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- osservatorio - lotta per la pace - 08-04-24 - n. 896
Si alla Pace! No alla Nato!
Consiglio Mondiale della Pace - Liz Payne * | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
05/04/ 2024
Questa settimana, nel suo quartier generale di Bruxelles, la NATO celebrerà il 75° anniversario della firma del suo trattato di fondazione. Le celebrazioni proseguiranno in occasione del vertice di Washington DC a luglio. Firmato in quella città il 4 aprile 1949 da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Francia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Italia, Portogallo, Danimarca, Islanda e Norvegia, è stato il primo trattato militare che ha unito gli Stati Uniti, i principali Stati imperialisti in Europa e i loro alleati su entrambe le sponde dell'Atlantico per perseguire quello che Winston Churchill aveva definito nel suo discorso di Fulton, Missouri, nel 1946, il "concetto strategico globale" guidato dagli Stati Uniti.
In qualsiasi modo fosse stato presentato, il piano, in cui la NATO svolgeva un ruolo assolutamente cruciale, era quello di assicurare il mondo postbellico al capitalismo monopolistico, minacciare l'Unione Sovietica e i Paesi socialisti dell'Europa dell'Est e schiacciare qualsiasi germoglio di socialismo ovunque potesse sorgere, soprattutto nei territori centrali dell'Occidente e nei Paesi appena usciti dalla dominazione coloniale.
L'articolo 5 del trattato nord atlantico prevedeva l'assistenza reciproca nel caso in cui un Paese membro fosse stato attaccato. L'Unione Sovietica era vista come una minaccia esistenziale, anche se le sue energie erano dirette a una rapida ricostruzione postbellica, a garantire accordi internazionali di riduzione degli armamenti, a vietare l'uso di armi nucleari e a raggiungere una coesistenza pacifica. I mass media sobillavano una paura del comunismo e dell'attacco imminente attraverso la guerra convenzionale e le nuove armi di distruzione di massa che il Cremlino e l'Armata Rossa avrebbero scatenato.
Il trattato e il panico indotto dai media hanno facilitato la trasformazione dell'Europa occidentale in un vasto blocco militare, il mantenimento di enormi eserciti con ampi periodi di coscrizione nazionale, la proliferazione di basi militari statunitensi e di altri paesi in Gran Bretagna e altrove e il dispiegamento di truppe e aerei da guerra statunitensi. Inoltre, ha stimolato un'impennata delle spese per la ricerca su guerre sempre più letali, divorando i bilanci scientifici dei governi dei Paesi membri che avrebbero potuto essere destinati a soddisfare i molteplici bisogni della popolazione. Coinvolse l'Unione Sovietica in una corsa agli armamenti indesiderata ed economicamente devastante, costrinse alla formazione dell'alleanza del Patto di Varsavia per l'autodifesa dei Paesi socialisti nel 1955 e terrorizzò il mondo intero con la minaccia dell'annientamento nucleare.
In Gran Bretagna, la spesa governativa per la scienza aumentò da 5 milioni di sterline nel 1937 a 78 milioni di sterline nel 1947 a 234 milioni di sterline nel 1953, l'80% dei quali, 187 milioni di sterline (più di 6,5 miliardi di sterline al giorno d'oggi), erano destinati alla guerra. Questi fondi sarebbero stati molto utili se fossero stati usati per sviluppi pacifici, in particolare per la fornitura di servizi pubblici atti a soddisfare le esigenze della maggior parte della popolazione in un Paese ancora in guerra.
L'istituzione della NATO, naturalmente, non è arrivata dal nulla. Mentre la guerra infuriava ancora in tutti i continenti e la gente anelava ovunque alla pace, alla democrazia e alla libertà dall'oppressione coloniale, l'imperialismo stava gettando le basi di un mondo molto diverso una volta cessate le ostilità.
