli Apartheid Week) per ricordare che la nostra libertà è stata conquistata con la lotta e non ci è stata regalata. Oggi, salutiamo il popolo palestinese e quegli israeliani suoi alleati nella resistenza e nella lotta contro l'apartheid israeliana.

Apartheid israeliana

Quando usiamo la parola apartheid per descrivere Israele lo facciamo con cuore duro, tristezza, rabbia e impazienza, ma senza imbrogli, irresponsabilità o noncuranza. Usiamo la parola "apartheid" perché molti fra le nostri madri, padri e anziani sono stati in Palestina-Israele e la situazione che ci hanno descritto è quella dell'apartheid. Ma anche perché moltissime relazioni, pareri e analisi giuridiche indicano la triste situazione che un altro popolo, i palestinesi, stanno attraversando ciò che noi sudafricani abbiamo già sperimentato - anzi, come ha detto il nostro ex presidente, ancora in modo peggiore. Recentemente, nel marzo 2014, il Relatore speciale delle Nazioni Unite per i Diritti umani nei Territori palestinesi occupati, il professor Richard Falk, scriveva nella sua relazione al Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani che le politiche di Israele hanno le "caratteristiche inaccettabili di apartheid". Ricordiamo inoltre che nel 2009, uno studio commissionato dal governo sudafricano al Consiglio di ricerca nel settore delle scienze umane (HSRC, Human Sciences Research Council) ha trovato Israele colpevole del crimine di apartheid.

Ritrovare Mandela, Kathrada, Dadoo, Sisulu, Chikane, Luthuli, Naude, Tambo

I palestinesi, i loro alleati israeliani progressisti e noi, loro sostenitori, ritroviamo Nelson Mandela quando protestiamo contro l'apartheid israeliana. I palestinesi, i loro alleati israeliani progressisti e noi, loro sostenitori, ritroviamo Walter Sisulu quando sfidiamo i posti di blocco israeliani, le demolizioni di case e le leggi razziste. I palestinesi, i loro alleati israeliani progressisti e noi, loro sostenitori, ritroviamo Ahmed Kathrada nelle carceri israeliane quando i palestinesi vengono processati semplicemente perché sono palestinesi. I palestinesi, i loro alleati israeliani progressisti e noi, loro sostenitori, ritroviamo Oliver Tambo quando portiamo avanti la campagna internazionale non violenta di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele.

E' importante notare che l'appello al BDS, come è stato per il boicottaggio contro l'apartheid, non viene imposto ai palestinesi, ma arriva direttamente dagli oppressi, dai palestinesi, così come avvenne per noi sudafricani, che chiedemmo un boicottaggio durante gli anni 1980 sebbene sapessimo che nel breve periodo avrebbe potuto farci del male.

Poiché ci siamo riuniti alla Fattoria Liliesleaf, ne approfittiamo per salutare quei coraggiosi connazionali bianchi che lottarono e si distinsero nelle loro comunità per opporsi all'apartheid sudafricana. Allo stesso modo, oggi salutiamo quegli ebrei e israeliani coraggiosi che lottano e si distinguono nell'opposizione alle politiche israeliane di apartheid. Quegli ebrei e israeliani coraggiosi che, rifiutando di seguire la linea delle lobby pro-Israele, sostenitrici del governo israeliano dell'apartheid, ritrovano i Joe Slovo, Denis Goldberg, Ruth First e gli altri che scelsero di sfidare le ortodossie nelle loro comunità.

Proseguire da Lilies Farm

Il raid del 1963 alla Fattoria Liliesleaf, il successivo processo di Rivonia e la reclusione dei nostri leader fu un duro colpo per la nostra lotta. Tuttavia, portò anche alla condanna di tutto il mondo, alla mobilitazione, alla solidarietà e alla dimostrazione di amore e sostegno. L'anno scorso abbiamo visto con orrore come Israele ha bombardato la Striscia di Gaza palestinese, che l'arcivescovo Desmond Tutu chiama la più grande prigione a cielo aperto del mondo. Abbiamo guardato con orrore come Israele ha ucciso oltre 2.000 palestinesi nel giro di sei settimane, tra cui più di 500 bambini. Sì, bambini.

Ma non possiamo farci paralizzare dalla brutalità di Israele. In seguito al processo di Rivonia, il Comitato olimpico internazionale (Cio), la Federazione internazionale di calcio (Fifa) e altri organismi sportivi internazionali cominciarono a impedire l'adesione del Sudafrica a queste organizzazioni. Alla fine degli anni 1970, il Sudafrica era in gran parte escluso dalla partecipazione al mondo dello sport. Enti culturali di tutto il mondo respinsero anche loro l'adesione del Sudafrica e una tendenza simile è attualmente in corso nei confronti di Israele.

C'è uno slancio crescente in questo senso all'interno del mondo della cultura, ad esempio, tra le celebrità sportive, musicisti, attori e comici. Da Selena Gomez a Mark Rufallo, da Penelope Cruz a John Cusack, John Legend e altre celebrità di alto profilo, tutti hanno preso posizione durante gli attacchi di Israele su Gaza, utilizzando i social media e altre piattaforme, sulla questione della Palestina. Alcuni hanno twittato #FreePalestine mentre altri sono andati anche oltre bollando gli attacchi israeliani su Gaza come "genocidio". E il numero di coloro che aderiscono al boicottaggio di Israele cresce quotidianamente.

