www.resistenze.org - osservatorio - mondo multipolare - 16-04-03

tratto da http://www.ptb.be/

traduzione a cura del Ccdp

 

Piani di dominio lungamente meditati

Il nuovo ordine americano alla conquista del mondo?

 

Bagdad, per il momento, è sotto controllo di Washington. Perché gli Stati Uniti si ostinano a sottomettere l'Iraq? Evidentemente, la ricerca di “armi di distruzione di massa" è un pretesto falso, tanto falso quanto quello di "liberare" gli iracheni. "È per il petrolio!" Sì, è per il petrolio. Ma c’è di più. Scavando i documenti strategici di Bush, si scoprono degli obiettivi più vasti ed ambiziosi. Dei Piani di dominio veramente fascista, di cui la conquista dell'Iraq è solamente il preludio se la resistenza dei popoli non metterà l'alt.

 

Baldovino Deckers 16-04-2003

 

Nel settembre 2002, G.W Bush esponeva al Congresso americano la "Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America", un obbligo per ogni Presidente. Spesso, questo genere di rapporto è così vago che non suscita nessuna reazione. Ma non è certo il caso di questo:

"La strategia di sicurezza nazionale del presidente Bush potrebbe rappresentare il più stupefacente cambiamento di strategia globale degli Stati Uniti dall'inizio della Guerra Fredda”,ha scritto un analista del "Foreign Policy". Alla sua lettura, la destra americana giubila, quella progressista si preoccupa. La stampa ha sottolineato certe tesi sconvenienti, come la determinazione di impedire che un potere si rinforzi al punto di potere sfidare l'egemonia americana, o il diritto che gli Stati Uniti si arrogano di lanciare degli attacchi preventivi contro i paesi che potrebbero nutrire intenzioni ostili.

Tuttavia, quelle tesi non sono una novità. Tutte le idee principali dei differenti documenti strategici dell'amministrazione Bush s’ispirano a testi scritti da Paul Wolfowitz e da altri collaboratori del "Project for New American Century”, per non dire che ne copiano semplicemente dei passaggi interi. Torniamo alle sorgenti per afferrarne meglio la portata.

 

1992: primo abbozzo

Fine 1991, termina ufficialmente la prima Guerra del Golfo. Dick Cheney è Ministro della Difesa nell'amministrazione di Bush padre. Comanda, vicino al suo sottosegretario, Paul Wolfowitz, che elabora un rapporto sulla strategia fondamentale che gli Stati Uniti dovrebbero seguire. Wolfowitz scrive un documento segreto nel 1992, che chiama "Programmazione Difesa." Ma il quotidiano Washington Post riesce a pubblicarne una copia.

Quali tesi sviluppa all'epoca Wolfowitz?

Wolfowitz è in disaccordo totale con l'arresto della guerra in Iraq. Ciò manifesta per lui miopia strategica. Gli Stati Uniti sono chiamati, secondo lui, ad installare la loro egemonia senza divisione sul mondo. Egli attacca la politica d’arginatura ("contenimento"), una "eredità della guerra fredda." “Gli Stati Uniti devono appoggiarsi sulla loro schiacciante superiorità militare e devono utilizzarlo preventivamente ed unilateralmente", scrive. L'Iraq sarebbe dovuto essere un laboratorio ed un esempio di quest’approccio.

“Il nostro primo obiettivo è di impedire che emerga ancora una nuova volta un rivale. Si tratta di una considerazione primordiale, la base di una nuova strategia di difesa regionale. Richiede che ci sforziamo di impedire ad ogni potere ostile di dominare una regione dal cui controllo potrebbe nascere una forza globale. Queste regioni inglobano l'Europa dell'ovest, l'Asia dell'est, il territorio della vecchia Unione Sovietica e l'Asia del Sud Ovest." 

Il suo ragionamento indica che l'Asia dell'est è la Cina, e l'Asia del Sud Ovest, è l'India. E l'avvertimento si rivolge anche all'Europa Occidentale

 

Mettere il mondo intero al passo

Il seguito del testo fa comprendere che, per definizione, un potere è ostile appena non accetta più la sottomissione totale ai diktat di Washington.

