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- osservatorio - movimento antimperialista - 27-11-09 - n. 297
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Secondo Petras: “la V Internazionale Socialista è la risposta del Sud all’offensiva imperialista”
Aurelio Gil Beroes - ABN
27/11/2009
L’obiettivo di Hugo Chavez nel convocare la V Internazionale Socialista è dare una risposta politica dei paesi del Sud a fronte dell’offensiva imperialista degli Stati Uniti e dei loro alleati.
E’ questa l’opinione dell’antropologo e noto intellettuale di sinistra statunitense James Petras. Egli sostiene che i paesi imperialisti hanno già la loro internazionale di aggressione e terrore, e quella di Chavez è una risposta a quel meccanismo. Alle domande rivoltegli sull’appello del presidente venezuelano, il docente nordamericano ha risposto: “La proposta del presidente Chavez ha due aspetti. Uno realista, un altro idealista.
Realista nel senso che riconosce il fatto che il regime di Obama prosegue un’offensiva militarista ed è disposto ad intervenire e a portare guerre in ogni angolo del mondo, colpendo molti movimenti e governi progressisti. (...) Chavez, realisticamente, riconosce che la frammentazione e le limitazioni di ogni movimento di fronte a quest’offensiva richiedono un’organizzazione internazionale capace di affrontare l’alleanza degli agenti imperialisti che collaborano con l’offensiva di Obama”.
E prosegue: “ Si tratta di un progetto che riconosce che l’unico modo efficace di affrontare il terrorismo imperialista e il militarismo, è con una proposta internazionale”. Petras definisce ciò che a suo parere deve essere il profilo di questa V Internazionale Socialista: “Un’organizzazione internazionale, democratica e consultiva, non limitata agli esempi del passato di un direttorio centrato su un unico paese che prende decisioni solo in funzione dei suoi interessi”.
Dice che Chavez sta proponendo un’organizzazione internazionale capace di realizzare solidarietà quando uno dei suoi membri viene colpito, ma che coinvolga pure altri paesi e movimenti non necessariamente integrati alla V Internazionale Socialista.
Tornando all’inizio dell’intervista: “Credo che la parte idealista del presidente Chavez stia nel riconoscimento del fatto che semplicemente cercare di difendere una cosa al prezzo di un’altra non è il modo giusto di comandare. Bisogna dire che nessun paese può sacrificare gli interessi dei movimenti progressisti, aggiustando i propri interessi nel breve periodo”
Questo anche a proposito delle supposte intenzioni venezuelane di sacrificare le posizioni dei suoi alleati allo scopo di sistemare le cose con la Colombia. “Chavez dice che i governi e i movimenti progressisti non devono sacrificare i loro compagni all’estero solo per averne dei vantaggi immediati. In questo senso credo che Chavez rappresenti un’alternativa; un’Internazionale con caratteristiche molto diverse da quelle avute col movimento comunista o trotskista.
- Ritiene che questo appello susciterà una risposta dell’imperialismo?
“Io credo che ci sia già un’internazionale dei paesi imperialisti. La Nato, per esempio, ne è una prova. Le basi militari in Colombia e il golpe in Honduras sono indicativi del fatto che quest’organizzazione internazionale esiste. Lo vediamo anche nelle forze alleate in Iraq o Afghanistan, che fanno parte del blocco imperialista. Naturalmente, loro non la chiamano internazionale imperialista. La chiamano in altri modi: alleati, forze congiunte, accordi bilaterali, ecc. ma in realtà sono dirette e strutturate dall’impero a Washington”.
Ebbene, la proposta di Chavez risponde proprio all’azione di questa internazionale imperialista.
Fonte: http://www.abn.info.ve/noticia.php?articulo=208877&lee=4