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Il Memorial Day è un giorno per ricordare le vittime della guerra

Veterani per la pace | commondreams.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/05/2024

Sappiamo chi sia, per i nostri folli e deliranti leader, "il nemico". Ricordiamo le moltitudini di donne, bambini, anziani e malati ignominiosamente considerati "danni collaterali". Non li dimentichiamo. Veterani per la pace



Installazione del museo che raffigura la scena del massacro di My Lai. (Foto di Hoang Dinh Nam/AFP via Getty Images)

I visitatori osservano una scena ricreata nel museo del massacro del villaggio di My Lai, nella provincia centrale di Quang Ngai, il 7 marzo 2008. Il 16 marzo 2008 ricorreva il 40° anniversario dell'uccisione di centinaia di persone, la maggior parte civili e molti di loro donne e bambini, da parte dei soldati statunitensi in quella che era stata pensata come una missione di "ricerca e distruzione" per stanare i combattenti Viet Cong.

* * *

Come membri di Veterans For Peace ricordiamo i caduti di guerra statunitensi non solo una volta all'anno, ma ogni giorno della nostra vita, con la solennità che meritano, non con la grossolana mercificazione tipica del Memorial Day.

Ricordiamo i morti di guerra e il numero molto più grande di feriti, mutilati e il numero ancora più grande di persone che sopravvivono con ferite invisibili e demoni nella testa per tutta la vita.

Riconosciamo il contributo perduto che avrebbero potuto dare alla società e che invece è stato letteralmente congelato o distrutto nell'epidemia di suicidi che dilaga tra i veterani.

Ricordiamo la violenza domestica causata dai loro demoni. Ricordiamo i loro figli, le cui vite sono state più dolorose e meno gioiose di quanto avrebbero potuto essere a causa di quei demoni. Ricordiamo il modo in cui il dolore riecheggia attraverso le generazioni, ravvivato da ogni nuova guerra. Consideriamo come le nostre comunità e la nostra nazione siano molto meno di quanto avrebbero potuto, a causa di questo fardello.

Sappiamo chi sia, per i nostri folli e deliranti leader, "il nemico". Ricordiamo le moltitudini di donne, bambini, anziani e malati ignominiosamente considerati "danni collaterali".

Non dimentichiamo gli innumerevoli fratelli e sorelle di Madre Terra uccisi e feriti: gli uccelli, i quadrupedi, la nostra famiglia acquatica, gli alberi e le piante vitali distrutti senza alcun pensiero, le colture e gli animali che sostengono la vita umana.

Ricordiamo i miliardi di persone che non hanno acqua potabile, istruzione e assistenza sanitaria perché la guerra ha rubato le risorse.

Citiamo anche il manipolo di vincitori, il racket di guerra secondo le parole del generale dei Marines Smedley Butler, l'élite che si diletta a dire ai suoi burattini al governo di ordinarne un'altra. E ricordiamo il mantra dei vincitori: "Anche le guerre perdenti fanno soldi".

Ricordiamo anche gli sconfitti di quel racket; ricordiamo ognuno di loro. Non ignoriamo nessuno. Né glorifichiamo i guerrieri o la guerra, perché non c'è gloria nella guerra. Nel Giorno della Memoria ricordiamo tutta la follia e tutti i costi della guerra.

Ricordiamo ciò che Jeanette Rankin, la prima donna del Congresso, disse quando votò contro la dichiarazione di guerra nel 1917: "Non si può vincere una guerra più di quanto si possa vincere un terremoto".

*) Veterans For Peace è stata fondata nel 1985 da 10 veterani statunitensi in risposta alla corsa globale agli armamenti nucleari e agli interventi militari degli Stati Uniti in America Centrale. L'organizzazione è cresciuta rapidamente fino a contare più di 8.000 membri durante la preparazione dell'invasione statunitense dell'Iraq nel 2003.

Quest'opera è rilasciata sotto licenza Creative Commons (CC BY-NC-ND 3.0). Sentitevi liberi di ripubblicare e condividere ampiamente.


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