Perché Wolfowitz aggiunge: "Questo obiettivo contiene tre aspetti supplementari. Innanzi tutto, gli Stati Uniti devono dare prova della leadership necessaria per stabilire un nuovo ordine che convincerà i rivali potenziali che non occorre loro aspirare ad un più grande ruolo né adottare un atteggiamento più aggressivo per proteggere i loro interessi fondamentali." Al "capo" incombe il compito di imporre il suo ordine nuovo al mondo intero. In questo nuovo ordine ogni potenza occupa il posto che egli ritiene adeguato "Poi", continua il rapporto, "dobbiamo occuparci sufficientemente degli interessi delle nazioni industriali avanzate, in modo da scoraggiarli di sfidare la nostra leadership o di rovesciare l'ordine politico ed economico invalso." Per essere chiaro: il capo americano avendo deciso circa gli "interessi fondamentali" dell'Europa e del Giappone, non occorre che questi grandi poteri industriali rivali si mettono in testa di contestare gli ordini di Washington. "Finalmente, dobbiamo mantenere i meccanismi che dissuaderanno dei rivali potenziali dall’aspirare ad un ruolo regionale o globale più ampio." 5

 

La forza sarà la garanzia di questo nuovo ordine mondiale. Il mondo sarà quadrettato di basi militari, attrezzate di armi di distruzione massiccia in modo da scoraggiare ogni paese di intraprendere l'inferiore tentativo di uscire da sotto lo stivale americano

Mai un piano di conquista fascista di una tale apertura alata era stato avanzato. Hitler si “accontentava" dell'Europa, del Medio Oriente e dell'Africa settentrionale, il Giappone dell'Asia!

2000: ricostruire la difesa dell'America

 

Agli stupefatti Wolfowitz, Cheney ed altre braccia muscolose dell'amministrazione Bush padre, non è quest’ultimo ma Bill Clinton che vince le elezioni del 92’.

L'ambiente di Bush "si ritira" negli affari, essenzialmente l'industria della difesa e del petrolio, che naturalmente prestano il migliore orecchio agli ambiziosi piani di dominio mondiale di Wolfowitz. Tutte queste persone si raggruppano nel 1997 in seno al famoso "think tank" (centro di studi e di pressione) battezzato "Project for New American Century" (PNAC). Spingono fino alla fine la loro riflessione strategica. Preparano freneticamente una nuova presidenza che sarà disposta a mettere i loro piani in pratica.

Ciò si traduce ancora nel settembre 2000 prima delle elezioni in un documento "finale" che è, in effetti, la continuazione del rapporto; scrive Wolfowitz nel 1992: "Ricostruire le Difese dell'America Strategia, Forze e Risorse per un Secolo Nuovo". Ci si può stupire soltanto della poca opposizione che ha suscitato. Perché se c'è un testo che può essere qualificato come piano di conquista fascista, è proprio il caso di questo.

 

Piano di conquista fascista

"Il periodo della guerra fredda era caratterizzato dalla bipolarità. I militari dovevano occuparsi di contenere l'unione sovietica...", senza potere progredire. "Il ventunesimo secolo sarà nettamente unipolare, con l'America come sola superpotenza. Un'opportunità unica si presenta oggi. Gli Stati Uniti sono l'unica superpotenza. Nessun rivale globale gli si contrappone. La strategia fondamentale ha per scopo di preservare e di estendere questa posizione vantaggiosa il più possibile nel futuro." Il documento dice, letteralmente, che si tratta di imporre al mondo la "pax americana", ovvero: la dittatura di Washington.

