www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 07-11-20 - n. 767

Parole d'apertura all'incontro virtuale

Socorro Gomes * | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/11/2020

Gli effetti della pandemia Covid-19 ci impongono di tenere questo incontro in un modo virtuale per valutare e condividere le analisi in merito all'impatto di questo flagello sulla difesa e il mantenimento della pace a livello continentale e, in particolare, nel nostro continente che ha, purtroppo, il triste merito di essere l'epicentro dell'epidemia a livello globale. L'aggressività imperialista, guidata dagli Stati Uniti con la loro amministrazione ultraconservatrice che governa Washington, lo ignora e moltiplica le sue azioni di ingerenza, minacce e sanzioni contro nazioni di varie latitudini e, soprattutto del nostro continente, contro i processi rivoluzionari di Cuba, Venezuela e Nicaragua.

La nostra regione delle Americhe è diventata lo scenario più visibile degli effetti delle politiche neoliberali stabilite dai governi di una parte significativa dei paesi dell'emisfero per affrontare il COVID 19, dimostrato giorno dopo giorno dalla cifra impressionante di contagiati e deceduti in un grande numero di paesi. Con questo incontro intendiamo anche dare, in qualche modo, continuità agli impegni assunti nel nostro ultimo incontro continentale ordinario tenutosi nella Repubblica Dominicana a settembre 2018 e in quello straordinario svolto a Caracas l'anno passato. In tal modo, ribadendo il nostro benvenuto, vi invito a un fruttuoso scambio di esperienze e idee, che ci permetterà di seguitare nel consolidamento del nostro principale compito di difesa della pace conformemente ai postulati del proclama che considera l'America Latina e i Caraibi zona di pace, adottato da tutti gli Stati e governi della regione nel gennaio 2014


***

Cari compagni e compagne del CMP, amici del Movimento cubano per la pace e la sovranità dei popoli e suo presidente Silvio Platero, coordinatore della regione delle Americhe, desidero salutarvi per l'impegno dimostrato adottando questa alternativa virtuale per mantenere vivo il nostro dialogo e la nostra lotta. Vorrei anche esprimervi il desiderio che tutti voi stiate bene, in salute e con la stessa volontà di lottare, come sempre, affinché si possa vincere insieme la sfida per contribuire alla conquista di un mondo migliore per tutta l'umanità.

Compagni, la grave circostanza che ci troviamo a vivere, quando si è impossibilitati a incontrarci fraternamente, rende inevitabile iniziare la nostra conversazione affrontando il tema dell'impatto della pandemia del nuovo coronavirus, aggravata dalle politiche criminali di molti governi dei nostri paesi, non solo per quanto riguarda la stretta sfida sanitaria, grave di per sé, ma anche le condizioni e le minacce che devono affrontare i popoli, ora accresciute. Si parla così della crisi economica catalizzata e aggravata dalla pandemia, dell'impoverimento di massa, dell'aumento della povertà e dell'aumento della disoccupazione in molti paesi.

Circa 115 milioni di persone potrebbero trovarsi in condizioni di estrema povertà entro il 2020 a causa della crisi. "Si prevede che nel 2020 la povertà estrema globale aumenterà per la prima volta in più di 20 anni, a seguito delle interruzioni causate dalla pandemia di Covid-19", ha avvertito la Banca mondiale. Nel rapporto "Povertà e prosperità condivisa nel 2020", l'ente ha indicato come questo aumento sia dovuto principalmente alle gravi sfide - conflitti e cambiamenti climatici, oltre alla pandemia - affrontate da tutti i paesi, ma in particolare da quelli con una numerosa popolazione povera. Secondo il rapporto, in America Latina, dove vivono più di seicentocinquanta milioni di persone, la percentuale di povertà estrema passerebbe da 3,9 nel 2017 a 4,4 alla fine di quest'anno, raggiungendo 28,6 milioni di persone. Ciò implica, se la previsione venisse confermata, che la crisi avrebbe spinto 4,7 milioni di latinoamericani in povertà estrema nel 2020.

In in questo contesto, i governi antipopolari perseguono politiche eccezionali e, con il pretesto di combattere gli effetti della pandemia, opprimono i popoli e aggravano le condizioni precarie e lo sfruttamento eccessivo dei lavoratori. Inoltre, l'oscurantismo emergente con il negazionismo scientifico ci stupisce in un momento in cui abbiamo più bisogno di tutte le conoscenze e le capacità disponibili per proteggere la vita.

Allo stesso modo, le menzogne e il cinismo espressi da alcuni leader all'Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno reso ancora più evidente il tipo di sfide persistenti che dobbiamo affrontare. In occasione del 75° anniversario dell'ente, la promozione della "pace e sicurezza " e la difesa del diritto internazionale basata sui principi di autodeterminazione, pari sovranità, non interferenza e cooperazione rimangono lontane dalla realtà a causa delle politiche suprematiste dell'imperialismo e dei suoi alleati. Nonostante la gravità del momento, ciò che non si ferma è la macchina imperialista.

