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- osservatorio - movimento antimperialista - 12-06-23 - n. 869
La "Piattaforma Antimperialista", un gruppo provocatorio
Partito Comunista del Messico (PCM) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
08/06/2023
Il Partito Comunista del Messico, esaminate accuratamente le posizioni e la pratica della cosiddetta "Piattaforma Mondiale Antimperialista", ha fin dall'inizio sottolineato che tale costruzione non ha nulla a che vedere con i principi comunisti ed è un'invenzione opportunista che assolve a una missione specifica. In pratica, mira a generare confusione invitando a sostenere l'alleanza tra Russia e Cina nella disputa imperialista con gli Stati Uniti, che presenta in modo arbitrario e poco scientifico come "la speranza dei popoli del mondo", mascherando il ruolo dei monopoli e calpestando la teoria leninista dell'imperialismo, del capitalismo monopolistico.
Per raggiungere i suoi obiettivi, attraverso i suoi riconoscibili portavoce in Gran Bretagna e Corea del Sud, questa "Piattaforma" ricorre ai metodi sporchi e a una crociata di calunnie contro i partiti comunisti rivoluzionari e contro il raggruppamento del movimento comunista sotto le bandiere dell'internazionalismo proletario. L'opportunismo è incoraggiato nei periodi di brusche svolte nella lotta di classe, come quello attuale in cui è scoppiata la guerra imperialista a causa della feroce competizione tra gli Stati capitalisti, soprattutto tra gli Stati Uniti, che stanno perdendo terreno nella competizione per il primato nel sistema imperialista, e la nascente economia cinese.
Con il passare dei giorni, ciò viene confermato da una campagna sistematica di travisamento del marxismo-leninismo e di attacco a quei partiti comunisti che sono fermi nei principi. Questo comportamento è estraneo alla tradizione del dibattito tra i comunisti e si spiega in parte con il fatto che la maggior parte dei suoi membri è estranea al movimento comunista e fa parte di gruppi estranei e inclini alle provocazioni, insieme a gruppi nazionalisti e persino ad aperti sostenitori della corrente reazionaria che si definisce come nazbol. [nazionalbolscevica]
Se fino a ieri costituivano un mosaico eterogeneo, un forum o una piattaforma, ora, con totale mancanza di serietà, cercano di presentarsi come "Internazionale", firmando un articolo comune con assurde questioni ideologiche per attaccare il marxismo-leninismo.
Questo testo provocatorio che hanno pubblicato sul loro sito web, intitolato "Come il KKE usa la terminologia marxista per coprire la sua ritirata dal marxismo", con la stessa mancanza di serietà è stato ritirato sostenendo si trattasse di una bozza pubblicata "inavvertitamente". Sebbene sia stato ritirato, poiché questo attacco inaccettabile è stato presentato come la posizione della "Piattaforma", si pongono seri interrogativi. Ad esempio, chi è l'autore e chi si è assunto la responsabilità di pubblicarla, e le organizzazioni che aderiscono a tale piattaforma, in particolare i PC coinvolti, sono d'accordo? Ciascuno sarà giudicato dai suoi membri e dalla classe operaia del proprio Paese.
Questo deve essere chiarito perché il testo pubblicato è ostile all'ideologia e alla politica comunista. Fa parte dell'attacco alla teoria marxista-leninista, ai principi leninisti dell'imperialismo, del capitalismo monopolistico.
La teoria marxista-leninista dell'imperialismo è un aspetto imprescindibile dell'azione del movimento operaio e comunista e si basa sulla magnifica sintesi presente in Imperialismo: fase suprema del capitalismo e in altre opere, che ne stabiliscono chiaramente l'essenza economica e politica e ci lasciano in eredità una metodologia per il suo studio e la sua comprensione come capitalismo contemporaneo. Pertanto, non esiste alcuna base scientifica per ridurre l'imperialismo a un rapporto di grandi potenze contro paesi subordinati, una posizione che invalida il ruolo centrale dei monopoli e del modo di produzione capitalistico legato a un certo grado di sviluppo storico, o come Lenin ha affermato senza ambiguità: "l'imperialismo, per la sua natura economica, sia capitalismo monopolistico". In questo contesto, l'analisi leninista permette di approfondire la legge dello sviluppo ineguale e le differenze di livello e di ruolo degli Stati capitalisti, più o meno potenti, che non sono statici e cercano di migliorare la loro posizione in base al potere economico, politico e militare posseduto, mentre l'elemento di base che li permea è il dominio dei monopoli, della borghesia, che la classe operaia e i suoi alleati, con la forza dirigente dei Partiti comunisti, sono chiamati ad affrontare in ogni caso.