Ma purtroppo, il documento deve constatare che "degli Stati potenzialmente molto potenti non accettano la situazione attuale e vogliono assolutamente cambiarla"

Il compito dell'esercito è "di avvertire la salita di un nuovo potere rivale, di difendere le regioni chiavi dell'Europa, dell'Asia dell'est e del Medio Oriente" Agli occhi degli strateghi del dominio americano assoluto, tre grandi poteri potrebbero minacciare la "pax americana": la Cina, la Russia e l'India. Il rapporto del PNAC argomenta che gli Stati Uniti non possono aspettare che questi paesi siano diventati una "minaccia reale" perché allora rischierebbero di ritrovarsi in una situazione bloccata come con l'URSS. Bisogna abbattere la minaccia potenziale dunque prima che diventi realtà. È l'orientamento della guerra preventiva: uccidere ogni possibilità eventuale di affrontare un autentico rivale

 

Sfida principale: l'Asia dell'est

Il documento passa al vaglio della totale mancanza di ambizione dell'amministrazione Clinton di fronte alle necessità ed opportunità dell'ora. "I piani militari attuali prevedono solamente 100.000 soldati US di stanza in Asia, ciò che rispecchia l'inerzia e l'eredità della guerra fredda, ma bisogna prevedere che l'Asia dell'est diventerà una regione di importanza militare crescente.

 Il rafforzamento in Asia dell'est è la chiave per affrontare la Cina." Ed il documento si estende sulla Corea. "È prematuro speculare sulla composizione esatta del presenza U.S in una Corea unificata ma non è prematuro riconoscere che la presenza americana in Corea serve degli obiettivi strategici a lungo termine e molto più vasti." Questo significa l'accerchiamento militare della Cina.

La regione del Golfo Persico è certamente anche di un'importanza strategica cruciale. "Dai decenni gli Stati Uniti cercano di giocare un ruolo più permanente." Gli architetti dell'ordine nuovo dicono anche, "se il conflitto con l'Iraq ne è una giustificazione immediata, la necessità di una forza americana nel Golfo supera la domanda di Saddam Hussein." Le basi americane in Arabia Saudita non sono mai state abbandonate. "Dal punto di vista americano, il valore di queste basi resterà importante anche se Saddam dovesse sparire della scena. ... L'Iran potrebbe diventare una minaccia tanto grande quanto l'Iraq"

Gli Stati Uniti si sono lanciati alla conquista coloniale dell'Iraq, per finire il lavoro interrotto nel 1991. Al di là del petrolio, si tratta di installare delle immense basi militari, per controllare completamente il Medio Oriente.

La PNAC, fra l’altro, considera la possibilità di gestire due grandi conflitti contemporaneamente, scelta mai compiuta fino ad ora. Occorre più ambizione, dice.

Questa politica di conquista necessita, costi quello che costi, un rialzo sostanziale del bilancio militare. "Non accettiamo costrizioni che conseguono da una supposizione di ciò che il paese potrebbe o non potrebbe volere spendere per la sua difesa."

 

Niente da fare?

L'amministrazione Bush ha ripreso tutte queste tesi, ne ha introdotte altre nei suoi due documenti strategici principali, la "Strategia di Sicurezza Nazionale degli USA" già menzionato più alto ed il "Quadrennial Defens Review ." Questa programmazione strategica del Pentagono è stata presentata da Donald Rumsfeld al Congresso americano nel settembre 2001, due settimane dopo gli "attentati" di New York, senza i quali la popolazione americana forse non avrebbe mai accettato l'enorme incremento del bilancio militare. Perché si tratta di un rialzo di più del 36% di questo bilancio in cinque anni, che G.W Bush conta di fare inghiottire ai lavoratori americani. Ce la farà? Non è così sicuro E ciò potrebbe spingere stranamente la "pax americana" al seno stesso della sua arrogante America!

Oggi, l'Afghanistan è conquistato. La sorte dell'Iraq è incerta, ma gli americano non riusciranno mai a stabilire un regime fantoccio stabile. Queste due nazioni indipendenti sembrano in via di ricolonizzazione.

Ma il progetto US di dominio del mondo incontra un'opposizione mai vista prima. Nei paesi arabi, in Europa, in Australia, le masse si alzano dovunque e dicono:

 

“Stop all’aggressione degli Stati Uniti!”

 

1) in americano, parlano di "grande strategy"

2) http://www.foreignpolicy.com/issue_novdec_2002/gaddis.html

3) "The National Security Strategy of  United States of America", http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.pdf

4) "Progetto per un  nuovo secolo americano", gruppo di studio e di pressione

5) http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/iraq/etc/wolf.html

6) "Rebuilding America's Difese Strategy, Forze and Resources for ha New Century"