Winston Churchill si schierò a favore dell'establishment britannico di destra prima ancora che l'inchiostro avesse il tempo di asciugarsi sul documento che poneva fine alla guerra in Europa. Il 9 maggio 1945, a Berlino, l'alto comando tedesco ratificò formalmente lo strumento della resa totale e incondizionata. Il doppiogiochista Churchill disse a Stalin che il futuro dell'umanità dipendeva "dall'amicizia e dalla comprensione tra i popoli britannico e russo", al che, il 10 maggio, Stalin rispose auspicando "l'ulteriore sviluppo felice e di successo nel dopoguerra delle relazioni amichevoli cresciute tra i nostri Paesi nel periodo di guerra". Ma Churchill non era interessato a queste cose. Il 12 maggio telegrafò al presidente degli Stati Uniti Harry Truman che una cortina di ferro era stata tracciata attraverso l'Europa, che ciò che si nascondeva dietro di essa era sconosciuto e che, da dietro di essa, l'Unione Sovietica avrebbe potuto avanzare in qualsiasi momento verso il Mare del Nord e le coste dell'Atlantico.
Il 5 marzo 1946, nel suo famigerato discorso di Fulton, Missouri, considerato passaggio cruciale nell'avvio della Guerra Fredda, egli approfondì questo tema, accusando l'URSS di aspirare a "un'espansione indefinita del proprio potere e delle proprie dottrine" e promuovendo la proposta di una relazione "speciale" tra Gran Bretagna e Stati Uniti, che aveva già avanzato nel suo primo incontro con Truman a Potsdam nel luglio 1945.
Il 12 marzo 1947, la Dottrina Truman annunciò che gli Stati Uniti avrebbero fornito assistenza politica, militare ed economica a tutte le nazioni democratiche minacciate da forze autoritarie esterne o interne. Truman, ovviamente, aveva ben chiara in mente la minaccia sovietica e quindi diede vita all'equazione comunismo e totalitarismo e alla "giustificazione" per l'intervento degli Stati Uniti in tutto il mondo in qualsiasi Paese che non fosse in linea con i piani dell'imperialismo.
La verità è che le cose non erano andate del tutto come previsto per l'Occidente. Durante gli anni '30, le potenze capitaliste si aspettavano che il fascismo hitleriano, operando a favore del capitale monopolistico più reazionario del mondo, avrebbe cancellato il pensiero e le aspirazioni socialiste, insieme alle organizzazioni sindacali e politiche della classe operaia in Germania e negli altri Stati europei di cui aveva assunto il controllo. Questo non è accaduto nonostante tutto il terrore scatenato contro i comunisti e le persone di sinistra e progressiste ovunque. Inoltre, gli alleati avevano sperato che le armate fasciste si sarebbero rivolte contro l'Unione Sovietica socialista, liquidandola una volta per tutte. Ma la sconfitta del fascismo da parte dell'Armata Rossa in URSS e nell'Europa dell'Est, dimostrò che la grande ondata di trasformazione rivoluzionaria avviata dalla Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre non poteva ancora essere contrastata.
Allo stesso tempo, il cuore del capitalismo europeo fu bombardato e devastato; gli affari, l'industria e le infrastrutture furono distrutti; il commercio internazionale fu virtualmente spazzato via; le economie erano in rovina; la gente aveva fame, non si poteva produrre cibo per sfamarla e i governi erano in bancarotta. La leadership dell'imperialismo stava inevitabilmente passando dalle potenze coloniali, un tempo potenti, agli Stati Uniti, sui quali gli Stati dell'Europa occidentale, alla fine della guerra, erano arrivati a fare affidamento per finanziare le loro economie. La necessità era reciproca. Per gli Stati Uniti, l'Europa era cruciale per i propri piani egemonici, compreso il dispiegamento del capitale finanziario monopolistico su larga scala, esercitando al contempo la protezione militare dei propri interessi e arrestando con la forza la diffusione del socialismo.
