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- osservatorio - lotta per la pace - 29-06-20 - n. 755
In occasione del 75° della Carta delle Nazioni Unite: è urgente difendere i suoi principi fondanti
Consiglio portoghese per la pace e la cooperazione | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
26/06/2020
«Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi
a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità,
a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grande e piccole,
a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti,
a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà,
e per tali fini
a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l'uno con l'altro in rapporti di buon vicinato,
ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale,
ad assicurare, mediante l'accettazione di principi e l'istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell'interesse comune,
ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli,
abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini.»
Introduzione alla Carta delle Nazioni Unite
Circa 50 Stati, tra cui le potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale, firmarono la Carta delle Nazioni Unite il 26 giugno 1945, a poco più di un mese dalla sconfitta del nazifascismo in Europa e mentre in Asia continuava la lotta contro il militarismo giapponese.
Nella Carta sono stati sanciti importanti obiettivi e principi, come l'uguaglianza sovrana di tutti gli Stati; la ricomposizione delle controversie internazionali con mezzi pacifici, in modo che la pace internazionale e la sicurezza, così come la giustizia, non fossero in pericolo; l'astensione dalla minaccia o dall'uso della forza nei rapporti internazionali, in particolare contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato; l'uguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli; lo sviluppo di relazioni amichevoli e la cooperazione internazionale, al fine di risolvere i problemi internazionali di natura economica, sociale, culturale o umanitaria - obiettivi e principi che 75 anni dopo rimangono in piena rilevanza.
I valori e i principi stabiliti dalla Carta, inseparabili dalla natura democratica e popolare della resistenza e della lotta antifascista, incarnano un ordine mondiale di pace, di rispetto per l'autodeterminazione dei popoli, di uguaglianza tra gli Stati (a prescindere dalle dimensioni o dal livello di sviluppo economico) e di stimolo per il progresso sociale, la rottura con l'imposizione della "legge del più forte" nelle relazioni internazionali e con il predominio coloniale imposto su decine di popoli che caratterizzava il mondo dell'epoca. Gli ideali importanti che hanno guidato i popoli del mondo nella lotta contro il nazifascismo hanno da allora plasmato il diritto internazionale.
Le potenze occidentali, costrette in quell'occasione ad accettare i suoi più avanzati principi, non si sono mai attenute alla Carta delle Nazioni Unite e hanno sempre cercato di depotenziarla e sovvertirla: la creazione e il costante rafforzamento della NATO, la corsa agli armamenti, le successive guerre di aggressione, i blocchi e le sanzioni contro i popoli e i paesi sovrani, i tentativi di impedire la liberazione dei popoli dal dominio coloniale e imperialista o il proposito stabile di strumentalizzare le Nazioni Unite per finalità contrarie alla lettera e allo spirito della Carta sono i principali esempi di questa realtà.
Se la Carta delle Nazioni Unite e l'ordine mondiale di pace, sovranità e cooperazione ivi sanciti fossero una conquista delle forze democratiche e progressiste - ribadite nella Dichiarazione di Helsinki del 1975 avremmo la difesa e la realizzazione dei suoi principi: più grande e più ampia è la lotta dei popoli e del movimento per la pace e la solidarietà, più efficace è l'applicazione di questi principi. Si tratta di una necessità e una sfida centrale nei tempi turbolenti in cui viviamo.
Nel 75º anniversario della sottoscrizione della Carta delle Nazioni Unite, il Consiglio portoghese per la pace e la cooperazione (CPPC), ribadisce l'impegno ad agire sempre in favore dei valori e dei principi della Carta, a difendere la pace, la cooperazione tra i popoli, il disarmo e, pertanto, il disarmo nucleare, la dissoluzione della politica dei blocchi militari, il rispetto della sovranità nazionale e dell'indipendenza, inscritti e sviluppati nella Costituzione della Repubblica portoghese. Il CPPC fa appello anche a tutti i pacifisti sinceri di partecipare ad azioni e campagne volte alla piena attuazione di questi valori e principi.
Consiglio di Direzione del CPPC
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