www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 09-06-19 - n. 715

L'imperialismo USA cambia marcia: Dobbiamo unire tutte le nostre forze per fermare l'imminente catastrofe globale!

Consiglio per la pace degli Stati Uniti | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/06/2019

Dall'attacco dell'11 settembre 2001 a New York, i leader del complesso militare-industriale degli Stati Uniti hanno spinto l'acceleratore della macchina da guerra dell'Impero, attaccando con il pretesto di un'infinita "guerra al terrore" e della "responsabilità di proteggere", uno paese dopo l'altro, portando morte e distruzione in molti paesi del mondo, specialmente in Medio Oriente. Ora, grazie all'amministrazione Trump e al suo folle consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, e al suo bellicoso Segretario di Stato, Mike Pompeo, la macchina da guerra dell'imperialismo USA è in accelerazione.

A titolo di esempio: le guerre senza fine in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria vengono ora integrate da minacce simultanee di guerra e sforzi per determinare un cambio di regime contro diversi paesi; la guerra economica viene estesa con l'imposizione di sanzioni illegali e contrarie al senso di umanità contro la Siria, l'Iran e il Venezuela, provocando già la morte di 40 mila persone e minacciando la vita di altre 300.000 persone nel solo Venezuela; viene messo in atto il ritiro dai trattati missilistici e nucleari con la Russia e l'Iran; viene creata una catastrofe umanitaria nello Yemen; sono inviate altre navi e truppe da guerra statunitensi nel Mediterraneo e nel Golfo Persico; si espande la portata della macchina da guerra globale degli Stati Uniti e della NATO, in America Latina; viene avviata una guerra economica con la Cina; crescono le tensioni con la Russia.

E in cima a tutto questo c'è un budget militare e di guerra da mille miliardi per finanziare il progetto di "dominio dell'insieme completo" dell'Impero su tutto il mondo, a proposito del quale tutti i politici e i candidati presidenziali, ad eccezione di uno o due, sono del tutto silenti.

Tutto ciò indica il fatto che l'Impero sta spingendo il mondo verso una pericolosa catastrofe globale militare, economica, ambientale e umanitaria, che richiede passi straordinari da parte del movimento pacifista statunitense se si vuole prevenire un simile disastro.

La domanda chiave per tutti noi ora, è se siamo pronti ad affrontare questa responsabilità storica. Sfortunatamente, nonostante tutti i nostri sforzi valorosi in passato, non siamo stati in grado di fermare questa macchina da guerra distruttiva. E c'è un fattore chiave che ne è stato responsabile: il nostro movimento è stato finora troppo frammentato per poter affrontare efficacemente questa sfida. Abbiamo combattuto contro varie manifestazioni degli sforzi distruttivi della guerra dell'Impero, caso per caso: un giorno la Palestina, un altro giorno l'Iraq, il giorno dopo la Libia, il giorno dopo ancora la Siria e ora il Venezuela e l'Iran - ciascuna manifestazione viene percepita come lotta separata e condotta da una parte del movimento per la pace. Finora non siamo riusciti ad affrontare la natura guerrafondaia dell'Impero come una minaccia globale unificata contro l'intera umanità.

Il compito storico dinnanzi a noi richiede che non solo comprendiamo la nostra responsabilità potenziale e storica, ma che ci impegniamo a lottare contro tutte le ragioni relativamente semplici che portano la nostra comunità a dividersi per abbracciare settarismi che ci illudono di poter avanzare da soli.

Negli ultimi anni, il movimento per la pace ha mostrato progressi significativi, lentamente ricostruendo le nostre capacità e risvegliando le nostre forze. Abbiamo molto di cui essere orgogliosi. Abbiamo dimostrato il potere dell'unità e abbiamo evitato i tranelli ideologici e i personalismi che avrebbero potuto minare il nostro progresso.

La campagna Divest from the Military, le campagne globali contro le armi nucleari e per l'ambiente, la creazione della coalizione No Basi e la campagna globale contro le basi USA/NATO, il Congresso per la pace, la sfilata No Trump, le nostre delegazioni per la pace in Siria, Iran e Venezuela, la mobilitazione del 16 marzo per il Venezuela, la marcia NO alla NATO del 30 marzo e l'importante mobilitazione davanti all'ambasciata del Venezuela per proteggere l'integrità del diritto internazionale e la volontà del popolo del Venezuela, sono stati la nostra risposta all'unità dei governanti e alla loro dedizione per la morte e la distruzione.

Dobbiamo continuare a costruire su questa base unitaria e dare gambe al nostro coordinamento. La volontà del Consiglio per la pace degli ultimi anni esprimeva l'appello di creare una struttura organizzativa che fungesse da struttura di comunicazione e potenziale coordinamento tra tutte le strutture pacifiste, contro la guerra e antimperialiste. Il Consiglio per la pace degli Stati Uniti chiede a tutti i nostri alleati nel movimento di ricostituire quella struttura e renderla permanente.

Il superamento della macchina da guerra globale unificata dell'Impero richiede un movimento pacifista unito a livello nazionale negli Stati Uniti e un movimento per la pace unitario su scala mondiale. Facciamo i passi necessari per costruire un tale movimento unificato prima che sia troppo tardi.

1 giugno 2019

Consiglio di pace degli Stati Uniti


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