L'ondata di sostegno alla lotta palestinese e alla campagna BDS, proveniente sotto varie forme da ogni parte del mondo accademico e culturale, anche da parte di grandi aziende, è il risultato pratico e strategico del movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) di Israele. Il BDS ci offre una via e un percorso non violento per incanalare le nostre energie. Il boicottaggio dell'apartheid ha provato l'efficacia della mobilitazione di artisti, sportivi, musicisti e di milioni di persone comuni in tutto il mondo nell'isolare con successo il Sudafrica per portarlo alla democrazia di cui ora godiamo. Il BDS sta dimostrando di fare lo stesso. Sosteniamo la campagna non-violenta del BDS, nel tentativo di creare le condizioni necessarie per la stipulazione di una pace giusta tra palestinesi e israeliani. Un futuro migliore per tutti, nativi palestinesi e israeliani, non è solo una possibilità, ma è inevitabile. Domani prenderà il via qui in Sudafrica l'11ma Settimana internazionale contro l'apartheid israeliana e l'appello che uscirà da oltre 150 eventi e azioni che si svolgeranno in tutto il Sudafrica sarà identico: isolare Israele fino a quando la Palestina sarà libera.

Mandla Mandela
(nipote di Nelson Mandela)
Shaka Sisulu
(nipote di Walter e Albertina Sisulu)
Roshan Dadoo
(figlia del Dr Yusuf Dadoo)
Aaliyah Kathrada
(nipote di Ahmed Kathrada)
Obakeng Chikane
(figlio di Reverand Frank Chikane)
Johan Naude
(figlio del Dr Reverend Beyers Naude)

Organizzazioni che sostengono la Settimana internazionale contro l'apartheid israeliana

Action Forum Palestine (AFP)
African National Congress (ANC)
African National Congress Women's League (ANC WL)
African National Congress Youth League (ANC YL)
Ahlul Bayt Youth Movement of South Africa (ABYMOSA)
Ahmed Kathrada Foundation
Amandla
Botswana National Front (BNF)
Boycott, Divestment and Sanctions against Israel in South Africa (BDS South Africa)
Caring Women's Forum (CWF)
Centre for Civil Society (CCS)
Chemical Energy Paper Printing Wood and Allied Workers Union (CEPPWAWU)
Communication Workers Union (CWU)
Congress of South African Students (COSAS)
Congress of South African Trade Unions (COSATU)
Conveyors of Hope
Creative Workers Union of South Africa
Democratic Nursing Organisation of South Africa (DENOSA)
Durban University of Technology (DUT SRC)
Embassy of Palestine in South Africa
Faithworks
Food and Allied Workers Union (FAWU)
Freedom For Palestine PE (FFP-PE)
Friends of Cuba (FOCUS)
Jamiatul Ulama of South Africa
Kairos Southern Africa
Kenya Palestine Solidarity Commitee
Kenya Palestine Solidarity Committee
Malaysian Consultative Council of Islamic Organization
Mangosuthu University of Technology Student Representative Council (MUT SRC)
Media Review Network (MRN)
Mkhonto WeSizwe Military Veterans Association (MKMVA)
Muslim Judicial Council (MJC)
Muslim Lawyers Association (MLA)
Muslim Professional Network (MPN)
Muslim Youth Movement (MYM)
National Black Contractors and Allied Trades - Western Cape (NBCAT)
National Education, Health and Allied Workers Union (NEHAWU)
National Union of Metalworkers of South Africa (NUMSA)
National Union of Mineworkers (NUM)
Palestine Solidarity Alliance (Benoni)
Palestine Solidarity Alliance (PSA Gauteng)
Palestine Solidarity Alliance (PSA PE)
Palestine Solidarity Alliance (PSA Port Shepstone)
Palestine Solidarity Campaign Cape Town (PSC CT)
People Against Suffering Oppression and Poverty (PASSOP)
Pietermaritzburg For Palestine (PMB4PALESTINE)
Police and Prison Civil Right Union (POPCRU)
Rhodes University Palestine Solidarity Forum (Rhodes PSF)
Runners For The Freedom of Palestine
Rustenburg Palestine Solidarity Forum (Rustenburg PSF)
South African Artists Against Apartheid (SAAAA)
South African Commercial, Catering and Allied Workers Union (SACCAWU)
South African Communist Party (SACP)
South African Council of Churches (SACC)
South African Council of Churches Youth Forum (SACCYF)
South African Democratic Teachers Union (SADTU)
South African Informal Traders Alliance.
South African Municipal Workers Union (SAMWU)
South African National Defence Union (SANDU)
South African National Women's Muslim Forum (SANWMF)
South African Students Congress (SASCO)
South African Union of Students (SAUS)
Stellenbosch University Palestine Solidarity Society (SU PSS)
Steve Biko Foundation
Stop The JNF
Swaziland Solidarity Network (SSN)
UKZN Theology & Development Programme [UKZN-T&D]
Union of Muslim Students Association (MSA)
University of Cape Town Palestine Solidarity (UCT PSF)
University of Johannesburg Palestine Solidarity Forum (UJ PSF)
University of Pretoria PSC
University of South Africa SRC (UNISA SRC)
University of Western Cape Palestine Solidarity Association (UWC PSA)
University of Western Cape SRC (UWC SRC)
Vaal Muslim Womens Forum (MWF)
Wits University Palestine Solidarity Committee (Wits PSC)
Workers World Media Productions (WWMP)
World Federation of Trade Union (WFTU)
Young Communist League of South Africa (YCL)
Zaytoun South Africa

NdT

1. Liliesleaf Farm, fattoria a Rivonia (Johannesburg), dal 1961 sede operativa e base segreta del South African Communist Party (SACP) e poi del African National Congress (ANC). Una famiglia di bianchi si trasferì a Liliesleaf Farm per dare copertura fittizia alle attività clandestine. L'11 luglio del 1963, fu teatro della retata che portò al processo di Rivonia e al carcere per molti esponenti dell'ANC, tra cui Mandela.


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