L'Unione Sovietica ha definito il trattato dell'atlantico del nord come un patto aggressivo diretto contro l'URSS in violazione della Carta delle Nazioni Unite, dell'alleanza anglo-sovietica del 1942 e degli accordi di Yalta e Potsdam, il cui scopo era il dominio mondiale anglo-statunitense. È ironico che, dopo tutti gli sforzi per creare l'alleanza da parte delle forze più reazionarie della Gran Bretagna, sia stato il governo laburista del dopoguerra a portare il Paese nella NATO. Nell'aprile del 1949, l'esecutivo del Partito Comunista (CPGB) dichiarò categoricamente che "il patto atlantico non è un patto di pace, è un patto di guerra. È la diretta continuazione della politica del discorso di Fulton di Churchill e della Dottrina Truman - apertamente diretta all'obiettivo di costruire un fronte di guerra contro l'Unione Sovietica socialista e le democrazie popolari dell'Europa dell'Est".
L'Assemblea britannica per la Pace chiede che la Gran Bretagna esca dalla NATO, che la NATO stessa venga sciolta e che venga attuata una politica estera veramente internazionale di coesistenza pacifica. Il Consiglio Mondiale della Pace e tutti i suoi affiliati, tra cui l'Assemblea britannica per la Pace, devono mettere la NATO sotto i riflettori in occasione del suo 75° compleanno, in modo che la gente ovunque sappia e capisca perché dire "Sì alla pace! No alla NATO!"
Dopo la fine della Guerra Fredda, nel 1991, con la distruzione dell'Unione Sovietica, la caduta dei Paesi socialisti dell'Europa centrale e dell'Est e lo scioglimento del Patto di Varsavia, l'articolata ragion d'essere della NATO ha cessato di esistere. Tuttavia, gli anni successivi videro un'escalation piuttosto che una diminuzione del raggio d'azione dell'alleanza: ai Paesi "strategici" per l'imperialismo, compresi gli ex Paesi socialisti dell'Europa dell'Est, fu offerta la piena adesione.
Mentre la NATO si espandeva verso est e guadagnava forza, aumentava anche la sua belligeranza, a partire dall'attacco alla Jugoslavia della primavera del 1999, durato 78 giorni, il cui 25° anniversario è stato commemorato da un grande raduno internazionale in Serbia il mese scorso, organizzato dal Forum di Belgrado per un mondo di uguali e dal Consiglio Mondiale per la Pace. In quell'occasione sono stati ricordati con orrore il terrore e la devastazione orchestrati, inflitti di proposito e senza pietà alla popolazione di quel Paese dagli Stati Uniti e dai loro alleati, tra cui il governo laburista britannico di Blair e l'establishment neoliberista nel cui interesse ha agito.
Il 24 marzo 1999 il mondo cambiò per sempre. Le linee che furono superate smascherarono la natura e l'intento delle potenze più reazionarie del pianeta. Per la prima volta fu usata la forza contro uno Stato sovrano senza il consenso del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Nessun "stivale sul terreno": ci si affidava esclusivamente al potere aereo, alla tecnologia più avanzata e ad armi letali. Debuttò l'uso su larga scala della tecnologia di guida missilistica satellitare. I bombardieri stealth B2 furono utilizzati per la prima volta in combattimento. E la scena era pronta per tutti gli orrori inflitti dalla NATO in seguito, fino ai giorni nostri.
Nonostante la retorica, non c'era alcun motivo plausibile per attaccare. Gli eventi in Kosovo non rappresentavano una minaccia evidente alla sicurezza nazionale di nessun Paese della NATO (articolo 5 del Trattato Nord Atlantico), eppure l'opinione pubblica fu conquistata sulla base di una sofisticata ed efficace rete di menzogne.
Il giorno prima che cadesse la prima bomba, il primo ministro Tony Blair disse al Parlamento che la Gran Bretagna avrebbe fatto ciò che stava per fare "per evitare [...] un disastro umanitario in Kosovo". Ma l'aggressione era pianificata da tempo e nulla di ciò che Belgrado fece o non fece avrebbe potuto far cambiare idea ai generali della NATO.