Inoltre, assimilando la metodologia di Lenin per lo studio del capitalismo contemporaneo, possiamo apprezzare lo sviluppo, i cambiamenti, la dialettica dell'imperialismo; a partire dal fatto che in un solo secolo si sono prodotte delle modificazioni, dal momento che il posto principale che aveva l'Inghilterra all'interno del sistema imperialista è stato preso dagli Stati Uniti, che oggi a loro volta stanno per essere soppiantati dalla Cina capitalista, viste le tendenze oggettive dell'economia. Un altro elemento è che i Paesi che all'epoca erano colonie hanno cessato di esserlo - grazie al processo di decolonizzazione guidato dalla Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre e al ruolo dell'URSS, nonché alla correlazione di forze emersa alla fine della Seconda guerra mondiale - per poi diventare potenti Paesi capitalisti, come nel caso della stessa Cina, dell'India, del Sudafrica, del Messico, ecc. Questo ci dimostra che la dipendenza non è un fenomeno statico e che, come afferma la tesi leninista dello sviluppo ineguale, all'interno dell'imperialismo ci sono monopoli che hanno una posizione migliore di altri, così come paesi che hanno una posizione migliore, altri una intermedia e altri ancora una posizione inferiore, e che in esso ci sono cambiamenti continui.
È un fatto anche che la deformazione della teoria dell'imperialismo li conduca a una versione incompleta e mutilata dell'antimperialismo. Un "antimperialismo" che invita il movimento operaio e popolare a subordinarsi alla strategia diplomatica e militare di potenze capitalistiche come Russia Cina. Un "antimperialismo" che sogna un imperialismo pacifico e multipolare e che spiega la guerra imperialista al di fuori degli antagonismi delle classi borghesi. Un "antimperialismo", cioè, che rinuncia alla teoria marxista-leninista dell'imperialismo e riprende gli stessi argomenti con cui la socialdemocrazia del secolo scorso invitava a sostenere una delle parti imperialiste. Un "antimperialismo" che tace sugli interventi militari per sedare una ribellione operaia in Kazakistan, e che può sbiancare regimi oppressivi come quelli in Iran, Turchia o Afghanistan. Un "antimperialismo" che trasgredisce ogni principio rivoluzionario e che può avere tra le sue fila gruppi nazionalisti e filoreazionari come l'Avanguardia spagnola o il Centro di innovazione politica degli Stati Uniti, che sdogana Trump.
Non hanno vergogna! Ad esempio, il gruppo che per il Messico firma la Dichiarazione di Parigi sostiene un governo che ha ratificato l'accordo imperialista tra Stati Uniti, Canada e Messico, precedentemente noto come NAFTA e ora come TMEC, e tace totalmente sullo sfruttamento capitalista in Messico, sull'attacco del governo socialdemocratico ai diritti dei lavoratori, sulla politica contro gli immigrati e sulle responsabilità dello Stato messicano nella repressione e nella morte dei lavoratori migranti.
La cosiddetta "Piattaforma" finge di sfidare la "teoria della piramide imperialista" nel suo testo essenzialmente anticomunista, ma questo è solo un pretesto. In realtà, si tratta di un attacco alla teoria marxista-leninista dell'imperialismo, quindi alla strategia rivoluzionaria di lotta contro il capitalismo nella sua fase imperialista. Partendo dalla deformazione, non hanno problemi a ricorrere alla falsificazione e alla calunnia.
Gli attacchi contro i compagni del Partito Comunista di Grecia sono inaccettabili, una volgare provocazione. Ci permettono anche di valutare il declino ideologico e politico e l'impasse di organizzazioni come il PCOR e il PCUSA, che hanno riprodotto questo testo disgustoso e che collaborano spudoratamente con forze reazionarie, che diffondono posizioni assurde come il magacomunismo, che in poche parole sostiene che sia meglio Trump di Biden, ed è l'altra faccia della stessa medaglia che ha sostenuto nelle ultime elezioni statunitensi che fosse meglio appoggiare Biden che Trump; entrambe le posizioni con l'alibi della lotta al "fascismo".
Questi attacchi al marxismo-leninismo, al KKE e ai partiti comunisti che sono in prima linea nella lotta di classe nei loro Paesi e sollevano la bandiera rossa dell'internazionalismo proletario nell'attuale guerra imperialista, dimostrano che la PMA (Piattaforma Mondiale Antimperialista) è un gruppo funzionale a uno dei due schieramenti dei Paesi capitalisti in conflitto: funzionale alla politica estera dello Stato capitalista russo e alla strategia di lungo periodo della Cina capitalista.
