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Chi fermerà la NATO?

Kemal Okuyan, Segretario generale del Partito Comunista di Turchia (TKP) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

01/03/2022

"La NATO non è un'organizzazione, una forza o un sistema di alleanze che può essere sconfitto militarmente". Lo affermiamo da quando le armate russe sono entrate in Ucraina.

Il precipitare del mondo in un'oscurità sempre maggiore e il fatto che il movimento operaio internazionale sia da molto tempo in ritirata, porta senza dubbio la gente alla disperazione e alla tendenza a cadere nel primo "rimedio" che incontra.

Tuttavia la resa delle società a motivi primitivi di difesa o di sopravvivenza porta spesso a grandi disastri.

Oggi l'umanità è divisa tra coloro che aspettano che la "NATO civilizzata" consegni la salvezza dalla "barbarie russa" e coloro che sperano che la Russia sotto la guida del coraggioso e intelligente Putin metta fine all'aggressione degli USA e della NATO. Questo è un problema più grande di quanto si possa pensare.

Questa divisione è diffusa quasi equamente tra tutti gli strati della popolazione in tutti i continenti, in altre parole, i lavoratori e i poveri fanno riferimento a ricette di salvezza che non hanno nulla in comune con i loro interessi.

Un'astratta opposizione alla guerra non ha mai impedito le guerre, ma ci preme dire che la divisione succitata sta aprendo la strada alla guerra, anche una guerra imperialista globale, o chiamiamola per quello che è, una nuova guerra mondiale.

Alcuni di coloro che sono scesi in piazza dicendo "No alla guerra" oggi chiedono che la NATO prenda misure più efficaci contro la Russia. Tuttavia, i paesi imperialisti occidentali sono già a un passo da un ampio sforzo bellico.

Chi guarda agli eventi degli ultimi giorni con gli occhiali offuscati della "divisione" di cui ho parlato potrebbero non rendersene conto, ma la NATO sta organizzando un attacco incredibilmente intenso, forse con una capacità psicologica che non ha mai avuto dalla sua fondazione.

Il militarismo tedesco, che era stato tenuto sotto controllo in una certa misura dall'Unione Sovietica e che ha cominciato a riprendersi rapidamente con il crollo dell'URSS, ha completamente abbandonato il suo modo di agire scrupoloso e "vigliacco" che ha osservato per decenni. Molte imprese statunitensi, che sono ingrassate nel clima di guerra, hanno iniziato la settimana con grida di gioia. La classe dirigente polacca, spinta da una storica determinazione a servire la NATO, ha guadagnato più in questa settimana che negli ultimi 30 anni. Anche l'amministrazione ucraina sotto il controllo di una banda fascista si crede in diritto di agire come rappresentante degli oppressi.

Il "progetto europeo", che aveva perso credibilità agli occhi delle grandi masse a causa della crisi economica e della terribile gestione della pandemia di coronavirus per mano di politici incapaci, ha improvvisamente riacquistato credibilità.

L'Europa è la patria delle lotte di classe; lì si determinano gli equilibri ideologici e politici del mondo. Sottolineare l'importanza di questa geografia, dove sono scoppiate le due guerre mondiali, non significa arrendersi ad un punto di vista euro-centrico. Al contrario, indica la necessità di un periodo di lotte che cambierà radicalmente l'attuale status quo in Europa. La nostra parte in questa lotta sono i lavoratori del continente.

Le masse lavoratrici in Europa, compresa la Turchia, hanno l'obbligo di condurre una lotta più efficace contro l'aggressione della NATO, che si sta facendo più intensa.

Questo impegno non può essere assolto, come alcuni pensano, prendendo una delle parti in quella "divisione". L'aggressione della NATO non può essere respinta dall'acume e dalla speciale profondità attribuita alla leadership di Putin, che sta cercando il modo di difendere gli interessi della Russia capitalista. In ogni caso, nell'attuale ordine mondiale non prevale il pensiero razionale. Esattamente come valutare l'imperialismo statunitense guardando l'immagine patetica di Biden significa valutare solo una parte della realtà, assegnare grandi significati all'immagine di leader forte di Putin ci porterebbe ugualmente sulla strada di gravi errori.