Il generale statunitense Michael C. Short, capo dell'assalto NATO alla Jugoslavia, ha riassunto il tutto in due frasi agghiaccianti: "Non si può vincere una guerra senza distruggere la possibilità di una vita normale per la maggioranza della popolazione. Dobbiamo togliere loro l'acqua, la corrente elettrica, il cibo e persino l'aria normale da respirare". È stato un preludio degli orribili interventi che dovevano ancora venire: in Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Siria, Ucraina, Sudan, Gaza.
La Gran Bretagna ha svolto un ruolo pieno e significativo nell'Operazione Allied Force: nella mobilitazione del sostegno all'azione militare a partire dalla metà del 1997 e nella pianificazione dettagliata da quel momento in poi. Durante la campagna, fin dall'inizio, bombardieri B52 e velivoli militari tattici di importanza vitale sono partiti da basi in Inghilterra. La HMS Invincible ha gestito i jet Sea Harrier e una serie di cacciatorpediniere, fregate e aerei da guerra britannici hanno fornito supporto per tutta la durata della campagna.
Oggi la Gran Bretagna continua a svolgere il suo ruolo di alleato numero uno degli Stati Uniti. Le sue basi, un tempo utilizzate per il dominio coloniale del 25% del mondo, sono ora indispensabili per il tentativo dell'imperialismo statunitense di controllare non solo le risorse del Medio Oriente e dell'Africa, ma anche le vaste ricchezze dell'Indo-Pacifico.
L'Assemblea britannica per la pace chiede inequivocabilmente la chiusura di tutte le 145 principali basi e installazioni militari in 42 Paesi. L'aggressività è cementata in patti sempre più mortali, come l'AUKUS, mentre la Gran Bretagna svolge ancora una volta un ruolo imperialista pieno e temibile, conducendo un numero sempre maggiore di operazioni di "guerra calda" e conducendo la guerra fredda contro la Repubblica Popolare Cinese. Il popolo britannico deve unirsi per sfidare il suo governo bellicista, smascherare i suoi crimini, fermare i suoi piani e dissipare le sue menzogne sui mass media.
32 Paesi sono ora membri a pieno titolo della NATO; le ultime adesioni sono giunte dalla Finlandia e dalla Svezia, rispettivamente nel 2023 e nel 2024. Oltre all'allargamento del club dei membri a pieno titolo della NATO, altri Paesi vengono coinvolti nella rete militarista attraverso il cosiddetto Partenariato per la pace, il "Dialogo mediterraneo" e l'Iniziativa di cooperazione di Istanbul. Per la gioia dei complessi industriali militari, i membri e gli alleati della NATO investono in hardware e software militari di ultima generazione: missili, droni, aerei da combattimento, bombardieri e navi da guerra, sistemi di guida per le armi di distruzione di massa e "scudi" contro gli attacchi, apparati di sorveglianza, sistemi di sicurezza interna e mezzi per affrontare il dissenso di massa. I profitti miliardari guidano la ricerca di mezzi "nuovi e migliori" per uccidere.
Il sito web della NATO definisce l'organizzazione come "Una comunità di alleati legati da valori comuni di democrazia, libertà individuale e stato di diritto". Questo è un mucchio di fandonie. Non c'è nulla che la NATO abbia fatto nei suoi primi 75 anni di vita o che abbia in programma di fare nei decenni futuri che ci dia motivo di credere che la NATO stia "lavorando per mantenere le persone al sicuro". La British Peace Assembly, l'Assemblea britannica per la Pace, chiede che la Gran Bretagna esca dalla NATO, che la NATO stessa venga sciolta e che venga attuata una politica estera veramente internazionale di coesistenza pacifica. Il Consiglio Mondiale per la Pace e tutti i suoi affiliati, tra cui l'Assemblea britannica per la Pace, devono mettere la NATO sotto i riflettori in occasione del suo 75° compleanno, in modo che la gente ovunque sappia e capisca perché dire "Sì alla Pace! No alla NATO!".
*) La dott.ssa Liz Payne è la presidente dell'Assemblea britannica per la pace e membro del Comitato per l'educazione di liberazione.
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