L'imperialismo USA implementa le politiche che attaccano la sovranità e i diritti dei popoli, sia con lo scontro che l'occupante della Casa Bianca spinge contro la Cina, con il suo tentativo di etichettare il male che imperversa come un "virus cinese" - mentre il Governo della Repubblica popolare offre il supporto tecnico ed economico a chi ne ha bisogno -, con la continua promozione di golpe e attacchi contro la sovranità delle nazioni, appoggiando colpi di stato in Venezuela e Bolivia, tentando di rovesciare con il blocco la Rivoluzione cubana e il governo del popolo coreano, e alleandosi con governi proto-fascisti come il Brasile, o bellicosi e colonizzatori come Israele, reazionari e crudeli come quello saudita.

Nella Nostra America, continuano con determinazione le lotte del popolo venezuelano in difesa della propria sovranità e autodeterminazione; in Bolivia, per il ritorno alla democrazia dopo il colpo di Stato contro Evo Morales; in Ecuador, per la fine della manipolazione giudiziaria da parte dell'attuale governo contro l'ex presidente Rafael Correa per impedirne il ritorno politico e cercare di arrestarlo; e lo stesso in Argentina, dove l'opposizione di destra cerca di criminalizzare la vicepresidente Cristina Fernández. La stessa cosa accade in Brasile contro l'ex presidente Lula e le forze democratiche e progressiste.

Le guerre ibride dell'imperialismo americano hanno impegnato a lungo le élite dei nostri paesi nel lavoro sporco e, servendo anche i loro interessi, a rovesciare i progetti popolari e progressisti. I media cambiano, ma la strategia è la stessa. Stiamo seguendo con preoccupazione gli sviluppi nel Nagorno-Karabakh, dove un ritorno a un confronto diretto può precipitare in una guerra più grande; in Siria, dove il popolo coraggioso continua a resistere dopo quasi un decennio di guerra imperialista e terroristica; in Palestina, dove gli Stati Uniti, sponsorizzando la colonizzazione sionista, fanno di tutto per peggiorare la situazione e portare il popolo resistente al limite; nel Sahara Occidentale, dove il retaggio coloniale, la negligenza internazionale e la rinascita dell'occupazione marocchina continuano a spingere i Saharawi verso la frustrazione; e in Bielorussia, dove di nuovo l'Impero provoca instabilità e incita ai conflitti. Sono tempi in cui è evidente l'urgenza dell'umanesimo e della solidarietà.

Le guerre che uccidono le popolazioni o le minacce che sottomettono le nazioni agli interessi dell'Impero avrebbero dovuto già chiarire questa urgenza, ma la pandemia ora colpisce tutti - anche se in modi ineguali, tra l'altro.

Pertanto, è stato un onore per il Consiglio Mondiale della Pace aver aderito alla campagna internazionale per il Premio Nobel alle Brigate mediche cubane del contingente Henry Reeve, inviando la sua nomina al Comitato norvegese. Il lavoro internazionalista e l'impegno per la vita contribuiscono ad aumentare la coscienza dei popoli. Come sappiamo, le coraggiose operatrici e operatori sanitari del contingente creato dal comandante Fidel si prendono cura delle vittime di disastri e gravi epidemie in tutti i continenti, dedicandosi a salvare vite umane mentre l'Impero si dedica a salvare se stesso, aggredendo chiunque per salvaguardare i propri interessi. Anche la sua stessa popolazione non è protetta: gli Stati Uniti hanno un numero elevato e crescente di persone contagiate e di vittime della politica criminale di Trump. Ecco perché esprimiamo la nostra solidarietà alla popolazione americana, così come agli altri popoli vittime di politiche simili, come in Brasile e in India, secondo e terzo a livello globale, e tanti altri dove la dimensione della sofferenza e della povertà si contrappone al vorace aumento delle fortune dei più ricchi.

Per tutto ciò, compagni, è di grande importanza rimanere attivi, in stretta collaborazione tra le associazioni e i comitati del continente e di altri continenti, contribuendo alla lotta di cui il Consiglio Mondiale della Pace è parte. Le sfide affrontate in questi 70 anni di esistenza del CMP permangono e si aggravano in questi periodi di crisi, specialmente quando l'umanità è costantemente, e oggi ancora più ampiamente, di fronte all'urgenza di proteggere la vita stessa. Continuiamo, così, a salutare i grandi esempi di resistenza e umanesimo, solidarietà e fraternità, che dobbiamo valorizzare in contrasto con la politica imperialista delle minacce, del suprematismo, dell'egemonismo aggressivo e del dominio. Continuiamo a lottare per un mondo di pace, un ordine internazionale democratico ed equo, la sovranità delle nazioni e dei popoli, la cooperazione e l'amicizia, le uniche vere vie d'uscita da questa crisi pandemica e dalla crisi di civiltà che le forze dell'Impero ci impongono.

Per la fine delle guerre imperialiste, dei blocchi e delle minacce, per la Pace, insieme, vinceremo!

*) Presidente del Consiglio Mondiale della Pace


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