Oggi, i popoli del mondo non possono avere un ruolo "attivo" in una polarizzazione NATO contro Russia. Naturalmente è assurdo equiparare le parti in questo confronto; nonostante tutte le loro contraddizioni interne, gli Stati Uniti, la NATO e il blocco dell'Unione Europea sono la prima minaccia per l'umanità. Ma il punto critico è che quasi tutta l'Europa, compresa la Turchia, è sotto il giogo di una dominazione di classe pro-NATO.

È necessario determinare le priorità in base alle condizioni di ogni paese. Contrariamente alle affermazioni dei sostenitori della NATO che ora hanno iniziato a fare molto rumore in Turchia, sono l'imperialismo statunitense e la NATO che minacciano il nostro popolo.

Contro l'aggressione della NATO, che diventerà più critica nella politica interna ed estera della Turchia con le ultime mosse, l'unica lotta efficace e legittima è quella condotta su una base di classe.

Sarebbe una sconfitta storica per i lavoratori del mondo schierarsi dietro la lotta per l'egemonia, che è oscurata dallo sciovinismo delle grandi potenze, dal militarismo, dalle bugie, dall'occupazione e che divide i capitalisti in potenti e oppressi.

I comunisti provengono da una tradizione che si oppone ai conflitti basati sulla razza e sulla nazione e che sostiene i conflitti di classe. Questa tradizione ha adottato finora come armi fondamentali: la verità, il senso di giustizia e la rettitudine; ha adottato la sovranità e l'indipendenza dei paesi e l'opposizione al cambiamento delle frontiere con la forza bruta come i principi più importanti della lotta contro l'imperialismo.

Oggi, di fronte alla crescente aggressione della NATO, solo agendo su questa base possiamo fare in modo che le masse sostengano la richiesta di uscita immediata della Turchia dalla NATO.

L'imperialismo USA e la NATO non possono essere sconfitti da un confronto in cui i popoli sono tenuti a freno mentre si schierano dietro la propria classe dirigente, o in cui le profonde disuguaglianze sociali nei singoli paesi si perdono nel linguaggio primitivo della geostrategia.

Non dimentichiamo che il governo di Yanukovych - rovesciato dagli incidenti di Maydan del 2014 e fuggito in Russia dopo l'ultima "rivoluzione colorata" che ha fatto dell'Ucraina un militante fanatico dell'imperialismo USA e della NATO - con le sue politiche che impoverivano il popolo, con la sua struttura marcia e corrotta, meritava di essere rovesciato da tempo, ma non dai neonazisti o dai fascisti pro-Europa ma da un movimento rivoluzionario della classe operaia.

La minacciosa "rivoluzione colorata" che ha plasmato l'Ucraina a dieci anni di distanza è il risultato della divisione del popolo sulla base della visione pro-Russia o pro-Occidente. In Ucraina e in Russia, invece, la popolazione è divisa in sfruttati e sfruttatori, come negli Stati Uniti, in Polonia, in Turchia e altrove.

Questo è il giorno in cui bisogna spingere avanti il potere organizzato del popolo lavoratore contro la NATO e i membri della NATO. Questa è l'unica forza contro la quale le armi più avanzate, comprese quelle nucleari, saranno rese inutili.

Non c'è differenza tra sperare nell'aiuto della lotta per l'egemonia nel mondo capitalista e riporre la speranza nei 6 partiti che si sono uniti contro il governo dell'AKP.

Entrambi sono progetti di distruzione per il popolo. Finché c'è ancora tempo, il popolo deve insorgere per la nascita di una lotta popolare organizzata.



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