Non ci soffermeremo su tutte le loro calunnie, ma sottolineeremo due posizioni di principio di fronte alla guerra imperialista in corso:
- La lotta dei comunisti è contro la guerra imperialista, quindi contro la sua causa: la disputa imperialista per il controllo delle risorse energetiche, delle materie prime e dei mercati per la spartizione del mondo. La teoria marxista-leninista, ma soprattutto la realtà del secolo scorso dimostrano l'impossibilità, l'illusione, la fallacia di un sistema imperialista pacifico e "multipolare". Pertanto, combattere la guerra imperialista significa combattere le borghesie dei contendenti. Partiamo dalla posizione di non finire intrappolati sotto bandiere estranee alla classe operaia e ai popoli, di non cedere i loro diritti e interessi all'avversario di classe.
È una menzogna che questa politica leninista sia funzionale all'alleanza USA/NATO, è una calunnia contro quelli di noi che hanno lottato ogni giorno, non da oggi, ma costantemente e senza tregua: contro i loro accordi economici e commerciali interstatali, contro le loro precedenti guerre imperialiste, contro la loro politica anti-immigrati; sempre in irrefrenabile solidarietà con i popoli di Cuba, Venezuela, Palestina.
Di fronte a qualsiasi guerra imperialista, è al di sopra di ogni considerazione il criterio di classe "nell'analisi della situazione obiettiva delle classi dirigenti in tutti i paesi belligeranti. Per rappresentare la situazione obiettiva non vale citare esempi e addurre dati isolati... È invece necessario prendere il complesso dei dati relativi alle basi della vita economica di tutti gli Stati belligeranti e di tutto il mondo." La controrivoluzione ha portato al rovesciamento della costruzione socialista in URSS, culminata 32 anni fa, e al ripristino dei rapporti capitalistici. In Russia non c'è il socialismo, c'è il capitalismo, e coloro che sono al potere oggi sono proprio i sodali di Eltsin. Su entrambi i lati del conflitto Russia-Ucraina ci sono gli interessi del capitale, che sono per natura antagonisti della classe operaia. Pertanto, il dovere dei comunisti è quello di lottare affinché i lavoratori e i popoli del mondo non si lascino condurre al massacro da una parte o dall'altra, ma uniscano le loro forze in direzione del rovesciamento del mondo putrido del capitalismo. Ma questi farisei della PMA non possono confutare il fatto che la Russia sia capitalista e tra le più importanti economie capitaliste del mondo, quindi cercano di sdoganarla con l'inganno come una forza antifascista, nonostante il fatto che all'interno della classe dirigente russa ci siano forze di orientamento filofascista. È anche ridicolo che alludano alla questione nazionale quando proprio nel febbraio 2022, pochi giorni prima della cosiddetta "Operazione speciale", usando lo sciovinismo grande-russo Putin per giustificarsi ha attaccato e denigrato la politica bolscevica sulle nazionalità di Lenin e Stalin, che ha dato vita all'URSS. Questo stravolgimento della teoria marxista-leninista da parte della PMA dimostra che si tratta di un gruppo avventurista, corroso dall'opportunismo.
- La nostra posizione di principio sulla guerra imperialista non porta all'immobilismo, come afferma irrealisticamente la "amministrazione" della "piattaforma". Manteniamo una posizione militante di scontro e di confronto con il capitalismo nella sua fase imperialista, un'azione costante contro la guerra e un'agitazione quotidiana tra la nostra classe, che libera le forze operaie, attraverso molte difficoltà, dall'influenza della borghesia e promuove la parola d'ordine che si può porre fine alla barbarie imperialista solo con il socialismo-comunismo; mentre le posizioni della PMA non fanno altro che cercare - invano - capitalisti-imperialisti buoni e al fine di creare confusione, si dedicano ad attaccare i partiti comunisti che lottano con principi rivoluzionari.
È ridicolo e ostile accusare il Partito Comunista di Grecia di "servire gli interessi della NATO", quando è l'unico partito ad essere riuscito a fermare concretamente l'invio di armi della NATO in Ucraina. Mentre la PMA, che difende gli interessi della borghesia russa, afferma - solo a parole - che "saboterà la macchina da guerra della NATO" e "rifiuterà che le basi della NATO operino senza ostacoli", ma concentra i suoi sforzi nell'attaccare i partiti comunisti rivoluzionari, invece di lottare contro i governi che sostengono apertamente la NATO e le forze di sinistra che si uniscono a loro.
Questo gruppo di provocatori sarà ignominiosamente ricordato per il suo ruolo filo-imperialista, e la storia giudicherà coloro che sceglieranno di non dissociarsi e di rimanere nelle file della PMA, legittimandone il ruolo provocatorio.
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